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Melanoleuca melaleuca

Melanoleuca melaleuca

La Melanoleuca melaleuca (Melanoleuca melaleuca (Pers.) Murrill) è un fungo basidiomicete appartenente alla famiglia delle Tricholomataceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Classe Basidiomycetes, Ordine Agaricales, Famiglia Tricholomataceae e quindi al Genere Melanoleuca ed alla Specie M. melaleuca.
Sono sinonimi i termini: Agaricus melaleucus Pers., Boletopsis melaleuca (Pers.), Gyrophila melaleuca (Pers.) Quél., Gyrophila melaleuca var. melaleuca (Pers.) Quél. e Tricholoma melaleucum (Pers.) P. Kumm..

Etimologia –
Il termine Melanoleuca proviene dal greco μέλας -ανος mélas -anos nero e da λευκός leucós bianco: dalla colorazione nera e bianca, grigiastra. L’epiteto specifico melaleuca riprende la stessa etimologia, dal greco μέλας mélas nero e da λευκός leucós bianco.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Melanoleuca melaleuca si caratterizza per crescere nelle radure, nei prati e nei pascoli ed ai margini dei boschi di latifoglie e di aghifoglie. Il periodo di fruttificazione si ha tra l’estate e l’autunno. È una specie ampiamente distribuita; conosciuta dall’Asia, all’Africa, all’Europa e dal Nord America e all’Oceania. Inoltre, come tutta la Melanoleuca è una specie saprofita che si nutre di rifiuti organici e non è associata a particolari tipi di alberi.

Riconoscimento –
Questo fungo si riconosce per il cappello carnoso, di 3-8 cm di diametro, convesso e poi appiattito, umbonato, con colorazione che varia dal grigio-bruno a grigio-scuro.
Le lamelle sono bianche, fitte, ventricose ed annesse al gambo.
Il gambo è di 6-10 x 0,6-1,2 cm, di colore biancastro, con sfumature brunastre, cilindrico, elastico e leggermente ingrossato alla base.
La carne è di colore biancastro che si tinge leggermente di ocra alla sezione, con odore fungino leggermente farinoso e sapore mite ed un sapore particolare.
Al microscopio si notano delle spore bianche in massa, amiloidi.

Coltivazione –
La Melanoleuca melaleuca non è un fungo coltivato.

Usi e Tradizioni –
La Melanoleuca melaleuca è un fungo di non facile distinzione da altre specie correlate in primo luogo perché presenta una certa variabilità ed anche perché i criteri tassonomici sono spesso basati su caratteristiche che in seguito sono risultate essere variabili; vi è, inoltre, molto disaccordo tra vari autori su come esattamente la specie dovrebbe essere definita.
Questa difficoltà è legata anche alle confuse definizioni tassonomiche, per cui questo fungo è molto difficile da identificare con certezza. Vari autori considerano che intorno a M. melaleuca vi sia un complesso di specie strettamente correlate senza linee di divisione chiare.
Tra le specie che si possono confondere con M. melaleuca vi è la Melanoleuca polioleuca. Secondo Courtecuisse la M. polioleuca si distingue per avere uno strato pruinoso sul gambo e per la carne all’interno del gambo che è di colorazione cannella scura piuttosto che pallida.
La Melanoleuca melaleuca è segnalata, comunque, per essere commestibile e la possibile confusione descritta precedentemente non implica alcun particolare pericolo culinario perché (per quanto è noto) anche le specie strettamente correlate sono commestibili.

Modalità di Preparazione –
Per questa specie, che viene classificata come di discreta commestibilità, non esistono particolari indicazioni nella preparazione ma si ritiene, comunque, che la preparazione dopo cottura e la sua conservazione ne diano buona affidabilità.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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