Un Mondo Ecosostenibile
PesciSpecie Animali

Clupea harengus

Clupea harengus

L’aringa (Clupea harengus Linnaeus, 1758) è un pesce marino appartenente alla famiglia dei Clupeidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Superphylum Deuterostomia,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Infraphylum Gnathostomata,
Superclasse Osteichthyes,
Classe Actinopterygii,
Sottoclasse Neopterygii,
Infraclasse Teleostei,
Superordine Clupeomorpha,
Ordine Clupeiformes,
Famiglia Clupeidae,
Genere Clupea,
Specie C. harengus.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Clupea alba Yarrell, 1829;
– Clupea atlanticus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea borealis Schnakenbeck, 1931;
– Clupea britannicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea cimbricus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea elongata Lesueur, 1818;
– Clupea frisius Schnakenbeck, 1931;
– Clupea halec Mitchill, 1814;
– Clupea harengus atlanticus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus borealis Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus britannicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus caledonicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus cimbricus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus frisius Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus islandicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus ivernicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus norvegicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus norvegicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus scoticus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea harengus septemtrionalis Schnakenbeck, 1931;
– Clupea islandicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea ivernicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea leachii Yarrell, 1832;
– Clupea minima Storer, 1839;
– Clupea norvegivus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea scandicus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea scoticus Schnakenbeck, 1931;
– Clupea septemtrionalis Schnakenbeck, 1931;
– Cyprinus esca Walbaum, 1792;
– Rogenia alba Valenciennes, 1847.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’aringa è un pesce prettamente Nord Europea e Atlantica che occasionalmente si ritrova nel Mediterraneo.
Questo pesce è diffuso lungo le acque costiere dell’Atlantico settentrionale. Sulla costa americana l’areale dell’aringa va dal Labrador alla Carolina del Sud, nella parte orientale dell’Atlantico dall’Islanda e le isole Spitzbergen al nord del Golfo di Guascogna nonché nel mar Baltico. È occasionale nel mar Mediterraneo.
Si tratta di un pesce pelagico che forma grandi banchi. I banchi di aringhe si trovano più spesso in acque costiere durante la riproduzione mentre per nutrirsi si spostano più al largo e anche in acque oceaniche. I giovani si incontrano molto spesso sotto costa mentre gli adulti effettuano migrazioni verticali, spostandosi in acque più profonde fino a 200 metri durante le ore diurne.

Descrizione –
L’aringa si riconosce per il corpo fusiforme e appiattito lateralmente, ricoperto da scaglie piccole e non facilmente caduche come in altri Clupeidae e con una taglia che raggiunge eccezionalmente i 45 cm ma normalmente non supera i 30. Il peso massimo noto è di 1,1 kg.
Ha un colore azzurro o verdastro sul dorso che tende sui fianchi verso l’argenteo, fino a diventare chiaro sul ventre mentre non sono presenti punti scuri.
Sul ventre le scaglie formano una carena non molto forte.
La bocca ha la mandibola prominente e più lunga della mascella.
Gli occhi non hanno palpebra e l’opercolo branchiale è liscio, con il margine posteriore arrotondato.
La pinna dorsale è inserita anteriormente all’origine delle pinne ventrali.
Può vivere fino a 15 anni.

Biologia –
Le aringhe raggiungono la maturità sessuale dai 3 ai 5 anni. L’aspettativa di vita una volta maturata è di 12-16 anni. Si riproducono negli estuari, nelle acque costiere o nelle banche offshore.
La riproduzione avviene durante tutto l’anno ma con preferenza nei mesi da agosto a ottobre.
La fecondazione è esterna come per la maggior parte degli altri pesci e la femmina rilascia tra le 20.000 e le 40.000 uova, mentre i maschi rilasciano contemporaneamente masse di latte in modo che si mescolino liberamente in mare. Una volta fecondate le uova, del diametro di 1 – 1,4 mm, affondano nel fondale marino dove la loro superficie appiccicosa aderisce alla ghiaia o alle alghe per maturare in 1-3 settimane; in acqua a 14-19 °C ci vogliono 6-8 giorni, a 7,5 °C ci vogliono 17 giorni.
La maturazione si ha comunque solo se la temperatura rimane al di sotto dei 19 °C. Le larve schiuse sono lunghe da 3 a 4 mm e trasparenti ad eccezione degli occhi che hanno una certa pigmentazione.

Ruolo Ecologico –
L’aringa è un pesce che si alimenta con anfipodi, diatomee, crostacei, bivalvi, larve di pesci; la nutrizione avviene prevalentemente per filtrazione e le prede principali sono copepodi planctonici.
A sua volta è preda abituale di numerose specie animali, soprattutto mammiferi come foche e focene, uccelli (Mergus merganser, Rissa tridactyla, Morus bassanus, Clangula hyemalis), calamari (Loligo forbesi, Illex illecebrosus), squali e razze (Prionace glauca, Squalus acanthias, Sphyrna lewini e Raja clavata), nonché numerose specie di pesci ossei (Salmo salar, Lophius piscatorius, Merluccius merluccius, Gadus morhua, pesci del genere Sebastes e altri).
Per quanto riguarda la pesca è uno dei principali bersagli delle flotte da pesca nordeuropee ed ha una grandissima importanza per la pesca commerciale e l’economia stessa di intere nazioni europee. Tutt’oggi le popolazioni dell’Atlantico e del Mare del Nord vengono sfruttate per essere pescate e commercializzate freschi, sotto sale o marinate. In Italia l’aringa non è oggi molto diffusa ed è meno conosciuta di numerose specie di pesce azzurro del Mediterraneo, ma in passato il consumo di aringhe salate era frequente come cibo povero, per esempio in Veneto, Emilia e Toscana. Questo pesce ha avuto una parte importante nell’alimentazione delle popolazioni del Nord Europa fin dal Medioevo, tanto da essere usate persino in alcune cerimonie religiose dai monaci.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *