Un Mondo Ecosostenibile
PesciSpecie Animali

Chelidonichthys cuculus

Chelidonichthys cuculus

Il capone coccio (Chelidonichthys cuculus) è un pesce di mare appartenente alla famiglia dei Triglidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Phylum Chordata,
Subphylum Vertebrata,
Superclasse Gnathostomata,
Classe Actinopterygii,
Infraclasse Teleostei,
Ordine Scorpaeniformes,
Sottordine Scorpaenoidei,
Famiglia Triglidae,
Genere Chelidonichthys,
Specie C. cuculus.
È basionimo il termine:
– Trigla cuculus Linnaeus, 1758.
Sono sinonimi i termini:
– Aspitrigla cuculus (Linnaeus, 1758);
– Chelidonichthys cululus (Linnaeus, 1758);
– Cheliodonichthys cuculus (Linnaeus, 1758);
– Trigla grunniens Lacepède, 1801;
– Trigla pini Bloch, 1793.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Chelidonichthys cuculus è un pesce che si trova in vari mari, tra cui: Oceano Atlantico orientale, dal sud della Scozia, anche se è stato segnalato raramente dalla Norvegia, a sud fino alla Mauritania, comprese Madeira, le Azzorre e le Isole Canarie. Si trova in tutto il Mar Mediterraneo e nel Mar Nero. Sulle coste italiane è frequente, specialmente nell’Adriatico.
Per quanto riguarda il suo habitat, si tratta di una specie demersale che è stata osservata a profondità comprese tra 15 e 400 m, sebbene l’intervallo abituale sia compreso tra 30 e 250 m. Viene tipicamente registrato in habitat dominati da sabbia o ghiaia, sebbene sia stato trovato anche in habitat rocciosi e fangosi dove vive, generalmente, su fondali fino a 300 metri di profondità ed in estate si avvicina molto alla riva.

Descrizione –
Il Chelidonichthys cuculus è un pesce con una colorazione sempre sul rossastro o arancio. La colorazione è più chiara sui fianchi e biancastra sul ventre. Le pinne dorsali sono carminio rossiccio. La caudale, rossastra, è bordata posteriormente di nero. Le pettorali sono rosa pallido con striature scure. L’anale è bianco crema e le ventrali rosacee.
Questo pesce ha una lunghezza totale che può raggiungere i 50 cm di lunghezza, ma mediamente è 25-30 cm, anche se è stata pubblicata una lunghezza massima di 70 cm.
Il corpo è snello che si rastrema verso il peduncolo caudale, il quale è sottile. È poco compresso lateralmente ed è ricoperto da scaglie piccole, mancanti nella parte inferiore.
Le scaglie della linea laterale sono molto sviluppate verticalmente e trasformate in scudetti ossei privi di creste e di spine (65- 70).
La testa è robusta e corazzata con placche ossee spinose, ha il profilo del muso concavo e l’osso pre-opercolare appena prolungato in un rostro dentellato, ai cui lati si contano da 5 a 7 dentelli nei giovani. L’apertura nasale anteriore è un forellino, quella posteriore è formata da una sottile fessura verticale.
L’occhio è circolare, relativamente grande e leggermente sporgenti dal profilo della testa. Due spine dirette verso l’alto si trovano sul margine supero-anteriore dell’orbita. Gli aculei dei pezzi opercolari e la spina coracoide sono evidenti. Tutte le placche ossee che coprono la testa sono granulose e striate, con i margini liberi spinosi o dentellati.
La bocca, quasi orizzontale, si apre inferiormente. I denti sono minuti e irregolarmente disposti su cinque file nella mascella superiore e su quattro in quella inferiore.
Ha due pinne dorsali che si alloggiano in un solco dorsale, ai cui bordi vi è una serie di 26-28 placchette spinose. La prima pinna ha 8-10 raggi spinosi, di cui il 2° è il più lungo, e forma triangolare. La seconda pinna ha 17-18 raggi molli e si origina immediatamente dopo la prima. La pinna anale ha 16-18 raggi molli ed è opposta e simile alla seconda dorsale. La pinna caudale ha il margine posteriore nettamente incavato al centro e i lobi sono appuntiti. Le pettorali si estendono fino all’altezza circa del terzo raggio dell’anale e hanno 13-14 raggi, di cui gli ultimi 3 sono liberi piuttosto spessi e allungati. Le ventrali (1 raggio spinoso e 5 molli) sono un poco più corte delle pettorali ed arrivano fino all’ apertura anale.

Biologia –
Il Chelidonichthys cuculus è un pesce con un periodo di riproduzione che, probabilmente, va da aprile a giugno. È noto che la femmina depone le uova in estate. La maturità sessuale viene raggiunta a circa 26,6 cm e l’età massima riportata è di 21 anni.

Ruolo Ecologico –
Il Chelidonichthys cuculus fu formalmente descritto per la prima volta nel 1758 come Trigla cuculus da Carlo Linneo nella decima edizione del suo Systema Naturae con la località tipo indicata come Mar Mediterraneo. Nel 1925 lo zoologo americano Henry Weed Fowler classificò questa specie nel taxon monotipico Aspitrigla, un sottogenere di Chelidonichthys, e specie tipo del sottogenere. Il nome specifico cuculus deriva dal latino “cuculo”, un nome che può essere fatto risalire ad Aristotele, il quale sosteneva che questi pesci emettevano suoni simili a cuculi quando venivano presi dall’acqua.
È una specie che si nutre di crostacei e pesci o altri animali.
In uno studio condotto su questa specie nel Mare Adriatico è stato riscontrato che si nutre quasi interamente (più del 90%) di crostacei malacostraci con pesci, molluschi ed echinodermi prelevati in quantità molto minori. La preda viene rilevata utilizzando i raggi allargati e separati delle pinne pettorali. Questa specie produce suoni, simili ad una rana.
Questo pesce si pesca con le reti a strascico e raramente abbocca agli ami. Non viene sfruttato commercialmente nella sua catena atlantica, anche se può essere catturato e mangiato come cattura accessoria. Tuttavia le sue carni sono molto apprezzate per preparare zuppe.
In Inghilterra viene pescato al largo della costa della Cornovaglia ed è di crescente interesse economico sebbene ancora minore. Nel Mediterraneo riveste un interesse commerciale minore. Questi pesci sono regolarmente presenti nei mercati ittici di Spagna, Marocco, Italia, Cipro ed Egitto, e talvolta in Francia, Inghilterra, Grecia, Irlanda e Turchia, anche se raramente vengono commercializzate in Tunisia. Il pescato viene venduto fresco, refrigerato e congelato.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Louisy P., 2016. Guida all’identificazione dei pesci marini d’Europa e del Mediterraneo. Il Castello Editore, Milano.
– Nikiforos G., 2008. Fauna del Mediterraneo. Giunti Editore, Firenze.

Fonte foto:
https://www.athos-scuba.gr/gallery/marinelife/fishes?i=Chelidonichthys-cuculus
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/37/FMIB_51240_Redgurnard_%28Trigla_cuculus%29.jpeg




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *