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Ficus dammaropsis

Ficus dammaropsis

Il kapiak (Ficus dammaropsis Diels, 1935) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Moraceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Rosales,
Famiglia Moraceae,
Genere Ficus,
Specie F. dammaropsis.
Sono sinonimi i termini:
– Dammaropsis kingiana Warb.;
– Ficus dammaropsis var. obtusa Corner.

Etimologia –
Il termine Ficus è il nome in latino classico del fico, genere già noto allora, di probabile derivazione dall’ebraico.
L’epiteto specificio dammaropsis proviene dal termine Dammara e dalla parola greca “ὄψις“ (opsis), cioè aspetto, per la somiglianza dei frutti giovani con quelli della Dammara alba Rumph. ex Hassk., 1842 (sinonimo a sua volta di Agathis dammara (Lamb.) Rich. & A. Rich., 1826).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Ficus dammaropsis è una pianta originaria degli altopiani e dei margini degli altopiani della Nuova Guinea.
Il suo habitat naturale è quello delle foreste pluviali, prevalentemente lungo le rive dei corsi d’acqua, tra 800 e 2750 m di altitudine, ma più comunemente tra 1.600 e 1.750 metri.

Descrizione –
Il Ficus dammaropsis è un albero o arbusto, dioico, sempreverde ramificato, spesso con un portamento disordinato.
Cresce fino a 5-10 m ed ha una corteccia liscia grigiastra; dalle ferite essuda una abbondante linfa lattiginosa.
Le foglie si trovano su un robusto picciolo; sono alterne, semplici, ovate con base cordata, margine sinuoso, lamina ondulata tra le nervature e apice brevemente appuntito, fino a 90 cm di lunghezza e 60 cm di larghezza, coriacee, di colore verde scuro lucido superiormente, verde chiaro giallastro inferiormente; le foglie giovani sono color bronzo. Stipole (appendici alla base della foglia che hanno lo scopo principale di proteggerla durante la fase iniziale di crescita) doppie, decidue, di colore giallo chiaro, lunghe 15-28 cm.
Le infiorescenze sono cavità dalle pareti carnose, dette siconi, che racchiudono interamente i fiori, accessibili da una apertura apicale.
I siconi sono sessili, prodotti pressoché con continuità; questi si formano all’ascella delle foglie; sono globosi, di 6-13 cm di diametro, con fiori maschili e femminili su individui diversi, ricoperti da brattee imbricate di dimensioni decrescenti verso l’apice dove coprono l’apertura, inizialmente di colore verde, poi bruno-rossiccio a maturità; i minuscoli frutti (acheni) contengono un solo seme.
Sono impollinati dalla piccola vespa Ceratosolon abnormis che è specifica per questa specie e che, a sua volta, può riprodursi solo in presenza della specie cui è associata.

Coltivazione –
Il Ficus dammaropsis è un arbusto o un albero le cui foglie commestibili vengono comunemente consumate in Nuova Guinea, dove la pianta viene raccolta allo stato selvatico e talvolta anche coltivata.
La pianta ha anche usi medicinali locali ed è fonte di fibre.
Come per altri alberi della specie ha una forma unica di fecondazione, ogni specie fa affidamento su un’unica specie di vespa altamente specializzata che dipende a sua volta totalmente da quella specie di fico per riprodursi. Gli alberi producono tre tipi di fiori; maschio, un fiore femminile macrostile e un fiore femminile microstile, spesso chiamato fiore della bile. Tutti e tre i tipi di fiori sono contenuti nella struttura che solitamente consideriamo il frutto.
La vespa femmina (Ceratosolen abnormis Wiebes) entra in un fico e depone le uova sui fiori femminili a stilo corto mentre impollina i fiori femminili a stilo lungo. Le vespe di fico maschi senza ali emergono per prime, inseminano le femmine emergenti e poi scavano tunnel di uscita dal fico per le femmine alate. Le femmine emergono, raccolgono il polline dai fiori maschili e volano via alla ricerca dei fichi i cui fiori femminili sono ricettivi. Per sostenere una popolazione del suo impollinatore, gli individui di un Ficus spp. deve fiorire in modo asincrono. Una popolazione deve superare una dimensione minima critica per garantire che in qualsiasi momento dell’anno almeno alcune piante abbiano una sovrapposizione di emissione e ricezione di vespe del fico. Senza questa sovrapposizione temporale le vespe impollinatrici di breve durata si estinguerebbero localmente.
Questa pianta per la relativa tolleranza al freddo è coltivata come albero ornamentale nei climi senza gelo.
Viene coltivato nei giardini tropicali per le grandi foglie ornamentali che sfiorano i 90 cm, reca insoliti siconi sessili globosi, di 6-13 cm, con brattee imbricate, decrescenti verso l’apice, che sfumano a maturità dal verde al bruno-rossiccio.
È una pianta considerata da molti la più ornamentale del genere per le spettacolari foglie, coltivabile nelle regioni a clima tropicale e subtropicale umido, se ne può tentare la coltivazione in posizione riparata in quelle temperato-calde più miti dove temperature intorno a 0 °C sono eccezioni di brevissima durata. Richiede una posizione in pieno sole o leggermente ombreggiata e suoli fertili, drenanti da leggermente acidi a leggermente alcalini, mantenuti pressoché costantemente umidi, ma senza ristagni.
La riproduzione avviene per seme, posto superficialmente in substrato drenante ricco di sostanza organica mantenuto umido alla temperatura di 24-28 °C, per talea e margotta.

Usi e Tradizioni –
Il Ficus dammaropsis è una pianta conosciuta con vari nomi comuni; tra questi si riportano: dinner plate fig, highland breadfruit (inglese); embehe, kaje, kapiak, shuwat, yakati (Nuova Guinea).
La forma di pianura di questa specie, che si trova comunemente al di sotto dei 900 metri, è riconosciuta come una specie distinta (Ficus brusii Weiblen, 2019).
Questa pianta può essere trovata presso i Giardini Botanici di Melbourne, situati nello “Yucca Bed”.
I suoi frutti, i fichi più grandi del mondo (syconia), sono fino a 15 centimetri di diametro; sono commestibili ma raramente consumati se non come alimento di emergenza. Le foglie giovani vengono marinate o cotte e mangiate come verdura insieme alla carne di maiale dagli abitanti degli altipiani.
Negli altopiani della Nuova Guinea le giovani foglie, che si trovano frequentemente in vendita nei mercati locali, e i giovani frutti bolliti sono consumati come verdura dagli indigeni, le grandi foglie sono inoltre utilizzate per avvolgere i cibi durante la cottura; lo strato esterno dei frutti è edule ed è a volte consumato in periodi di carestia. Le fibre ricavate dalla corteccia sono utilizzate per fare corde, tessuti, mantelline, sacche, copricapo e diversi altri oggetti artigianali.
Tra gli altri usi si ricorda che dalla corteccia si ottiene una fibra. Viene utilizzata per realizzare corde e indumenti.
I rami fibrosi possono essere utilizzati per pulire i denti. Le piante, inoltre, vengono adoperate in tecniche di agroforestazione nelle isole del Pacifico.
Il legno è generalmente di bassa qualità, leggero, morbido e poco resistente. A volte viene utilizzato per scopi come costruzioni leggere, bastoncini da scavo, pali di igname, ecc.
Il legno viene utilizzato anche come combustibile e talvolta per accendere il fuoco per attrito.

Modalità di Preparazione –
Il Ficus dammaropsis è una pianta utilizzata per vari scopi tra cui: alimentari, medicinali, ornamentali, agroforestali e per ottenere vari prodotti.
I frutti vengono consumati cotti o crudi.
Lo strato esterno si consuma crudo e i giovani frutti vengono bolliti e mangiati come verdura.
Le giovani foglie vengono consumate cotte. Le grandi foglie giovani vengono mangiate come verdura.
In campo medicinale si dice che una bevanda quotidiana di lattice di stelo allevia una forte tosse.
Le foglie di alcune specie vengono utilizzate per avvolgere gli alimenti da cucinare.
Le foglie di alcune specie sono piuttosto ruvide e possono essere usate come sostituto della carta vetrata e per pulire i vasi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/336078463/original.jpg
https://s.idigbio.org/idigbio-images-prod/7762431dcfad3a3ace0b3b6626657fbf

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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