Un Mondo Ecosostenibile
ArbustiveSpecie Vegetali

Pilocarpus jaborandi

Pilocarpus jaborandi

Lo Jaborandi (Pilocarpus jaborandi Holmes, 1892) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Rutacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Sapindales,
Famiglia Rutaceae,
Genere Pilocarpus,
Specie P. jaborandi.
Sono sinonimi i termini:
– Pilocarpus cearensis Rizzini;
– Pilocarpus officinalis Poehl.

Etimologia –
Il termine Pilocarpus proviene dal greco πῖλος pilos feltro, cappello e da καρπός carpòs frutto: dal frutto feltroso.
L’epiteto specifico jaborandi, probabilmente, deriva dal nome vernacolare della specie presso i popoli dell’areale di crescita.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Lo Jaborandi è una pianta originaria del nord-est del Brasile, negli stati di Pernambuco e Ceará.
Il suo habitat un ambiente naturale è molto diversificato, dalle foresti verdi alla boscaglia ed in climi temperati.

Descrizione –
Il Pilocarpus jaborandi è una pianta che cresce in forma di arbusto sempreverde o di piccolo albero ramificato dal basso. La sua altezza oscilla mediamente dai 3 ai 7 metri.
La corteccia è di colore grigia o viola con grandi germogli a spillo dispari con picciolo appiattito.
Le grandi foglie crescono da tre a sette metri di altezza, in tre o cinque, sono di forma oblunga, membranosa o coriacea, verde intenso.
I fiori sono rosso porpora, in infioresceze allungate, hanno cinque petali lanceolati, .
I frutti sono secchi con 4-5 grani. Presentano un lembo asimmetrico dentellato all’apice, con venature piuttosto pronunciate in alto.
Sono di colore verdastro, hanno un sapore amaro e la loro masticazione produce un aumento della salivazione.

Coltivazione –
Il Pilocarpus jaborandi è una pianta che cresce allo stato spontaneo ma può essere facilmente coltivata nel suo areale o in ambienti con climi temperato-caldi.
Tuttavia la pianta è stata raccolta soprattutto allo stato spontaneo ed utilizzata nella medicina tradizionale del Sud America, dove i nativi hanno impiegato parti della stessa per vari rimedi natural.
La propagazione avviene per lo più tramite seme.

Usi e Tradizioni –
Sotto il nome di jaborandi viene distribuita la droga estratta da questa pianta ed altre specie di Pilocarpus, soprattutto Pilocarpus pennatifolius.
Le foglie di Jaborandi contengono un alcaloide ben noto in medicina: la pilocarpina.
Questa pianta è storicamente molto nota come pianta medicinale nella farmacopea delle piante delle foreste tropicali.
È una pianta utilizzata nella medicina commerciale e nell’erboristeria.
Storicamente è stata a lungo utilizzata nella medicina tradizionale del Sud America, dove i nativi hanno impiegato la pianta come rimedio naturale per epilessia, convulsioni, gonorrea, febbre, influenza, polmonite, infiammazioni gastrointestinali, malattie renali, psoriasi, nevrosi e come rimedio agente per favorire la sudorazione. Un’ampia ricerca moderna ha confermato l’efficacia di molti di questi trattamenti.
Le foglie contengono una serie di componenti attivi dal punto di vista medico, inclusi diversi alcaloidi imidazolici (0,7-0,8%), che derivano dall’amminoacido istidina: pilocarpina, pilocarpidina, isopiocarpina; terpeni e acido tannico.
È stato dimostrato che l’alcaloide pilocarpina è responsabile di gran parte dell’attività biologica della pianta, in particolare della sua capacità di indurre sudorazione e salivazione, nonché di abbassare la pressione intraoculare negli occhi (rendendola un trattamento efficace in alcuni tipi di glaucoma).
Questo alcaloide è stato isolato dalla pianta ed è ora ampiamente utilizzato nella medicina convenzionale per il trattamento del glaucoma e come agente per causare la costrizione della pupilla dell’occhio (utile in alcuni interventi e procedure oculistiche).
La pilocarpina viene persino utilizzata come strumento per la diagnosi del morbo di Alzheimer nelle fasi iniziali; la risposta di costrizione oculare all’alcaloide è risultata maggiore nei pazienti con Alzheimer rispetto ai controlli. Le compresse di pilocarpina sono anche prodotte e prescritte ai malati di cancro per trattare la secchezza della bocca e della gola causata dalla radioterapia, nonché ai pazienti con sindrome di Sjogren (una malattia autoimmune in cui le cellule immunitarie attaccano le ghiandole che producono l’umidità causando secchezza della bocca e degli occhi).
È stato dimostrato che un altro alcaloide nella foglia, jaborine, contrasta o diminuisce gli effetti della pilocarpina, il che significa che non si può semplicemente mettere in relazione il dosaggio efficace di un estratto di foglie basandosi esclusivamente sul contenuto di pilocarpina dell’estratto.
Le foglie sono considerate antinfiammatorie, cardiache, diaforetiche, diuretiche, febbrifughe, galattagoghe e scialagoghe. In grandi dosi sono emetiche.
Agiscono anche come stimolanti della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale, dei bronchi, del dotto biliare e della vescica.
Sono state usate dagli erboristi per trattare una serie di disturbi tra cui bronchite, asma, polmonite, difterite, raffreddore e influenza, laringite, insufficienza renale, epatite, diabete, malattie renali, edema e febbre.
In generale le proprietà sono, per uso interno :
– sudorifiche;
– facilitano la salivazione;
– purganti;
– emetiche;
– parasimpaticomimetiche (si oppongono all’azione esagerata del simpatico);
– diuretiche.
Per uso esterno :
– alopecia.
Tra gli altri usi si ricorda che le foglie sono utilizzate come tonico per capelli che si ritiene apra i pori e pulisca i follicoli piliferi, prevenga la caduta dei capelli e generalmente aiuti nella gestibilità dei capelli.
Tra le controindicazioni si sottolinea come la pilocarpina e lo jaborandi possono causare irritazione allo stomaco, nausea, vomito e mal di testa se consumati senza una guida adeguata. In caso di sovradosaggio, è stato riportato che lo jaborandi causa sintomi come aumento del polso, sudorazione, vampate di calore, diarrea e pupille ristrette. I cardiopatici o quelli con problemi circolatori non dovrebbero consumare o usare jaborandi.
Infine, provoca sudorazione e minzione, quindi può causare disidratazione.

Modalità di Preparazione –
Le parti utilizzate dello Pilocarpus jaborandi sono le foglie e gli steli.
Le foglie contengono un olio essenziale che emana un odore balsamico aromatico quando vengono schiacciate.
Un’infusione o macerazione a freddo delle foglie induce la sudorazione entro 10 minuti: da una singola dose possono essere escreti da 9 a 15 once di sudore.
Per usarlo si ottiene un infuso, utilizzando 2 cucchiaini di foglie tritate per litro d’acqua. 2 tazze al giorno lontano dai pasti nei modi seguenti:
– estratto acquoso: da 0,50 a 1,25 g al giorno;
– estratto alcolico: da 0,25 a 0,75 g al giorno;
– 1/5 tintura, da 2 a 5 g al giorno.
La pilocarpina viene utilizzata sia come collirio nel glaucoma che nel distacco della retina (1 o 2% di collirio).
La tintura madre può essere applicata su pelle e capelli. Può essere mescolata con l’olio per capelli (ad esempio olio di oliva, sesamo e cocco) e applicarla, per ottenere i migliori risultati, mescolata con la tintura madre di arnica. La tintura madre ha un’influenza favorevole sull’alopecia, e l’uso prolungato ripristina il colore originale dei capelli bianchi. Per preparare la miscela si può operare come segue:
– 1 parte di tintura madre e 2/3 di olio.
Questa miscela viene applicata alla testa regolarmente preferibilmente ogni giorno 20-30 minuti prima del lavaggio. Una leggera frizione sul cuoio capelluto dopo l’applicazione faciliterebbe una migliore permeabilità.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
http://plantillustrations.org/illustration.php?id_illustration=5020

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *