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Specie Funghi

Aleuria aurantia

Aleuria aurantia

L’Aleuria aurantia (Aleuria aurantia (Pers.) Fuckel, 1870) è un fungo appartenente alla famiglia dei Pyronemataceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Fungi,
Divisione Ascomycota,
Sottodivisione Pezizomycotina,
Classe Pezizomycetes,
Ordine Pezizales,
Famiglia Pyronemataceae,
Genere Aleuria,
Specie A. aurantia.
È basionimo il termine:
– Peziza aurantia Pers..
Sono sinonimi i termini:
– Helvella coccinea Bolton;
– Otidea aurantia (Pers.) Anon.;
– Otidea aurantia (Pers.) Massee;
– Peziza aurantia Pers.;
– Peziza aurantia f. minor Cooke;
– Peziza aurantia subsp. minor Cooke, 1879;
– Peziza aurantia subsp. stipitata W.Phillips, 1887;
– Peziza aurantia var. stipitata W.Phillips;
– Peziza coccinea Huds.;
– Peziza pseudoaurantia P.Crouan & H.Crouan, 1867;
– Scodellina aurantia (Pers.) Gray.
All’interno di questa specie vengono riconosciute alcune varietà:
– Aleuria aurantia var. aurantia;
– Aleuria aurantia var. cocotina (Cooke) Boud.;
– Aleuria aurantia var. flavida (W.Phillips) Boud.;
– Aleuria aurantia var. splendens Gillet, 1879.

Etimologia –
Il termine Aleuria proviene dal greco ἄλευρον áleuron, farina: per la coppa esternamente forforacea.
L’epiteto specifico aurantia deriva dal latino botanico, malum aurántium, che significa del colore dell’arancia.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Aleuria aurantia è un fungo che fruttifica in estate-autunno, tipicamente in zone di montagna, tra la ghiaia dei sentieri, al bordo dei boschi, ma talvolta anche all’interno dei boschi sia di latifoglie che di conifere, con preferenza per i terreni silicei.
Il suo habitat è particolare in quanto cresce in gruppi numerosi, su terra nuda, battuta o sentieri sassosi, mai all’interno del bosco.

Riconoscimento –
L’Aleuria aurantia è un fungo che si presenta sotto forma di coppa, sessile, fino a 10 cm di diametro, spesso irregolarmente ondulato, generalmente schiacciato, anche quando non cresce cespitoso, in maturazione tende a lacerarsi.
Il colore della superficie interna (imenio) è di un arancione intenso, più o meno carico, ed uniforme.
La superficie esterna è subconcolore ma può apparire più pallida per la presenza di fini decorazioni biancastre che le conferiscono un aspetto pruinoso o farinoso, a volte può presentarsi liscia per particolari condizione climatiche, priva di peli.
Al microscopio si notano delle spore ellittiche, 16-18(19) × 8-10 µm, ornamentazioni incluse, ialine, con due guttule evidenti da immature ovvero ancora contenute nell’asco; a maturazione munite di creste che possono raggiungere 1,5-2 µm, ornamentazione a reticolo con maglie larghe, parzialmente aperte, allungate ai poli, uniseriate nell’asco.
Presenta aschi ottosporici opercolati, inamiloidi, 180-190(200) × 9-12 µm e parafisi cilindriche, settate, allargate all’apice fino a 8-9 µm di diametro.

Coltivazione –
L’Aleuria aurantia è un fungo non commestibile che non riveste interesse per la sua possibile coltivazione.

Usi e Tradizioni –
L’Aleuria aurantia è un fungo di facile determinazione se si unisce all’analisi morfologica quella microscopica.
Se non si dispone di un microscopio, bisogna fare molta attenzione a caratteristiche proprie di altre specie quali l’inverdimento dell’ascoma, la presenza di minuscoli peli scuri sul bordo dell’apotecio o la presenza di uno stipite ben differenziato.
Tra i funghi con i quali potrebbe essere confusa si ricordano:
Caloscypha fulgens (Pers.: Fr.) Boud. potrebbe destare qualche confusione, fruttifica però in primavera nelle zone umide dei boschi con preferenza per quelli di conifera e già nei giovani esemplari si presenta con il bordo dell’apotecio sfumato di verde bluastro.
Il Genere Melastiza accoglie al suo interno alcune specie simili per colore ma ben distinte per la presenza di una peluria scura presente sulla faccia esterna del bordo dell’apotecio (osservare con una lente). All’interno si sottolinea come si possano fare possibili confusioni con funghi con apoteci che hanno lo stesso colore, lo stesso habitat e le stesse dimensioni come: Melastiza chateri (W.G. Smith) Boudier, che raggiunge le stesse dimensioni e più o meno lo stesso colore, però ha il margine ricoperto nettamente da peli fitti di colore brunastro.
Altro carattere importante da tenere presente è l’assenza di uno stipite ben sviluppato, che separa quindi agevolmente Aleuria aurantia da Sowerbyella rhenana (Fuckel) J. Moravec = Aleuria rhenana Fuckel.
Tremiscus helvelloides (DC.: Fr.) Donk, che fruttifica cespitoso nei boschi montani, viene subito individuato e separato per la sua consistenza gelatinosa ed il portamento generalmente petaloide.
Alcune specie del genere Scutellinia (Cooke) Lambotte 1887, che però sono carpofori di dimensioni più piccole, ed hanno il margine e la superfie esterna ricoperta da fitti peli lunghi fino a 2 mm.
Tuttavia, sia per le sue tonalità aranciate appariscenti e la crescita cespitosa unita alla grandezza ed al colore acceso degli ascomi, sono caratteri piuttosto tipici, anche se non esclusivi, di questo bellissimo fungo.

Modalità di Preparazione –
L’Aleuria aurantia è un fungo non commestibile per cui non riveste alcun interesse alimentare.
Per questo motivo si consiglia, a maggior ragione, di non raccoglierlo, soprattutto per non compromettere l’equilibrio di particolari habitat e del ruolo ecologico di questo fungo.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/200296801/original.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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