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Hebridean

Hebridean

La razza ovina Hebridean è una pecora (Ovis aries Linnaeus, 1758) originaria della Scozia, con attitudine principale alla produzione di carne.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Mammalia,
Ordine Artiodactyla,
Sottordine Ruminantia,
Famiglia Bovidae,
Sottofamiglia Caprinae,
Genere Ovis,
Specie O. aries,
Razza Hebridean.

Distribuzione Geografica ed Areale –
L’Hebridean, una razza ovina oggi classificata come rara, originaria delle isole al largo della costa occidentale della Scozia.
L’Hebridean è una razza di piccole dimensioni, di colore nero, simile ad altri membri del gruppo delle pecore a coda corta dell’Europa Settentrionale, aventi una coda corta e triangolare. Un tempo questa razza ovina era conosciuta anche col nome di Saint Kilda, sebbene, al contrario di altre razze come la Soay e la Boreray, essa non sia probabilmente originaria dell’arcipelago Saint Kilda.

Origini e Storia –
Le pecore delle Ebridi discendono dallo stesso ceppo britannico risalente all’età del ferro. Queste razze erano più piccole di quelle moderne, avevano code corte simili e velli leggermente più pelosi per deviare l’acqua. Un tempo la razza Hebridean era un pilastro per la sussistenza degli agricoltori di tutta la Scozia fino a quando le rivoluzioni agricole nel XVIII secolo li spinsero nelle Ebridi, un esteso gruppo di isole situate al largo della costa occidentale scozzese, dove riuscirono a sopravvivere per lo più invariate.
Nei secoli è stata una razza che ha ricevuto alcuni aiuti in quanto all’aristocrazia piaceva la colorazione nera e li ha selezionati.
È interessante notare che ai popoli celtici piaceva la colorazione nera e non solo per il colore: i piedi con le corna nere sono più duri e crescono più lentamente, caratteristiche che si prestano ad essere lasciati a se stessi in terreni molto difficili.
Con il passare del tempo l’allevamento di queste razze è sopravvissuto fino a tutto il XIX secolo solo nelle Highlands scozzesi e in molte isole della Scozia settentrionale; classico esempio è quello della razza Scottish Dunface, che si divise poi in molte varietà locali, la maggior parte delle quali è oggi estinta, ma di cui sopravvivono ancora, ad esempio, la Shetland e la North Ronaldsay. Le pecore di tipo Dunface allevate nelle Isole Ebridi erano piuttosto piccole, con la faccia e le zampe bianche e con il vello corto e morbido, anch’esso solitamente bianco ma spesso anche nero, marrone, rossiccio o grigio.
Gli individui di entrambi i sessi erano dotati di almeno un paio di corna ma in molti casi potevano avere due o anche tre paia di corna.
Successivamente la razza Dunface fu gradatamente rimpiazzata da razze a coda lunga come la Scottish Blackface e la Cheviot e, di fatto, le Dunface scomparvero dapprima dall’intera terraferma e infine anche dalle Ebridi.
Nel 1973 il British Rare Breeds Survival Trust identificò i pochi greggi rimasti, praticamente selvaggi, nei parchi delle Ebridi come in pericolo di estinzione e elencò la razza. Oggi si sta riprendendo, ma deve ancora essere monitorata. Tuttavia da allora, la razza è stata rivitalizzata e oggi non è più considerata rara, anzi, ha cominciato a essere allevata in diverse parti del mondo, incluse le native Isole Ebridi.

Morfologia –
La razza ovina Hebridean attuale ha un vello nero, piuttosto ruvido, che tende al colore marrone se visto al sole e che spesso diventa grigio quando invecchia. Il vello, che risulta assente sul muso e sulle gambe dell’animale, può cadere spontaneamente dall’animale in primavera e può arrivare a pesare fino a 2,5 kg.
Caratteristica tipica sia degli individui maschi, degli arieti, che delle femmine di questa razza è quella di avere spesso due paia di corna, anche nella maggior parte dei casi neppure uno solo e, in alcuni casi, anche nessuno.
La taglia è piccola con i maschi che pesano intorno a 50-60 kg e le femmine intorno a 40 kg.
Si sottolinea che il gene che rende il vello nero, e che è presente nel patrimonio genetico delle pecore di razza Hebridean, è invece assente dal patrimonio delle razze ovine endemiche dell’Europa, mentre si può riscontrare in alcune razze mediorientali. Si pensa quindi che tale gene sia stato acquisito dalle Hebridean (così come dalla razza Black Welsh Mountain) attraverso incroci con individui di razza Jacob, che si ritiene sia derivata da una razza mediorientale o mediterranea e i cui esemplari sono spesso anch’essi allevati come animali da ornamento.

Attitudine produttiva –
La pecora Hebridean è stata selezionata in aree naturali per la robustezza in qualsiasi condizione atmosferica, facilità di parto, resa in latte e buon istinto materno.
Poiché on ha subito selezione artificiale, rimane una piccola pecora riproduttiva economicamente efficiente con una sorprendente capacità di produrre agnelli incrociati di qualità. Mostra una maggiore tendenza alla brucatura rispetto ad altre razze ovine che le ha rese utili in progetti ecologici dove era necessario il controllo di arbusti ed erbacce. Senza queste pecore, molte specie di uccelli marini correrebbero un rischio ancora maggiore di estinzione.
In generale, quindi le Hebridean sono pecore molto resistenti, capaci di adattarsi a pascoli piuttosto ruvidi e sono per questo spesso utilizzate come animali per il pascolo conservativo finalizzato a mantenere gli habitat naturali delle brughiere.
Inoltre, come detto, sono buone madri e partoriscono facilmente, spesso hanno due gemelli, e sono ottime mungitrici.
Tutti gli agnelli nascono veramente neri e le pecore delle Ebridi diventano spesso grigie man mano che invecchiano, con un vello sempre più grossolano. Alcuni sono a doppio rivestimento e, come i loro parenti delle Shetland, possono avere un sottopelo lanuginoso molto morbido, mentre altri sono molto densi. I pile vanno da 1,4 a 3,6 circa Kg, con una lunghezza del fiocco estremamente variabile.

Guido Bissanti

Fonti-
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Daniele Bigi, Alessio Zanon , 2010. Atlante delle razze autoctone. Bovini, equini, ovicaprini, suini allevati in Italia, Edagricole-New Business Media, Bologna.




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