Un Mondo Ecosostenibile
ArbustiveSpecie Vegetali

Melastoma malabathricum

Melastoma malabathricum

Il rododendro indiano (Melastoma malabathricum L. 1753) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Melastomataceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Myrtales,
Famiglia Melastomataceae,
Genere Melastoma,
Specie M. malabathricum.
Sono sinonimi i termini:
– Melastoma baumianum Naudin;
– Melastoma malabathricum var. javanum Bakh.f.;
– Melastoma normale var. divergens Craib;
– Melastoma osbeckioides Guill.;
– Melastoma polyanthum var. linearifolium Bakh.f.;
– Melastoma polyanthum var. mollissimum Bakh.f.;
– Melastoma polyanthum var. pulleana Mansf.;
– Melastoma sylvaticum var. permultiflorum Bakh.f.;
– Melastoma trachyphyllum var. ochraceum Bakh.f.;
– Melastoma triflorum Naudin.
All’interno di questa specie vengono riconosciute le seguenti sottospecie e varietà:
– Melastoma malabathricum subsp. malabathricum;
– Melastoma malabathricum subsp. normale (D.Don) K.Mey.;
– Melastoma malabathricum var. malabathricum;
– Melastoma malabathricum var. mariannum (Naudin) Fosberg & Sachet.

Etimologia –
Il termine Melastoma proviene dal greco “μέλας” (melas), cioè nero e “στόμα” (stoma), cioè bocca, in riferimento ai frutti di alcune specie che mangiati colorano bocca e labbra di nero.
L’epiteto specifico malabathricum viene dal latino “malabathricus, a, um”, cioè del Malabar, regione della costa sudoccidentale dell’India, in riferimento a uno dei luoghi di origine.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Melastoma malabathricum è una pianta originaria dell’Indomalaya, del Giappone e dell’Australia.
Nel deyttaglio il suo areale naturale di origine è relativo all’Australia (Australia Occidentale, Queensland e Territorio del Nord), Bhutan, Cambogia, Cina (Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hainan, Hunan, Jiangxi, Sichuan, Xizang, Yunnan e Zhejiang), Filippine, Giappone, India, Indonesia, Laos, Malaysia Peninsulare, Mauritius, Nepal, Nuova Guinea, Seychelles, Singapore, Taiwan, Thailandia e Vietnam.
Il suo habitat è quello delle foreste rade, delle praterie, degli incolti e dei margini di strade e sentieri, e si trova solitamente ad altitudini comprese tra 100 e 2.800 metri dal livello del mare.

Descrizione –
La Melastoma malabathricum è una pianta arbustiva, perenne, eretta, sempreverde, ramificato, molto variabile che, solitamente, si sviluppa fino a 0,5-2 m di altezza, ma che in alcuni esemplari in natura può raggiungere 5 m.
I rami giovani sono pressoché quadrangolari, cilindrici i più vecchi, di colore rossiccio e ruvidi per la presenza di minuscole scaglie.
Le foglie si trovano su un picciolo lungo 0,5-2 cm; queste sono semplici, opposte, di forma da ovate a ellittico-lanceolate con apice appuntito e margine intero, lunghe 4-14 cm e larghe 1,5-5 cm, rigide, fittamente ricoperte da una corta peluria ispida (strigose), con (1-)2(-3) nervature longitudinali prominenti ai lati di quella centrale; le foglie stropicciate emettono un odore sgradevole.
Le infiorescenze sono terminali, cimose, portanti 3-11 fiori, su un pedicello lungo 2-10 mm, di 5-7 cm di diametro, bisessuali, con ipanzio urceolato, lungo 5-10 mm, di colore da verde a rossastro, fittamente ricoperto da scaglie lunghe 0,5-2 mm, 5 sepali da triangolari a lanceolati con apice appuntito, lunghi 4-6 mm, pubescenti, decidui, intervallati da piccoli denti, 5 petali obovati, lunghi 1,5-3,5 cm e larghi 1-2 cm, di colore da bianco, a violetto, a porpora rossiccio, 10 stami, di cui 5 lunghi, 2,2-3 cm, ricurvi, con antere violetto, 5 più corti, 1,8-2,2 cm, con antere gialle.
I frutti sono delle capsule carnose globoso-urceolate, di 0,7-1,3 cm di lunghezza e 0,6-1 cm di diametro, strigose, di colore verde con sfumature da rosa a bruno chiaro, deiscenti irregolarmente.
All’interno sono presenti una moltitudine di minuscoli semi di colore arancio, lunghi circa 0,6 mm, immersi in una polpa di colore porpora nerastro, edule, ma piuttosto insipida.

Coltivazione –
La Melastoma malabathricum è una pianta che spesso viene raccolta allo stato selvatico per uso locale come alimento e medicinale.
È coltivata localmente come pianta ornamentale e viene coltivata in Malesia nelle piantagioni di caucciù come pianta di copertura.
È una pianta tipica delle pianure calde, umide, tropicali con una distribuzione più settentrionale e confinata ad altitudini più elevate nelle aree tropicali.
Preferisce un terreno aperto, ben drenato, fertile e ricco di humus.
Questa pianta, in certe aree, può divenire invasiva nei pascoli, nelle coltivazioni di ananas e in altre colture su terreni torbosi. Può creare particolari problemi anche nelle coltivazioni di palma da olio, gomma e cocco. A livello locale può creare problemi, anche se minori, nelle coltivazioni di manioca, canna da zucchero, tè e riso di montagna e in praterie e habitat forestali radi.
Tuttavia, fuori da questi contesti, è una pianta di indubbie caratteristiche ornamentali per i suoi fiori prodotti pressoché con continuità, poco esigente e di veloce crescita, coltivabile nelle regioni a clima tropicale e subtropicale in parchi e giardini in gruppo o per siepi e bordure, in pieno sole o leggermente ombreggiata. Di contro, per la velocità con cui si riproduce e disperde (i semi passano indenni l’apparato digerente degli uccelli) e l’adattabilità a diversi tipi di suolo, anche poveri e poco drenanti, se non tenuta sotto controllo, come detto, può sfuggire alla coltivazione.
In molte regioni in cui è stata introdotta a scopo ornamentale è diventata infestante, entrando in competizione sia con le specie spontanee che con quelle coltivate, procurando in questo caso ingenti danni economici.
Dove il clima non consente la permanenza all’aperto con continuità può essere coltivata in vaso, in terriccio fertile e drenante, per potere essere riparata in luogo particolarmente luminoso con temperature minime invernali preferibilmente non inferiori a +16 °C. Va innaffiata regolarmente durante la crescita, più rada in inverno, ma senza fare asciugare completamente il substrato, e concimata, in primavera-estate utilizzando un prodotto bilanciato idrosolubile con microelementi.
La riproduzione avviene facilmente per seme in substrato sabbioso mantenuto umido a 24-28 °C di temperatura, con tempi di germinazione da 2 a 4 settimane, e per talea apicale.

Usi e Tradizioni –
La Melastoma malabathricum è una pianta conosciuta con vari nomi comuni, tra questi si riportano: banks melastoma, Indian rhododendron, Malabar melastome, Singapore rhododendron (inglese); ye mu dan (cinese); malatungai (Filippine); mélastome du Malabar (francese); karali, nekkarike, palore, rongmei, shapti, yachubi (India); harendong, kemanden (Indonesia); kenduduk, senduduk (Malaysia); bre, chuk naaree, mang kre (Thailandia); mua da hung, mua se (Vietnam).
La tassonomia del genere Melastoma necessita di una revisione completa. I primi studi di genetica sono stati pubblicati dal 2001 al 2013, ma non è ancora avvenuta una revisione basata su di essi. Nel 2001 Karsten Meyer propose una revisione in cui la specie Melastoma affine e altre specie venivano incluse nella specie M. malabathricum.
La pianta viene utilizzata sia per fini alimentari che medicinali.
In campo alimentare si utilizzano i giovani germogli ceh vengono consumati come verdura fresca o cotta.
La polpa carnosa del frutto completamente maturo si consuma fresca.
Questa pianta è stata utilizzata come pianta medicinale in alcune parti del mondo, ma è stata dichiarata invasiva e nociva in alcuni paesi come negli Stati Uniti. M. malabathricum è una nota pianta iperaccumulatore di alluminio e come tale può essere utilizzata per la fitodepurazione.
In alcuni luoghi di origine parti della pianta sono utilizzate nella medicina popolare, in particolare foglie e radici sono utilizzate come rimedio per diarrea e dissenteria; studi di laboratorio hanno evidenziato in varie parti della pianta la presenza di composti bioattivi con proprietà antibatteriche, antiossidanti, antinfiammatorie e antidiarroiche, di possibile interesse per la farmacopea ufficiale.
Tra gli altri usi si ricordano quelli agroforestali.
Questa specie è una pianta pioniera con un’elevata capacità di dispersione. Usare questa specie come pioniera, tuttavia, richiede un’attenta riflessione a causa della sua capacità di sfuggire alle coltivazioni e di invadere aree non autoctone.
Altri usi sono quelli relativi alla capacità tintoria. Il frutto produce una tintura nera o viola mentre le foglie e le radici producono una tinta rosa.
Le ceneri della pianta possono essere usate come mordente.
Un catrame ricavato dal legno viene utilizzato per annerire i denti.

Modalità di Preparazione –
La Melastoma malabathricum è una pianta che trova impiego come commestibile, medicinale o altri usi.
I giovani germogli vengono consumati come verdura fresca o cotta e la polpa carnosa del frutto completamente maturo si consuma fresca; ha un sapore dolce, ma leggermente astringente.
In campo medicinale la pianta è spesso utilizzata in medicina in Asia, dove è particolarmente apprezzata per le sue proprietà astringenti.
Un decotto di foglie, da solo o in combinazione con altre piante, viene utilizzato nel trattamento del mal di stomaco, dell’indigestione, della diarrea, della dissenteria e della leucorrea.
Le foglie tritate vengono applicate esternamente come impacco su tagli, ferite e gonfiori. Un forte decotto di foglie viene applicato alle articolazioni artritiche dolorose e anche alle piaghe essudanti causate dai peli degli insetti pungenti per facilitare l’estrazione dei peli.
Si applica anche ad altri tipi di ferite essudanti per disinfettarle.
Un decotto di radici e foglie viene dato alle donne dopo il parto.
Le foglie e le radici polverizzate possono essere cosparse sulle ferite. Vengono utilizzate anche in applicazioni contro le emorroidi, pare per le loro proprietà astringenti.
Le radici vengono semplicemente succhiate o possono essere usate per fare gargarismi contro il mal di denti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/351105587/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *