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Parablennius pilicornis

Parablennius pilicornis

La bavosa africana (Parablennius pilicornis Cuvier, 1829) è un pesce di mare appartenente alla famiglia dei Blenniidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Deuterostomia,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Infraphylum Gnathostomata,
Superclasse Osteichthyes,
Classe Actinopterygii,
Ordine Perciformes,
Sottordine Blennioidei,
Famiglia Blenniidae,
Genere Parablennius,
Specie P. pilicornis.
Sono sinonimi i termini:
– Blennius ater Sauvage, 1882;
– Blennius fascigula Barnard, 1927;
– Blennius filicornis Günther, 1861;
– Blennius niger Metzelaar, 1919;
– Blennius pantherinus Valenciennes, 1836;
– Blennius pilicornis G. Cuvier, 1829;
– Blennius pilicornis euskalherriensis Motos & Ibañez, 1977;
– Blennius trifascigula Fowler, 1935;
– Blennius vandervekeni Poll, 1959;
– Pictiblennius niger (Metzelaar, 1919);

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Parablennius pilicornis è un pesce diffuso nelle acque costiere dell’Atlantico orientale dalla Spagna e dal Portogallo a Möwe Bay, Namibia, nel Mar Mediterraneo dal Marocco, Algeria, Spagna. Nell’Atlantico sudoccidentale si trova vicino al Brasile e alla Patagonia, in Argentina. Si trova anche nell’Oceano Indiano occidentale da Natal a Knysna in Sud Africa.
È recentissima la segnalazione in acque italiane. Questa specie tropicale ha colonizzato stabilmente il mar Mediterraneo, dove è in netta espansione, solo da pochi anni, si suppone a causa della tropicalizzazione di questo mare. Nei mari italiani la specie è distribuita lungo le coste del Mar Ligure, della Sardegna, del Mar Tirreno fino allo Stretto di Messina.
Il suo habitat merino è quello delle acque basse su fondi scogliosi ricchi di alghe.

Descrizione –
La bavosa africana è una specie che raggiunge una lunghezza di 12,7 centimetri.
Ha un corpo allungato e rastrema lentamente dalla testa alla coda, con parte iniziale ingrossata e parte caudale compressa lateralmente.
La bocca è grande e tagliata quasi orizzontalmente.
Sono presenti tentacoli sopraoculari a forca, spesso con 4 ramificazioni, più lunghi nei maschi.
Le guance sono disegnate con delle linee chiare disposte a nido d’ape. Può presentare fino a nove strisce scure nella parte superiore e macchie di varia forma nella parte inferiore. Spesso presenti due strisce più scure sotto la parte inferiore della testa. Le pettorali tendono verso tinte più chiare, mentre la dorsale è più scura e con numerose macchie e nei maschi ha un ocello all’inizio.
La specie presenta diverse livree, che possono dipendere dal sesso, dall’habitat, dall’umore o dall’età e che vanno dal verde bruno scuro, al giallo, all’arancio, al biancastro con una banda scura longitudinale.

Biologia –
Il Parablennius pilicornis è un pesce che si riproduce nel periodo estivo e con modalità simili a quelle degli altri Blenniidae.
È ovipara, a fecondazione esterna, con uova adesive deposte in un nido. Il nido è formato da un buco nella roccia o nel sedimento, oppure in una valva di mollusco bivalve. Le uova vengono sorvegliate dal maschio o da entrambi i genitori. Le larve sono pelagiche e spesso si trovano in acque basse costiere.

Ruolo Ecologico –
Il Parablennius pilicornis è una specie abbastanza facilmente confondibile con altri membri del Genere. Ha tentacoli sopraorbitari di solito con 4 filamenti, tutti uguali nella femmina mentre nel maschio il primo è un po’ più lungo.
È un pesce con alimentazione onnivora e si ciba di alghe e di invertebrati.
È un pesce che sta colonizzando aree di mare più a nord, come nel Mediterraneo, molto probabilmente per il riscaldamento di alcuni mari.
Secondo la IUCN la specie è valutata a Minor Preoccupazione (LC) per la sua ampia distribuzione e perché non vi è evidenza di declino né di minacce specifiche.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.




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