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Weigela amabilis

Weigela amabilis

La Weigela amabilis (Weigela amabilis hort.) è una specie arbustiva appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Dipsacales,
Famiglia Caprifoliaceae,
Genere Weigela,
Specie W. Amabilis.
È sinonimo il termine:
– Weigela florida (Bunge) A.DC..

Etimologia –
Il termine Weigela del genere prende il nome dallo scienziato tedesco Christian Ehrenfried Weigel (1748 – 1831).
L’epiteto specifico amabilis, significa meritevole d’essere amato, da amo amare: amabile, grazioso, gradevole; per il suo aspetto estetico.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Weigela amabilis è una pianta nativa dell’Asia orientale e presente in un areale che comprende anche Corea, Manciuria e Giappone.
Questa pianta cresce soprattutto in formazioni del sottobosco e, con altre specie del genere, viene utilizzata come pianta nutrice dalle larve di alcune specie di lepidotteri tra cui il bombice dal ventre bruno (Euproctis chrysorrhoea Linneo, 1758).

Descrizione –
La Weigela amabilis è un arbusto deciduo che cresce tra 1 e 5 metri.
Le foglie sono opposte, lunghe 5–15 cm, di forma ovato-oblunghe con punta acuminata e margine seghettato.
I fiori sono lunghi 2–4 cm, con una corolla a cinque lobi bianca, di colore rosa o rossa (raramente gialla), riuniti in piccoli corimbi all’inizio dell’estate.
L’antesi è tra maggio e giugno.
Il frutto è una capsula secca contenente numerosi piccoli semi alati.

Coltivazione –
La Weigela amabilis è una pianta che cresce allo stato spontaneo o coltivata come specie ornamentale nei giardini, sebbene questa specie, come altre del genere, siano state per lo più sostituite da ibridi.
È una pianta che richiede zone soleggiate o parzialmente ombreggiate; è una pianta rustica che resiste al freddo invernale delle regioni temperate. Questo arbusto non tollera molto il caldo arido, perciò vive meglio nelle regioni settentrionali che in quelle meridionali, dove la pianta necessita di essere bagnata con maggiore frequenza.
Ogni anno, in primavera, è consigliabile dare al terreno, del letame ben maturo o del terriccio organico. Le specie tipiche si possono moltiplicare per seme in primavera. Gli ibridi e le varietà si riproducono per talea. Dai germogli laterali non fioriferi si prelevano talee lunghe circa 10 cm e si piantano in un composto di torba e sabbia in parti uguali, alla temperatura di 15°C. Quando le piantine hanno radicato, si rinvasano singolarmente e si mantengono in cassone freddo. In primavera si piantano in vivaio, dove vi rimangono circa un anno, prima della messa a dimora. Questo arbusto può essere colpito da malattie fungine. In caso di attacco eliminare le parti colpite e effettuare trattamenti con decotto di equiseto unito a silicato di sodio al 2%. Gli afidi colpiscono gli apici vegetativi, indebolendo la pianta; in questo caso si interviene con macerato di assenzio.

Usi e Tradizioni –
La prima specie raccolta per i giardini occidentali fu ritrovata da Robert Fortune nell’Asia orientale e importata in Inghilterra nel 1845. In seguito all’apertura del Giappone agli occidentali, diverse specie di Weigela e versioni da giardino furono “scoperte” dai cacciatori europei di piante, negli anni 1850 e 1860, sebbene fossero già ben note alla gente del posto.
Questa pianta trova utilizzo, sia nella forma di specie che con i suoi ibridi, nei giardini e nei parchi dove viene coltivata come pianta ornamentale.
Dal punto di vista ecologico, come detto, è una pianta nutrice dalle larve di alcune specie di lepidotteri tra cui il bombice dal ventre bruno (Euproctis chrysorrhoea Linneo, 1758).

Modalità di Preparazione –
La Weigela amabilis è una pianta che cresce sia allo stato naturale che come pianta coltivata soprattutto come specie ornamentali.
Non sono note particolari utilizzi di tipo alimentare o medicinale.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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