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Swertia pseudochinensis

Swertia pseudochinensis

La Swertia pelosa o erba dell’epatite (Swertia pseudochinensis Hara) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Gentianaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Gentianales,
Famiglia Gentianaceae,
Genere Swertia,
Specie S. pseudochinensis.
Sono sinonimi i termini:
– Frasera pseudochinensis (H.Hara) Toyokuni;
– Narketia japonica Raf.;
– Ophelia pseudochinensis (Hara) Czerep.;
– Ophelia pseudochinensis (Hara) Toyokuni;
– Ophelia pseudochinensis f. grandiflora (Franch.) A.E.Kozhevn. & Z.Kozhevn.;
– Swertia chinensis f. grandiflora Franch.;
– Swertia chinensis f. violacea Makino;
– Swertia pseudochinensis f. alba Y.N.Lee

Etimologia –
Il termine Swertia del genere deriva da Emmanuel Swart, un giardiniere olandese autore di un Florilegium nei primi anni del diciassettesimo secolo.
L’epiteto specifico pseudochinensis viene dalla congiunzione del prefisso greco ψευδο- pseudo- pseudo, fallace, menzognero e dal termine chinensis, nativo o riferito alla Cina.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Swertia pseudochinensis è una pianta originaria di un areale che comprende: Cina centro-settentrionale, Mongolia Interna, Giappone, Corea e Primorye (una suddivisione di primo livello della Federazione Russa, appartenente al circondario federale dell’Estremo Oriente.)
Il suo areale di crescita è quello accanto a ruscelli, colline, macchia, foreste, tra 500 e 1600 m. s.l.m.

Descrizione –
La Swertia pseudochinensis è una pianta annuale che raggiunge un’altezza di 10-15 cm. L’apparato ipogeo è costituito da radici di colore giallo e robuste.
I fusti sono eretti, di 2-3 mm di diametro, di forma sub quadrangolare, strettamente alati agli angoli e ramificati.
Le foglie sono sessili, di forma variabile da lineari a lineari-lanceolate, di circa 3,5 cm × 6 mm, con entrambe le estremità attenuate ed una vena centrale prominente.
Presenta delle infiorescenze raggruppate in pannocchie terminali, molte fiorite ed, espanse.
I fiori sono costituiti da 5 petali, con pedicello eretto, fino a 2 cm, a 4 angoli.
Il tubo del calice è di 1-1,5 mm; i lobi sono lineari, fino a 1,5 cm, con apice acuminato e vena mediana distinta. La corolla è di colore blu-porpora, con venature blu scuro, del diametro di 1,5-2 cm, tubo di 1-1,5 mm; lobi lanceolati di 0,9-1,6 cm con apice acuminato. I filamenti delle antere sono di 6-8 mm, con antere strettamente ellissoidi, di 2,5-3 mm; lo stilo è indistinto e lo stigma presenta lobi capitati.
L’antesi è tra agosto e settembre.
I frutti sono capsule bivalvi, che contengono molti piccoli semi.

Coltivazione –
La Swertia pseudochinensis è una pianta che cresce allo stato spontaneo e che è stata utilizzata da tempo nella medicina tradizionale cinese.
La pianta cresce in luoghi per lo più umidi ed ombreggiati ad altitudini comprese tra 500 e 1600 m. s.l.m. e distribuita principalmente nella Cina settentrionale e in alcune altre aree dell’Asia nord-orientale.
La riproduzione avviene per seme.

Usi e Tradizioni –
La Swertia pseudochinensis, conosciuta in Cina con il nome: 瘦毛獐牙菜 (liu mao zhang ya cai) è una pianta annuale che è stata utilizzata nella medicina tradizionale cinese per il trattamento di epatite, gastrite, disfunzione digestiva, dissenteria, mal di denti e cancro.
Secondo alcuni studi si è visto che alcuni componenti della pianta quali: secoiridoidi, xantoni, flavoni e triterpenoidi sono i principali componenti chimici con varie bioattività tra cui effetti antitumorali, epatoprotettivi, ipoglicemizzanti, antibatterici, protettivi gastrointestinali e antinfiammatori.
Sebbene siano stati documentati gli effetti terapeutici tradizionali di S. pseudochinensis nel trattamento di malattie legate all’infiammazione come l’epatite e la gastrite, tuttavia i costituenti bioattivi sono stati raramente studiati.
Inoltre di recente è stato isolato un nuovo derivato dello xantone, insieme ad altri 13 costituenti noti.
Le loro strutture sono state determinate sulla base delle prove spettrali e chimiche. Inoltre, i rispettivi estratti di esano, acetato di etile, 1-BuOH, MeOH ed acqua di S. pseudochinensis e composti purificati sono stati rispettivamente valutati per le loro attività epatoprotettive contro il danno epatocitario indotto da CCl4. Tutti gli estratti e i composti isolati hanno mostrato significative attività epatoprotettive a una dose che non mostrava epatotossicità.
Inoltre questi composti selezionati sono stati analizzati per le loro attività antinfiammatorie e antibatteriche e sono state osservate attività antinfiammatorie moderate attraverso l’inibizione della secrezione delle citochine IL-6 e TNF-α nei macrofagi RAW264.7 indotta da LPS. L’attività antibatterica contro Staphylococcus aureus invece non è stata trovata a 100 μM.
Inoltre si ritiene che i secoiridoidi presenti nella pianta hanno evidenziato la loro potenziale applicazione farmacologica come: anti-infiammatorie, effetto neuroprotettivo, citotossico, anti-diabetico e anti-obesità.
Per questo motivo un più approfondito studio delle proprietà di questa pianta, con i suoi principi attivi può prospettare futuri utilizzi per scopi farmacologici interessanti.

Modalità di Preparazione –
La Swertia pseudochinensis, unitamente ad altre piante dello stesso genere, ha una lunga tradizione di usi officinali; ciò vale in particolare per S. chirayita, una delle più importanti erbe officinali delle medicine indiane, cinese e tibetana, dove trova impiego per la cura di una vastissima gamma di disturbi.
Tuttavia, oltre alle applicazioni nella medicina tradizionale dei luoghi dove la pianta cresce spontaneamente, i principi bioattivi della S. pseudochinensis, secondo recenti studi, potrebbero aprire nuove frontiere nei riguardi dei disturbi neurodegenerativi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/104017393/original.jpg
https://dbs.kaum.kagoshima-u.ac.jp/musedb/s_plant/picture/KAG015120/KAG015120.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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