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Mesembryanthemum tortuosum

Mesembryanthemum tortuosum

La kanna o kaugoed (Mesembryanthemum tortuosum L.) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Aizoaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Caryophyllidae,
Ordine Caryophyllales,
Famiglia Aizoaceae,
Genere Mesembryanthemum,
Specie M. tortuosum.
Sono sinonimi i termini:
– Mesembryanthemum aridum Moench;
– Mesembryanthemum concavum Haw.;
– Pentacoilanthus tortuosus (N.E.Br.) Rappa & Camarrone;
– Phyllobolus tortuosus (L.) Bittrich;
– Sceletium boreale L.Bolus;
– Sceletium compactum L.Bolus;
– Sceletium concavum (Haw.) Schwantes;
– Sceletium framesii L.Bolus;
– Sceletium gracile L.Bolus;
– Sceletium joubertii L.Bolus;
– Sceletium namaquense L.Bolus;
– Sceletium namaquense subsp. subglobosum L.Bolus;
– Sceletium namaquense var. subglobosum L.Bolus;
– Sceletium ovatum L.Bolus;
– Sceletium tortuosum (L.) N.E.Br.;
– Sceletium tugwelliae L.Bolus;
– Tetracoilanthus concavus (Haw.) Rappa & Camarrone.

Etimologia –
Il termine Mesembryanthemum deriva dal greco antico e significa letteralmente “fiore a mezzogiorno”. Questo termine è stato utilizzato per descrivere una serie di piante succulente originarie dell’Africa meridionale, con fiori che si aprono durante il mezzogiorno e si chiudono durante la notte.
L’epiteto specifico tortuosum viene dal latino e significa “tortuoso”, termine che viene spesso utilizzato per descrivere la crescita o la forma contorta di una pianta o di una parte di essa. Nel caso specifico riferimento alla crescita e alla forma contorta dei suoi fusti o rami.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Mesembryanthemum tortuosum è una pianta endemica delle Province del Capo in Sudafrica, principalmente delle regioni desertiche del Karoo.
Il suo habitat naturale è quello degli ambienti aridi e caldi, dove la luce solare è abbondante. La pianta cresce meglio in terreni ben drenati e sabbiosi. È in grado di sopportare condizioni di siccità e tollera temperature elevate. Questa pianta è spesso trovata in habitat rocciosi, pendii sabbiosi e zone costiere sabbiose.

Descrizione –
Il Mesembryanthemum tortuosum è una pianta succulenta che ha un aspetto unico e caratteristico.
Gli steli sono bassi e prostrati e si estendono orizzontalmente sul terreno, formando tappeti densi e compatti. Gli steli sono carnosi, di colore verde intenso e possono essere leggermente tortuosi, da cui deriva il suo nome comune “tortuosum”.
Le foglie sono piccole, triangolari o cilindriche e sono disposte in modo opposto lungo gli steli. Sono di colore verde-grigiastro e spesso coperte da una sottile peluria, che serve come adattamento alla conservazione dell’acqua.
Ciò che rende questa pianta particolarmente affascinante è la sua capacità di reagire all’ambiente circostante. Durante le ore di luce del giorno, le foglie sono aperte e rivolte verso l’alto, esponendo le superfici verdi alla luce solare per la fotosintesi. Tuttavia, quando il sole tramonta o in condizioni di stress, le foglie si chiudono formando un piccolo cono, riducendo la superficie esposta e riducendo così la perdita di acqua per evaporazione.
Durante la stagione della fioritura produce fiori vistosi e colorati. I suoi fiori sono di solito di colore giallo intenso o di altri colori e hanno petali carnosi che si aprono durante il giorno e si chiudono di notte o in condizioni di scarsa luce. I fiori possono raggiungere un diametro di circa 2-3 centimetri e sono molto attraenti per le api e altri insetti impollinatori.
Dopo la fioritura la pianta produce capsule o frutti piccoli e secchi. Questi frutti non sono generalmente considerati particolarmente decorativi o di interesse per il consumo umano o animale. Le capsule, di solito di colore marrone chiaro, contengono numerosi piccoli semi neri. Quando i frutti maturano, le capsule si aprono e rilasciano i semi che possono essere dispersi dal vento o da altri mezzi.

Coltivazione –
Il Mesembryanthemum tortuosum è una pianta resistente alla siccità e alla scarsa manutenzione. È spesso coltivato come pianta ornamentale in giardini rocciosi, aiuole o contenitori, grazie al suo aspetto insolito e alla fioritura colorata. Inoltre, la sua capacità di tollerare il clima secco lo rende una scelta popolare per i giardini aridi, dove la conservazione dell’acqua è una priorità.
Una caratteristica interessante è la sua capacità di chiudere le sue foglie carnose quando viene toccata o quando le condizioni ambientali diventano avverse, come durante la siccità o il freddo. Questo meccanismo di sopravvivenza aiuta a ridurre la perdita di umidità attraverso l’evaporazione.
Inoltre è una pianta resistente al sale, il che significa che può tollerare l’esposizione alle acque salate o ai terreni salini. Questa caratteristica fa sì che la pianta cresca anche in prossimità delle zone costiere o in aree dove il suolo può essere salato.
La sua adattabilità alle condizioni aride e la sua tolleranza al sale lo rendono una pianta ideale per gli ambienti desertici e costieri del Sud Africa.
Per quanto riguarda le condizioni specifiche di coltivazione si riporta quanto segue.
– Clima: Il Mesembryanthemum tortuosum prospera in climi caldi e secchi simili a quelli del suo habitat naturale. È adattabile alle temperature calde e tollera bene il sole diretto.
– Luce: Questa pianta ha bisogno di molta luce solare diretta per crescere correttamente. Cerca di fornire almeno 6-8 ore di luce solare al giorno.
– Terreno: Preferisce un terreno ben drenato e sabbioso. Assicurati che il terreno abbia una buona capacità di drenaggio per evitare il ristagno dell’acqua, poiché l’eccesso di umidità può causare marciume radicale.
– Innaffiatura: Durante la stagione di crescita, innaffia la pianta moderatamente, aspettando che il terreno si asciughi completamente tra un’irrigazione e l’altra. Riduci l’irrigazione durante l’inverno o quando la pianta è in uno stato di riposo.
– Moltiplicazione: La pianta può essere coltivata a partire da semi e propagata per talea ma non tollera il gelo.
– Cure aggiuntive: Il Mesembryanthemum tortuosum può essere suscettibile agli attacchi di parassiti come afidi o cocciniglie.

Usi e Tradizioni –
Il Mesembryanthemum tortuosum è una pianta che veniva tradizionalmente usata fin dalla preistoria, dai pastori e dai cacciatori sudafricani, che masticavano la pianta secca oppure la fumavano, per alleviare i sintomi di fame e sete e per sedare o migliorare il loro umore.
La pianta è popolarmente conosciuta come kanna, channa e kougoed, che letteralmente significa ‘masticare cose’ o ‘qualcosa da masticare’. È nota anche come pianta della vita o pianta dell’amore felice.
I gruppi nativi sudafricani utilizzavano le parti aeree per ottenerne una poltiglia vegetale che veniva masticata ripetutamente per estrarne il succo che veniva poi ingerito. La poltiglia veniva lasciata fermentare in contenitori chiusi per diversi giorni prima di essere consumata. La pianta pur non avendo effetto allucinogeno era considerata in alcuni resoconti di oltre due secoli fa come una sostanza che potesse causare la perdita di coscienza e produrre delirio. Tuttavia, è importante notare che gli effetti possono variare da persona a persona e che l’uso della pianta per scopi psicoattivi non è legalmente regolamentato in molti paesi.
Questa pianta contiene una sostanza chiamata mesembrina, che può avere effetti sedativi e ansiolitici. Pertanto, viene talvolta utilizzato nelle tradizioni etno mediche come rimedio naturale per l’ansia e lo stress.
Oggi la pianta viene commercializzata su siti internet, e negli smart shop sotto forma di tavolette o capsule, e viene consigliata per il trattamento degli stati d’ansia e dell’umore depresso, come supporto per la cessazione dal fumo, nel caso di deficit dell’attenzione, come aiuto nelle fasi di intenso studio. La dose tipica consigliata varia tra i 50 ed i 100 mg una o due volte al giorno, sebbene dosi maggiori si possano assumere sotto la supervisione di un medico.
Sebbene non siano state scientificamente provate, potrebbero presentarsi delle interazioni tra l’uso di questa pianta e alcune sostanze stupefacenti date le sue capacità di influenzare i neuro recettori. Per questi motivi non dovrebbe venir mai utilizzato da chi utilizza psicofarmaci (ansiolitici, sedativi, antidepressivi), sostanze stupefacenti di qualsiasi tipo, e in casi di cardiovasculopatie. Non se ne conosce l’effetto durante la gravidanza. Sebbene alcune testimonianze del passato narrassero delle proprietà psichedeliche della kanna, gli studi moderni smentiscono che abbia effetti allucinogeni. Se sniffata, bastano 50–200 mg per provocare effetti, ma può avere i medesimi effetti se fumata impiegando dosi maggiori (100–250 mg). Può anche essere ingerita, ma quest’ultimo metodo richiede una dose ancora più elevata (dai 500 mg in su). Assunta in questi modi produce euforia ed un’azione analgesica. Come in molti altri psicotropi, un uguale quantitativo può suscitare effetti più o meno forti a seconda del soggetto.
Dal punto di vista biochimico la pianta contiene alcaloidi in percentuale pari al 1-1,5%. La mesembrina risulta essere l’alcaloide principale (0,3 e 0,86% rispettivamente nelle foglie e nel fusto). Sono altresì presenti il mesembrenone, il 4′-O-demetilmesembrenolo e la tortuosamina. I principi attivi sono contenuti nelle parti aeree della pianta. Il contenuto di mesembrina e di 4′-O-demetilmesembrenolo diminuisce durante le fasi di preparazione della poltiglia vegetale della pianta secondo il metodo tradizionale; il mesembrone, invece, a seguito del medesimo trattamento subisce un incremento di concentrazione. La mesembrina, un inibitore del reuptake o ricaptazione della serotonina che in neurologia è quel processo mediante il quale il neurotrasmettitore che si trova nello spazio intersinaptico viene riassorbito a livello della membrana pre-sinaptica.
Per questo motivo possiede effetti antidepressivi, blandamente sedativi e ansiolitici, attiva anche a bassi dosaggi (100 µg). Mostra inoltre attività anche come inibitore PDE4 (fosfodiesterasi 4). La mesembrina viene pertanto impiegata da un certo numero di medici per il trattamento della depressione lieve o moderata, di disordini psicologici o psichiatrici caratterizzati da ansia, dalla dipendenza da alcool o da sostanze stupefacenti, per la bulimia nervosa o per disturbi ossessivo compulsivi. L’attività inibitoria è stata osservata anche a livello dei recettori dopaminergici, adrenergici e nicotinici, il che giustifica l’uso tradizionale di questa pianta come ansiolitica.
Il mesembrenone ha mostrato attività antitumorale in vitro nei confronti della linea cellulare tumorale umana Molt 4. Non esistono studi riguardanti gli effetti farmacologici della tortuosamina sia sull’animale da laboratorio che sull’uomo. È inoltre in fase di studio la possibilità di utilizzare lo Sceletium come trattamento nei casi di Parkinson ed Alzheimer.
Per quanto riguarda la tossicità ed effetti avversi, non sono noti dati relativi alla tossicità acuta per quanto riguarda i principi attivi della pianta. Tuttavia bisogna prestare attenzione, come detto, alle interazioni che i principi attivi della pianta possono avere con altre sostanze. La mesembrina, essendo un inibitore del reuptake della serotonina, può interagire con gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) o con gli inibitori delle monoamminossidasi (MAO). L’uso della pianta dovrebbe pertanto essere evitato in caso di terapie con tali farmaci.
Inoltre può interagire anche con piante la cui assunzione determina effetti farmacologici simili, quali: Ruta siriana (Peganum harmala), Passiflora (Passiflora incarnata), Yohimbe (Corynanthe yohimbe) oltre che con alcuni antidepressivi.
Spesso si è notato un effetto sinergico tra Mesembryanthemum e alcool o Cannabis sativa. In particolare in letteratura si riporta il caso di un poliassuntore che ha sperimentato un episodio di flashback traumatico in seguito all’assunzione concomitante di alcool, Cannabis e Mesembryanthemum.
Tra gli effetti collaterali si riportano:
– Lieve cefalea;
– Lieve nausea;
– Perdita di appetito;
– Momentanea irritabilità;
– Insonnia se assunto prima di andare a dormire.
In Italia la mesembrina è inserita nella tabella I di cui all’art.14 del DPR n. 309/90, aggiornata dal Decreto del 23 dicembre 2019. Benché il principio attivo sia stato inserito, la pianta che lo contiene ancora non è presente in tabella.
In Europa non esistono restrizioni legali a carico di Mesembryanthemum tortuosum o dei suoi principi attivi. La detenzione, il commercio e la coltivazione sono legali negli Stati Uniti, sebbene non sia approvato il suo utilizzo in ambito alimentare.

Modalità di Preparazione –
Il Mesembryanthemum tortuosum è una pianta con foglie carnose e fiori brillanti che viene spesso coltivata come pianta ornamentale. Tuttavia, la pianta è anche nota per le sue proprietà psicoattive e viene utilizzata in alcune tradizioni spirituali e culturali.
Le parti della pianta utilizzate per scopi psicoattivi sono principalmente le foglie. Per preparare la pianta le foglie vengono raccolte e lasciate essiccare completamente. Una volta essiccate, possono essere consumate in diversi modi:
– Masticazione: Le foglie essiccate possono essere masticate direttamente per estrarre i principi attivi. Alcune persone preferiscono combinare le foglie con un pezzo di zucchero o miele per migliorarne il sapore.
– Infusione: Le foglie essiccate possono essere utilizzate per preparare un tè o un’infusione. Basta mettere le foglie in acqua calda e lasciarle in infusione per alcuni minuti. Il liquido può quindi essere filtrato e bevuto.
– Estrazione: È possibile estrarre i principi attivi delle foglie utilizzando solventi come l’alcol. Questo processo richiede conoscenze specialistiche ed è importante prendere precauzioni per garantire una corretta manipolazione delle sostanze chimiche.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/15312472/original.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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