Come si coltiva il Fragno
Come si coltiva il Fragno
Il fragno (Quercus trojana Webb, 1839) è una quercia, quindi della famiglia delle Fagacee, originaria dell’Europa sudorientale e presente in un territorio che va dalla Basilicata, Puglia, ai Balcani, fino al Mar Nero.
In Italia cresce soltanto in Basilicata e in Puglia.
Le sue strutture riproduttive sono dei fiori maschili, in glomeruli disposti in amenti sottili, dotati di un piccolo perigonio di 6 tepali; quelli femminili, sessili, sono disposti sui rami singolarmente o a gruppetti di 2-4.
Il frutto è una ghianda globosa, lungo da due a quattro centimetri, matura in due anni ed è protetto da una cupola squamosa.
Coltivazione –
Per la coltivazione di questa pianta si consideri che è una specie eliofila e piuttosto termofila che non ama però gli ambienti troppo aridi.
Può essere coltivata in suoli calcarei ma anche su terre rosse. In Puglia lo si ritrova anche su terre rosse ben umificate, profonde e fresche, a reazione subacida, con discreto contenuto di fosforo e potassio.
Nell’areale che si trova tra la Basilicata e la Puglia tende a formare dei boschi puri o misti, soprattutto nella regione delle Murge, per una estensione di circa 450 ettari. Cresce soprattutto nelle zone marginali non interessate dalla coltura della vite e dell’olivo.
Queste formazioni vengono governate a ceduo. L’area è caratteristica in quanto è interessata dal pascolo del bestiame, principalmente di bovini.
Il Fragno come tutte le querce può propagarsi per seme subito dopo la raccolta. La germinazione avviene immediatamente.
Il Fragno raramente viene coltivato a scopo ornamentale ma è in effetti una pianta molto adatta a giardini di piccole dimensioni che non potrebbero ospitare altre querce di prima o seconda grandezza.
Di recente la sua coltivazione è stata tentata in alcuni vivai in altre regioni italiane.
Usi –
Il fragno viene utilizzato marginalmente e solo nelle aree dove vegeta spontaneamente come legna da ardere.
È una pianta ancora poco coltivato in Italia.