Un Mondo Ecosostenibile
ErbaceeSpecie Vegetali

Rumex alpinus

Rumex alpinus

Il rabarbaro alpino o romice alpino (Rumex alpinus L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Polygonaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Spermatophyta,
Classe Magnoliophyta,
Ordine Polygonales,
Famiglia Polygonaceae,
Genere Rumex,
Specie R. alpinus.
Sono sinonimi i termini:
– Acetosa alpina Moench;
– Lapathum alpinum (L.) Lam.;
– Rumex iseriensis Gand.;
– Rumex pauciflorus Campd..

Etimologia –
Il termine Rumex viene da rumex giavellotto, lancia: per la forma appuntita delle foglie di molte specie di questo genere. Già in Plauto e altri col significato di romice.
L’epiteto specifico alpinus viene da Alpes, la catena montuosa delle Alpi: delle Alpi, alpino in senso lato, d’ambienti sulle alte montagne in qualsiasi continente. Si ricorda che in alcuni testi di etimologia distinguono tra alpinus, relativo alla fascia altitudinale oltre il limite delle piante, e alpester, della fascia altitudinale sottostante, ma gli autori nel pubblicare nuove specie raramente si sono attenuti a questa suddivisione.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Rumex alpinus è una specie a distribuzione europeo-caucasica, presente dall’Europa centrale e meridionale all’Asia occidentale – dalla Germania alla Spagna, all’Ucraina orientale e attraverso i Balcani alla Turchia e all’Iran. Inoltre è naturalizzato in alcune aree del nord come in Gran Bretagna.
In Italia è presente in tutte le regioni salvo che in Puglia.
Il suo habitat ottimale è quello lungo le sponde dei torrenti e ai margini delle strade, si trova anche in prossimità di insediamenti umani, in zone collinari, pendii boscosi, cedui ad altitudini medie tra i 1600 e i 2300 m.

Descrizione –
Il Rumex alpinus è una pianta che cresce da un grosso rizoma strisciante, dal quale si dipartono numerose radichette, fino ad un’altezza di 60 -150 cm.
Il fusto è eretto, striato, ramoso.
Le foglie sono a lamina molto grande, ovata/rotonda, a base con rientranza cuoriforme (cordata) e margine irregolare; le foglie basali sono con piccioli scanalati, superficie glabra con un fitto intreccio di nervature; le superiori sono piccole e con forma più allungata con piccioli e nervature centrali arrossati.
I fiori sono riuniti in pannocchie terminali dense, allungate.
Il periodo di fioritura è: luglio-agosto.
I frutti sono diclesi peduncolati e penduli a valve intere o finemente denticolate, rugginose, acheni trigoni, a profilo ellittico, brunastri o bruno-verdastri, di 2.5-3,5 x 1-2 mm. Il seme è nero e lucido.

Coltivazione –
Il Rumex alpinus è una pianta che, allo stato naturale, cresce in prati fortemente concimati, molto spesso presso alle malghe, vicino ai letamai, su suoli freschi molto ricchi in sostanze azotate, dalla fascia montana a quella alpina.
La pianta viene raccolta in natura per l’uso locale come cibo, medicina e fonte di materiali.
Un tempo era coltivata per le sue foglie commestibili ed è stata coltivata anche per usi medicinali.
È una pianta molto facile da coltivare che riesce nella maggior parte dei terreni, prediligendo terreni umidi, ben dotati di azoto e in posizione soleggiata.
Questa pianta, essendo impollinate dal vento, si ibrida facilmente con altre piante dello stesso genere.
La propagazione avviene per seme; la semina ve effettuata in primavera. Il seme può anche essere seminato non appena è maturo; in questo caso germoglierà rapidamente e fornirà foglie commestibili dall’inizio della primavera dell’anno successivo.
La propagazione può essere anche per via agamica, tramite divisione nel periodo primaverile. La divisione è facile in quasi ogni periodo dell’anno, sebbene le piante attecchiscono più rapidamente in primavera.

Usi e Tradizioni –
Il Rabarbaro alpino, conosciuto anche come Romice alpino, Rabarbaro dei frati o Rabarbaro selvatico, in passato, sulle Alpi, veniva utilizzato come pianta medicinale e commestibile: la radice era usata come lassativo (sostitutivo del rabarbaro) e le foglie si mangiavano cotte come gli spinaci; la pianta contiene però notevoli quantità di acido ossalico e il consumo prolungato può favorire la calcolosi renale.
Le sue proprietà farmaceutiche sono: Lassative, diuretiche, depurative, coleretiche. Ha all’ incirca le stesse caratteristiche e proprietà del famoso Rabarbaro cinese; il rizoma, che ne costituisce la droga, ha principalmente proprietà lassative, depurative, diuretiche e coleretiche, cui si associano quelle amaro – toniche e digestive.
Nell’uso alimentare si utilizzano le foglie crude o cotte.
Hanno un sapore deciso; le foglie possono essere utilizzate in insalata dal tardo autunno alla primavera, ma si cucinano meglio come gli spinaci.
Le foglie fresche possono essere disponibili per la maggior parte dei mesi dell’anno, tranne che nel periodo con inverni rigidi. In estate le foglie diventano spesso amare.
Tra gli altri usi si ricorda che dalle radici si possono ottenere coloranti dal verde scuro al marrone e al grigio scuro che non necessitano di un mordente.

Modalità di Preparazione –
Il rabarbaro alpino è una pianta che, come altre spontanee, veniva un tempo raccolto allo stato naturale ma anche coltivato.
Oggi il suo uso è purtroppo diminuito ma si tratta di una pianta di notevole interesse sia alimentare che medicinale.
Le foglie possono essere usate nelle insalate, ma l’uso più comune è quello di utilizzarle cotte come gli spinaci. Le foglie possono essere essiccate per un uso successivo.
Le radici vengono raccolte all’inizio della primavera ed essiccate per un uso successivo.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
http://dryades.units.it/ampezzosauris/index.php?procedure=taxon_page&id=414&num=4028

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *