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Mercurio

Mercurio

Mercurio è il pianeta più interno del sistema solare e il più vicino al Sole; inoltre è il più piccolo e la sua orbita è anche la più eccentrica, ovvero la meno circolare, degli otto pianeti. Mercurio orbita in senso diretto (in senso antiorario, come tutti gli altri pianeti del sistema solare) a una distanza media di 0,3871 au dal Sole con un periodo siderale di 87,969 giorni terrestri. Mercurio è anche in risonanza orbitale-rotazionale: completa tre rotazioni intorno al proprio asse ogni due orbite attorno al Sole.

Astronomia –
Mercurio è caratterizzato da una eccentricità orbitale abbastanza elevata che vale 0,205, ben 15 volte quella della Terra. Dalla superficie di Mercurio, il Sole ha un diametro apparente medio di 1,4°, circa 2,8 volte quello visibile dalla Terra, e arriva a 1,8° durante il passaggio al perielio. Il rapporto fra la radiazione solare al perielio e quella all’afelio è 2,3. Per la Terra questo rapporto vale 1,07. La superficie di Mercurio sperimenta la maggiore escursione termica tra tutti i pianeti, con temperature che nelle regioni equatoriali vanno da 100 K (−173 °C) della notte a 700 K (427 °C) del dì; le regioni polari invece sono costantemente inferiori a 180 K (−93 °C). Ciò è dovuto all’assenza dell’atmosfera che, se presente, svolgerebbe un ruolo nella ridistribuzione del calore. La superficie fortemente craterizzata indica che Mercurio è geologicamente inattivo da miliardi di anni.
Questo pianeta, conosciuto sin dal tempo dei Sumeri, deve il suo nome alla mitologia romana. Il pianeta è stato associato a Mercurio, messaggero degli dèi, probabilmente a causa della rapidità del suo movimento nel cielo. Il suo simbolo astronomico è una versione stilizzata del caduceo del dio.
Mercurio orbita molto vicino al Sole e impiega circa 88 giorni terrestri per completare una rivoluzione intorno al Sole. A causa della sua prossimità al Sole, Mercurio è spesso difficile da osservare dalla Terra, poiché appare vicino all’orizzonte all’alba o al tramonto.
Mercurio ha un diametro di circa 4.880 chilometri, rendendolo il pianeta più piccolo del sistema solare. La sua superficie è coperta da crateri causati da impatti meteoritici e da pianure laviche.
Mercurio ha una atmosfera estremamente sottile e composta principalmente da elio e tracce di altri gas. A causa della sua bassa gravità e della mancanza di un’atmosfera significativa, Mercurio non può trattenere una vera e propria atmosfera.
Questo pianeta mostra un fenomeno noto come “precessione del perielio”. Questo significa che l’orbita di Mercurio ruota lentamente nel tempo, a causa delle perturbazioni gravitazionali degli altri pianeti, in particolare di Venere. Questa precessione è una delle prove dell’accuratezza della teoria della relatività generale di Albert Einstein.
Mercurio è un pianeta affascinante per gli astronomi e gli scienziati spaziali, ed è stato oggetto di studio per comprendere meglio i processi di formazione e l’evoluzione dei pianeti rocciosi all’interno del nostro sistema solare.

Caratteristiche fisiche –
Con i suoi circa 4.880 chilometri ha un diametro circa il 38% del diametro terrestre. La sua massa è circa l’11% di quella della Terra.
La superficie di Mercurio è prevalentemente rocciosa e presenta numerose formazioni geologiche uniche, tra cui crateri, scogliere, pianure e picchi montuosi. La mancanza di un’atmosfera densa significa che la superficie non ha subito erosione atmosferica significativa.
Mercurio ha un’atmosfera estremamente sottile, con una pressione atmosferica solo una frazione di quella terrestre. Questa atmosfera è composta principalmente da elio, con tracce di altri gas come l’idrogeno, l’ossigeno e il sodio. A causa della sua esiguità, Mercurio non può trattenere calore atmosferico significativo, rendendo le sue temperature estremamente variabili.
Mercurio ha una rotazione molto lenta su se stesso, con un giorno solare (il tempo impiegato per completare una rotazione) di circa 176 giorni terrestri. Tuttavia, il suo periodo di rivoluzione attorno al Sole è poco meno di 88 giorni terrestri.
Questo pianeta ha un campo magnetico relativamente debole rispetto a quello terrestre. Questo campo magnetico è generato da un nucleo di ferro liquido nel nucleo del pianeta, che è stato un oggetto di interesse per gli scienziati che studiano l’evoluzione dei campi magnetici planetari.
Nonostante le temperature estreme, Mercurio ospita alcune zone permanentemente in ombra nei suoi poli, dove è stato scoperto il ghiaccio d’acqua. Questo fenomeno è stato confermato da missioni spaziali come la MESSENGER della NASA.
La superficie di Mercurio è disseminata di crateri causati da impatti meteoritici. Questi crateri testimoniano l’antica storia di collisioni che hanno modellato il pianeta.

Missioni spaziali –
Le missioni spaziali su Mercurio sono state relativamente rare a causa delle sfide tecniche uniche associate all’esplorazione di questo pianeta. Mercurio è il pianeta più vicino al Sole nel nostro sistema solare ed è soggetto a temperature estreme e radiazioni solari intense. Tuttavia, negli ultimi decenni sono state lanciate alcune missioni per studiare più da vicino questo pianeta.
Ecco alcune delle missioni spaziali più importanti dedicate all’esplorazione di Mercurio:
1. Mariner 10 (1973-1975): La missione Mariner 10, lanciata dalla NASA, è stata la prima a fornire osservazioni ravvicinate di Mercurio. La sonda ha compiuto tre sorvoli ravvicinati del pianeta, catturando immagini e dati scientifici. Ha contribuito a scoprire che Mercurio ha una sottile atmosfera composta principalmente da elio, insieme a informazioni sulle caratteristiche superficiali del pianeta.
2. MESSENGER (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry, and Ranging) (2004-2015): Questa è stata una delle missioni più ambiziose su Mercurio. La sonda MESSENGER, anch’essa lanciata dalla NASA, ha orbitato intorno al pianeta per oltre quattro anni, raccogliendo dati dettagliati sulla sua geologia, atmosfera, composizione e campo magnetico. MESSENGER ha anche identificato il ghiaccio d’acqua nelle regioni polari di Mercurio.
3. BepiColombo (Lanciata nel 2018): BepiColombo è una missione congiunta tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA). La missione è costituita da due orbiter, uno europeo e uno giapponese, che studieranno Mercurio da diverse prospettive. BepiColombo fornirà dati importanti sulla geologia, l’atmosfera e la magnetosfera del pianeta.
Queste missioni hanno aumentato notevolmente la nostra comprensione di Mercurio, ma rimangono ancora molte domande aperte su questo pianeta misterioso. L’esplorazione di Mercurio è una sfida a causa delle estreme condizioni ambientali, ma le informazioni raccolte da queste missioni sono fondamentali per la nostra comprensione del sistema solare e l’evoluzione dei pianeti.

Guido Bissanti




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