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Come coltivare la Matucana

Come coltivare la Matucana

Le Matucane sono un genere di piante succulente, spinose, il cui nome è legato alla città di origine che è appunto la città di Matucana, in Perù. Sono piante comunque diffuse in tutto il Sud America. Si tratta di cactacee molto affini agli echinocactus con fusti che possono avere sia forma globulare che cilindrica; composta da numerose costolature.
Anche se la matucana non è una specie molto fiorifera, quando emette fiori questi spuntano all’apice della pianta e sono di un bel colore rosso o giallo.
Tra le specie più interessanti per la coltivazione per scopi ornamentali ricordiamo:
– Matucana aurantiaca; con fusti di un bel verde lucente e corte spine di colore giallo;
– Matucana aureiflora; è una grande pianta, con fiori insolitamente dorati che rimangono aperti giorno e notte;
– Matucana comacephala; pianta con fusti cilindrici e lunghe e sottili spine bianche;
– Matucana haynei; con spine bianche e sottili, più scure all’apice ed areole irregolari lungo tutto il fusto;
– Matucana oreodoxa; pianta di forma globulare e di piccole dimensioni, con fusto di colore verde intenso e poche areole che portano tre spine fragili.
In questa scheda vedremo come coltivare la Matucana seguendo gli accorgimenti agronomici più idonei a questo genere di piante.
Per la coltivazione di questa pianta bisogna partire dalla scelta della posizione; come molte cactaceae le matucana ha bisogno di posizioni molto soleggiate e luminose, anche sotto i raggi diretti del sole, in quanto non temono le scottature.

Nel periodo invernale vanno invece ricoverate all’interno, poiché temono molto il freddo, inoltre per ottenere una migliore fioritura bisogna effettuare la vernalizzazione, cioè garantire un certo periodo di tempo a temperature non troppo alte, intorno ai 10° C, per questo motivo è preferibile riporle in serra piuttosto che in casa, oppure in una stanza luminosa non riscaldata.
Per quanto riguarda il substrato bisogna sempre predisporre dei terreni leggeri, a grande base sabbiosa, con aggiunta di un 20-30 % di terreno di medio impasto, un 20 % di ghiaia piccola e, al momento della piantagione di un 15 % di sostanza organica ben umificata. Al fondo del vaso e sulla superficie bisognerà porre della ghiaia molto grossa per migliorare il drenaggio, per quella posta alla base e per proteggere il substrato da eccessive temperature del suolo quella posta sulla superficie. Questa composizione vi metterà in maggiore sicurezza dall’insorgere di marciumi radicali.
Nel periodo estivo aggiungere concime per cactacee ogni 15-20 giorni all’acqua delle annaffiature.
Vediamo gli apporti irrigui. Durante il periodo vegetativo, in genere da aprile a ottobre, è bene dare acqua in buona quantità, attendendo sempre che il terreno si asciughi tra un’innaffiatura e l’altra. Nel periodo freddo è bene sospendere quasi del tutto le annaffiature, fornendo acqua circa una volta al mese, o anche meno.
Per la moltiplicazione della Matucana si può partire dai semi. dai frutti maturi si prelevano i semi che vanno seminati freschi in un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali, da mantenere umido, in luogo poco soleggiato, fino a germinazione avvenuta; le piantine vanno rinvasate la primavera successiva, o anche durante l’inverno se la crescita lo consente. Volendo si possono conservare fino all’anno successivo, per seminarli in primavera; è buona cosa quella di aggiungere ai semi un fungicida, per evitare la formazione di muffe che renderebbero i semi inutilizzabili.
Tra le avversità, oltre ai problemi dei marciumi, comuni a tutte le piante succulente, se si irriga in maniera errata o si sbaglia la composizione ed il drenaggio del substrato, ricordiamo gli afidi e le cocciniglie. Per questo motivo il fertilizzante da somministrare non deve avere alti contenuti di azoto nitrico che favorirebbe queste infestazioni.




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