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Centaurea behen

Centaurea behen

La Centaurea alata (Centaurea behen L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Sottoclasse Asteridae, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Carduoideae, Tribù Cardueae e quindi al Genere Centaurea ed alla Specie C. behen.
Sono sinonimi i termini:
– Centaurea acuta Vahl ex M. Bieb.;
– Centaurea acuta Vahl;
– Centaurea acuta Vahl ex M. Bieb.;
– Centaurium acutum K. Koch, 1851;
– Centaurea alata Lam.;
– Centaurium alatum (Lam.) K. Koch, 1851;
– Centaurea babylonica M. Bieb.;
– Centaurea brachyptera DC.;
– Centaurea germaniciae Hausskn. ex Boiss.;
– Centaurium acutum K.Koch;
– Centaurium alatum (Lam.) K. Koch;
– Centaurium babylonicum (L.) K. Koch;
– Centaurium behen (L.) K. Koch;
– Behen album Garsault;
– Microlophus alatus (Lam.) Cass.
– Microlophus behen (L.) Takht.;
– Piptoceras behen (L.) Cass.;
– Rhaponticum behen (L.) Kostel.;
– Rhaponticum behen (L.) Ratier.

Etimologia –
Il termine Centaurea è assonante con il greco κέντρον céntron pungolo, sprone: per la forma del bocciolo, oppure da Centaurus, greco κένταυρος céntauros centauro, figura mitologica metà uomo e metà cavallo; secondo alcuni autori, questo genere sarebbe dedicato a Chirone che, al contrario degli altri centauri, aveva un’indole saggia e mite: esperto nelle scienze e nella medicina era considerato maestro di Esculapio, di Achille e di altri eroi.
L’epiteto specifico behen proviene dall’arabo bahman/behmen, nome attribuito a diverse piante non ben identificate, tra cui viene citato anche lo zafferano.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Centaurea behen è una che cresce allo stato spontaneo e selvatico nel nord dell’Iraq e dell’Armenia e in molte altre aree dell’Asia occidentale e centrale, in habitat molto simili che si estendono dal Libano al Kazakistan.

Descrizione –
La Centaurea behen è una pianta erbacea, che cresce fino a poco meno di un metro da terra.
Le foglie, al livello del suolo, sono relativamente grandi, paragonabili alle foglie larghe degli spinaci.
Al di sopra di queste foglie ci sono steli ramificati che portano foglie leggere molto più piccole e, quando sono in fiore, piccoli fiori gialli.
La pianta ha più radici spesse e tutte le radici hanno una pelle marrone all’esterno e un colore bianco all’interno.

Coltivazione –
La Centaurea behen è una pianta che cresce allo stato selvatico in pieno sole ma viene anche coltivata nel nord dell’India per l’uso medicinale delle sue radici.
Predilige posizioni assolate e suoli profondi in cui far sviluppare le sue radici.

Usi e Tradizioni –
Le radici di questa pianta vengono messe in commercio in forma secca, dall’aspetto raggrinzito, quindi macinate in polvere e utilizzate per diversi scopi nell’erboristeria tradizionale.
Le radici sono chiamate Behman Safed e conosciute anche come White Behmen e Safaid Behmen nella medicina indiana ayurvedica.
Sono stati effettuati comunque degli studi per determinare eventuali effetti citotossici e ossidativi dell’olio essenziale di C. behen su colture di cellule del sangue umano. Sono stati eseguiti test di rilascio di 3- (4,5-dimetiltiazol-2-il) -2,5 difeniltetrazolio bromuro (MTT) e lattato deidrogenasi (LDH) per determinare gli effetti citotossici. Inoltre, la capacità antiossidante totale (TAC) e lo stato ossidativo totale (TOS) sono stati esaminati per determinare i potenziali ossidativi. I risultati hanno indicato che tutte le concentrazioni testate di olio essenziale di C. behen erano citotossiche e hanno portato a una diminuzione della vitalità cellulare in entrambi i test. Inoltre, C. behen ha portato ad aumenti significativi dei livelli di TOS e diminuzioni dei livelli di TAC.

Modalità di Preparazione –
Della Centaurea behen si utilizzano le radici che vengono commercializzate secche e successivamente macinate in polvere per essere utilizzate per vari fini, nell’erboristeria tradizionale.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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