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Albizia lebbekoides

Albizia lebbekoides

L’Albizia indiana (Albizia lebbekoides (DC.) Benth., 1844) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Fabales,
Famiglia Fabaceae,
Sottofamiglia Caesalpinioideae,
Genere Albizia,
Specie A. lebbekoides.
È basionimo il termine:
– Acacia lebbekoides DC..
Sono sinonimi i termini:
– Acacia lebbekoides DC.;
– Albizia julibrissin Fern. Vill.;
– Feuilleea lebbekoides (DC.) Kuntze;
– Mimosa carisquis Blanco;
– Pithecellobium myriophyllum Gagnep..

Etimologia –
Il termine Albizia deriva dal botanico italiano Filippo degli Albizzi, che nel XVIII secolo descrisse una specie di albizia proveniente dall’India. Successivamente, il nome Albizia è stato adottato come genere per molte specie di piante appartenenti a questa famiglia.
L’epiteto specifico lebbekoides deriva dalla somiglianza della pianta con un’altra specie chiamata Albizia lebbeck. Il suffisso “oides” viene utilizzato in botanica per indicare somiglianze o affinità con un’altra specie. Quindi lebbekoides è una specie di albizia che presenta caratteristiche simili a quelle di Albizia lebbeck.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Albizia lebbekoides è una pianta originaria di un areale che comprende: Cambogia, Filippine, Indonesia (Giava, Piccole Isole della Sonda, Sulawesi), Laos, Malaysia, Myanmar, Papua Nuova Guinea, Thailandia, Timor Est e Vietnam.
Il suo habitat è prevalentemente quello delle foreste decidue in zone collinari, ai margini di radure, sentieri e corsi d’acqua, in climi caratterizzati da una lunga stagione secca.

Descrizione –
L’Albizia lebbekoides è un albero deciduo che cresce in natura fino a 40 m di altezza; le piante coltivate, tuttavia, raggiungono altezze minori.
Il tronco è eretto, con un diametro fino a 40-60 cm, con una corteccia rugosa e dicolore da grigiastra a bruno rossastra.
Le foglie sono sorrette da un picciolo lungo 3-6 cm; sono alterne, bipennate, lunghe 5-15 cm, costituite da 3-8 coppie di foglioline paripennate, lunghe 5-12 cm, ciascuna composta di 5-30 coppie di foglioline sessili opposte, oblunghe con base asimmetrica, di 0,8-2,5 cm di lunghezza e 0,2-0,5 cm di larghezza.
Le infiorescenze sono terminali o ascellari e sono delle pannocchie, lunghe fino a 18 cm; queste sono costituite da densi capolini di circa 1 cm di diametro che portano 10-15 fiori sessili ermafroditi, lunghi 0,8-1 cm; hanno calice pentapartito verdastro, lungo circa 1,5 mm, e corolla tubolare pentapartita di colore giallo-verdastra e numerosi stami bianchi, lunghi 0,6-1 cm, uniti alla base a formare un tubo.
Il frutto è un tipico legume deiscente oblungo, piatto, di 7-15 cm di lunghezza e 1,5-2,5 cm di larghezza; ha una colorazione bruno giallastra e contiene fino a 12 semi.
I semi sono di forma quasi circolare, appiattiti, di 0,7 cm di lunghezza, 0,5 di larghezza e 0,1-0,2 cm di spessore, di colore bruno con una linea sottile a forma di U ai lati.

Coltivazione –
L’Albizia lebbekoides è una pianta che cresce allo stato naturale nelle regioni tropicali e subtropicali.
Questa pianta può essere coltivata in climi simili a quelli di origine, in pieno sole su suoli anche poveri. L’albero viene utilizzato per l’ombra nelle piantagioni di the, per il consolidamento dei suoli, nella riforestazione e come ornamentale nelle alberature stradali.
È una pianta che, come altre Fabaceae, ha un apparato radicale che è capace di fissare l’azoto atmosferico arricchendone il suolo e le altre piante che crescono intorno.
La riproduzione avviene prevalentemente per seme. Questo viene preventivamente scarificato e tenuto in acqua tiepida per un giorno; va posto poi in un substrato con buon drenaggio e mantenuto umido alla temperatura di 23-26 °C. in queste condizioni i tempi di germinazione sono di 3-5 giorni.

Usi e Tradizioni –
L’Albizia lebbekoides è un albero che prende vari nomi in funzione soprattutto di dove cresce allo stato spontaneo.
Viene chiamata: châmri:ëk, kântri:ek (Cambogia); haluganit, maganhop-sa-bukid (Filippine); kedinding, tarisi, tekik (Indonesia); h’uung, kh’aang (Laos); koko, siris (Malaysia); anya kokko (Myanmar); kungkur (Singapore); chamari dong, chamari pa, kang (Thailandia); bản xe trắng, câm-trang, muồng trúc, song râ, xúa (Vietnam).
È una pianta coltivata anche come ornamentale ed apprezzata per la sua forma elegante e i suoi fiori vistosi. Tuttavia, va notato che tende ad essere, al di fuori del suo areale di origine, una specie invasiva in molte aree, comprese alcune parti degli Stati Uniti, in particolare nella regione del Golfo del Messico.
Ha un legno, di colore bruno e di buone caratteristiche, che viene utilizzato nelle costruzioni e per realizzare mobili e infissi e come combustibile.
Inoltre dalla corteccia, ricca di tannini, si ricava un colorante e nelle Filippine viene usata per aromatizzare una bevanda ottenuta dalla fermentazione della canna da zucchero. Localmente la corteccia è utilizzata nella medicina tradizionale come rimedio nelle coliche.
Dal punto di vista ecologico, come detto, sebbene possa essere attraente come albero ornamentale, è importante considerare attentamente l’utilizzo dell’Albizia lebbekoides a causa delle sue caratteristiche invasive. Può avere infatti un impatto negativo sull’ambiente di introduzione, soppiantando specie indigene, danneggiando habitat e compromettendo la biodiversità.

Modalità di Preparazione –
L’Albizia lebbekoides è una pianta che trova impiego in campo alimentare ma anche in quello medicinale e come fonte di legno o di coloranti.
Nelle Filippine, in campo alimentare, viene utilizzata per aromatizzare una bevanda ottenuta dalla fermentazione della canna da zucchero.
La corteccia viene invece utilizzata nella medicina tradizionale delle aree dove cresce spontaneamente come rimedio nelle coliche.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://www.aubot.dk/specimenimages/H.Balslev12062019/IMG_0085.jpg
https://www.aubot.dk/specimenimages/HB9193_9565/HB_9240_PC210106_Albizia_lebbekoides.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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