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Picea engelmannii

Picea engelmannii

L’ Abete di Engelman (Picea engelmannii Parry ex Engelm., 1863) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pinophyta,
Classe Pinopsida,
Ordine Pinales,
Famiglia Pinaceae,
Genere Picea,
Specie P. engelmannii.
Sono sinonimi i termini:
– Abies engelmannii (Engelm.) Engelm.;
– Abies engelmannii var. glauca R.Sm.;
– Picea engelmannii Parry;
– Picea engelmannii f. argentea Beissn.;
– Picea engelmannii f. engelmannii;
– Picea engelmannii f. glauca (R.Sm.) Beissn.;
– Picea engelmannii f. microphylla Hesse;
– Picea engelmannii f. microphylla Hesse ex Beissn.;
– Picea engelmannii f. pendula Schelle;
– Picea engelmannii var. mexicana R.J.Taylor & T.F.Patt.;
– Picea engelmannii var. typica Goodman.

Etimologia –
Il termine picea è il nome latino del pino selvatico in Virgilio e Plinio.
L’epiteto specifico engelmanni fu assegnato da W.E.Parry in onore del botanico tedesco-americano George Engelmann, che poco dopo riuscì a pubblicare la descrizione della nuova specie prima di lui.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Picea engelmannii è una conifera originaria del Nord America, dove è presente in un areale che comprende: Columbia Britannica e Alberta, nel Canada, Arizona, Idaho, Texas, Utah, Montana, Nevada, Nuovo Messico, California, Wyoming, Washington, Oregon e Colorado, negli Stati Uniti d’America e Chihuahua e Nuevo León nel Messico.
Il suo habitat è quello del clima freddo e umido, con precipitazioni annue non inferiori ai 600 mm, caratterizzato da inverni lunghi e nevosi ed estati fresche. Vegeta fino ai 3700 m di quota, con il limite superiore che si alza progressivamente da nord verso sud, prediligendo sia suoli calcarei che non calcarei.
In questo areale forma foreste estese, pure o miste con Abies lasiocarpa, Pseudotsuga menziesii, Larix occidentalis, Picea laxa e specie del genere Pinus. Le subpopolazioni del Messico sono confinate alle altitudini più elevate, nei versanti settentrionali di ripidi pendii.
All’altitudine più bassa, è un albero ripariale con associati come Abies grandis, Pseudotsuga menziesii, Larix occidentalis, Populus balsamifera subsp. trichocarpa e Populus tremuloides. Può darsi che la sua capacità di crescere a queste basse altitudini sia dovuta al drenaggio dell’aria fredda, poiché in genere si trova solo in questi siti in valli ristrette in prossimità di alte montagne.

Descrizione –
Il Picea engelmannii è un albero che può raggiungere i 40-45 di altezza con unico tronco diritto che può raggiungere 1-1,5 m. di circonferenza, con una chioma stretta, conica, o colonnare, specialmente negli individui che vegetano nei versanti nord a elevata altitudine.
La corteccia inizialmente è liscia, di colore marrone-rossastro, poi col tempo diventa grigia con macchie marrone chiaro, ruvida e scanalata.
I rami del primo ordine sono corti e slanciati, sviluppati orizzontalmente, con parte terminale rivolta in alto, quelli inferiori più pendenti. I rami del secondo ordine, anch’essi corti, sono pendenti.
I virgulti sono inizialmente solidi, poi cadenti, prima di color giallo-verdastro, poi marrone-giallastro, scanalati; da giovani hanno una fine peluria.
Le foglie sono aghiformi, con una colorazione verde glauco, lunghe fino a 3 cm, lineari, dritte o leggermente curve, con punte acute che non pungono; queste presentano stomi su entrambe le pagine (due strette bande con 2-3 linee su quella superiore, 2 bande di 4-6 linee in quella inferiore).
Le gemme vegetative sono ovoidali-coniche, lunghe 5-6 mm, resinose in punta; hanno perule triangolari, ottuse, di colore rosso-marrone, dormienti per anni.
Gli strobili maschili sono di colore giallastro, prodotti in posizione ascellare e lunghi 1-1,5 cm.
I coni femminili sono sessili, di forma ovoidale-cilindrica, inizialmente eretti, poi pendenti a maturazione, lunghi 3-6 cm e larghi 2-2,5 cm, dapprima di colore verde tinteggiati di rosso, poi marroni-rossastri o marroni-giallastri. I macrosporofilli sono sottili e flessibili, con superficie abassiale liscia o finemente striata. Le brattee sono largamente ovate, con cuspide, lunghe 3-6 mm, totalmente nascoste. I semi, di color marrone giallastro, sono ovoidali e lunghi 2-3 mm.

Coltivazione –
Il Picea engelmannii è una pianta di importanza economica per il suo legno, essendo leggero e abbastanza resistente.
Viene sfruttato in generale per la fabbricazione della carta e l’edilizia.
Questa conifera è originaria principalmente nelle Montagne Rocciose e nelle pendici orientali della catena delle Cascade, dalla Columbia Britannica centrale all’Oregon meridionale nelle Cascades e comunemente nel Montana, nell’Idaho e nel Colorado, e più scarsamente verso l’Arizona e il New Mexico in le Isole del Cielo; inoltre, ci sono anche due popolazioni isolate nel nord del Messico.
Per la sua crescita predilige aree ad alta quota, dove in molte zone raggiunge il limite della vegetazione arborea, ma a quote più basse occupa canyon con acque fresche.
Sia l’assorbimento dell’acqua che l’acqua immagazzinata nelle radici sembrano essere fondamentali per la sopravvivenza degli alberelli di questa conifera che sono esposti al di sopra del manto nevoso nel tardo inverno fino all’inizio della primavera.
La traspirazione è notevolmente ridotta nei piccoli alberelli mentre sono ricoperti dal manto nevoso. Per gli alberi esposti, la disponibilità di acqua del suolo può essere critica nel tardo inverno, quando aumenta la traspirazione.
L’aumento dei tassi di traspirazione in risposta alla perdita di manto nevoso, insieme a scarse riserve idriche nell’alburno, e un periodo prolungato di gelo del suolo nelle aree battute dal vento, possono impedire a questo abete di rigenerarsi in aree aperte sia sopra che sotto il limite del bosco. Il danno cuticolare causato dal ghiaccio trasportato dal vento è probabilmente più importante al limite della vegetazione arborea, ma il danno causato dall’essiccazione è probabilmente più importante a quote più basse.
Nonostante i danni causati dal vento, la specie tende a crescere più alta di altre al limite della vegetazione arborea. È tollerante all’ombra pertanto dipende, in qualche modo, dagli incendi per superare i concorrenti, sebbene la sua corteccia sottile e le radici poco profonde lo rendano vulnerabile anche al fuoco.
È anche suscettibile alle valanghe.
Dal punto di vista pedologico ha un’ampia adattabilità riuscendo a crescere sia in suoli calcarei che non.
La pianta si riproduce per seme.

Usi e Tradizioni –
Il Picea engelmannii è una pianta che, oltre per il legname era già conosciuto dai nativi americani che ricavavano varie medicine dalla resina e dal fogliame.
Questa conifera riveste una grande importanza economica per lo sfruttamento del suo legno; nonostante sia nodoso e di non grandissima qualità, viene utilizzato sempre più frequentemente in edilizia, per la fabbricazione di strumenti musicali, come violini e pianoforti, mentre l’utilizzo come legname da miniera, traversine per linee ferroviarie e pali telefonici, è in forte decremento. Attualmente la maggior parte del legname ricavato viene utilizzato nell’industria cartaria, in particolare nel Canada occidentale. Come specie ornamentale non è molto comune, e le cultivar in commercio sono poche, anche perché l’utilizzo dei pecci come alberi di Natale non è diffuso in Nordamerica.
Inoltre, siccome è inodore e ha poca resina, è stato utilizzato per contenitori per alimenti come i barili.
Dal punto di vista ecologico, sebbene le foreste di Picea engelmannii più vecchie non siano molto utili agli animali per il foraggio, lo sono dopo gli incendi, che consentono a molte altre piante di crescere. I torrenti ombreggiati da questa conifera sono sfruttati dalle trote. Inoltre, gli afidi producono galle che pendono dall’albero e sembrano simili ai coni quando si seccano.
Per quanto riguarda il suo stato di conservazione, essendo una delle conifere più comuni, e con areale vastissimo, nel continente nordamericano, viene classificata come specie a rischio minimo nella Lista rossa IUCN.

Modalità di Preparazione –
Il Picea engelmannii è una pianta che veniva utilizzata dai nativi americani come fonte di medicinali ricavati dalla resina e dal fogliame.
L’attuale utilizzo è soprattutto per il suo legname mentre, in piccola parte, come pianta ornamentale o albero di Natale.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/216893557/original.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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