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Schenkia spicata

Schenkia spicata

Il Centauro spigato (Schenkia spicata (L.) G. Mans.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Gentianaceae.

Sistematica –
Dal putno di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Gentianales,
Famiglia Gentianaceae,
Genere Schenkia,
Specie G. spicata.
È basionimo il termien:
– Gentiana spicata L.
Sono sinonimi i termini:
– Centaurium spicatum (L.) Fritsch;
– Erythraea spicata (L.) Pers.;
– Chironia spicata (L.) Willd..

Etimologia –
Il termine Schenkia del genere è stato dedicato a Joseph August Schenk (1815-1891), botanico e paleontologo tedesco, specialista in fossili vegetali.
L’epiteto specifico spicata viene da spíca spiga, spilla: con infiorescenze a spiga.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Centauro spigato è una pianta con una distribuzione molto ampia nel vecchio mondo , che va dal Nord Africa, attraverso l’ Europa e in Asia. Il suo areale è centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Questa pianta è presente nella maggior parte delle regioni italiane, compresa la Sardegna. Anche se non è una specie molto rara, tende ad essere piuttosto localizzata.
Il suo habitat tende ad essere quello tipicamente retrodunale sub-salso, umido fino alla primavera ma asciutto (talvolta anche arido) nel periodo estivo, al momento della fioritura. In qualche caso le piante vegetavano sul bordo di stagni costieri con umidità continuativa per tutto l’anno.

Descrizione –
La Schenkia spicata è una specie erbacea annuale con piante formate da un unico caule, di norma abbondantemente ramificato (in maniera piuttosto aperta) al livello dell’infiorescenza. Più raramente rimane singolo negli esemplari con poca vigoria.
La pianta ha portamento eretto, anche se si riscontrano esemplari decombenti a causa di una costituzione esile e filamentosa. Quest’ultima caratteristica è tipica di esemplari che vegetano appressati in ambienti che rimangono fresco-umidi nel periodo tardo primaverile ed estivo.
Il fusto ha una sezione tetragona con un breve accenno di ali agli spigoli, con un’altezza generalmente compresa tra venti e quaranta centimetri. L’intera pianta appare glabra con le parti vegetative (esclusa la corolla) di colore verde chiaro.
Le foglie sono opposte e sessili, con quelle inferiori a lamina oblungo-ellittica, più brevi dell’internodo corrispondente e le superiori che diventano gradualmente lanceolate ad apice acuto. Manca la rosetta basale e le prime foglie, presso il colletto, sono secche, o già cadute, al momento dell’antesi.
I fiori sono riuniti in infiorescenze terminali spiciformi portate dal fusto principale e dalle ramificazioni secondarie. Le spighe sono lunghe fino a una ventina di centimetri.
I fiori si sviluppano all’ascella di brattee da filiformi a lanceolate; sono sessili (o sub-sessili) e generalmente ben appressati al fusto. Tuttavia quelli apicali possono essere moderatamente divergenti.
Il calice è lungo circa quanto il tubo corollino ed è formato da cinque sepali filiformi di lunghezza variabile e tra loro diseguali.
La corolla è tubulosa e termina con cinque lobi (talvolta quattro) con l’apice da ottuso ad acuto, con colore fucsia vivo, nel suo piccolo assai appariscente. Localmente si possono anche incontrare vari individui con la corolla bianca.
L’antesi è nel mese di agosto.
Il frutto è una capsula fusiforme setticida di 9(10) mm, racchiusa nel calice persistente. Semi irregolarmente ovoidi, obovoidi o ellissoidi, con superficie leggermente ondulata, di colore bruno, che misurano 0,2-0,3 mm

Coltivazione –
La Schenkia spicata è una pianta tipica dell’Europa mediterranea, comune, ma localizzata, presente in Italia soprattutto lungo le coste, ma anche lungo il Po e nel Bresciano. Cresce su fanghi, suoli umidi e suoli sub salsi del litorale. Si rinviene sporadicamente al margine degli stagni temporanei sardi a contatto con prati aridi e garighe.
In alcune regioni può colonizzare piccole conche di scogliere dove è sufficiente l’ apporto di umidità derivata, in parte dall’acqua piovana e in parte dall’aerosol e dagli spruzzi marini.

Usi e Tradizioni –
La Schenkia spicata fu pubblicata per la prima volta col nome di Gentiana spicata da Carl Linnaeus nel suo Species plantarum del 1753. Successivamente questa specie è stata trasferito in Erythraea e poi Centaurium dove, sotto un’ampia circoscrizione di quest’ultimo genere successivamente è risultata essere polifiletica . Nel 2004 il genere Centaurium è stato diviso in quattro generi, con C. spicatum che è diventata Schenkia spicata.
Questa pianta è stata utilizzata per scopi medicinali anche se non si hanno dettagliate ricerche e riferimenti.
Si utilizzano sia l’intera parte erbacea che i fiori.

Modalità di Preparazione –
Della Schenkia spicata si utilizzano sia l’erba che i friori con i quali si preparano infusi e tinture per fari fini medicinali, comunque da confermare da ricerche di merito.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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