Come si coltiva l’acero di Lobelius
Come si coltiva l’acero di Lobelius
L’acero di Lobelius (Acer cappadocicum lobelii (Ten.) A.E.Murray) è un acero raro, endemico dell’Italia centro-meridionale che viene coltivato occasionalmente come pianta ornamentale.
In natura è pianta endemica di un areale dell’Italia centro-meridionale, dall’Abruzzo alla Calabria, dove è presente in modo discontinuo nel piano collinare e montano, quindi ad altezze tra 700 e 1700 m.
Le strutture riproduttive di questa pianta sono dei fiori che compaiono contemporaneamente all’emissione delle nuove foglie, nel periodo primaverile. Poligami, anche sulla stessa infiorescenza, si presentano di colore giallo verdastro e giungono a maturazione in settembre-ottobre, con produzione di disamare brevi,glabre e quasi orizzontali.
Coltivazione –
L’acero di Lobelius è una pianta che andrebbe coltivata in areali simili alla sua zona di origine. In genere ha comunque una buona adattabilità a vari tipi di terreno anche se argillosi purchè i terreni non presentino fenomeni di ristagno e con un pH alquanto variabile ma, possibilmente tra appena subacido e neutro. Anche l’esposizione è alquanto indifferente ma, per poter crescere meglio, soprattutto nei primi anni di vita, richiede una posizione riparata.
La pianta si può riprodurre da seme che va seminato, preferibilmente, a fine inverno in pieno campo o in un semenzaio protetto nel periodo autunnale, o con l’utilizzo dei polloni che la pianta emette abbondantemente.
Le piante si trovano comunque anche in alcuni vivai per cui possono essere impiantate nel periodo di inizio primavera direttamente a dimora.
Si consiglia di riparare, soprattutto le giovani piante, nei primi anni di vita dai venti per evitare il danneggiamento delle giovani strutture della pianta.
Usi –
L’acero di Lobelius per via della sua capacità pollonifera, discreta anche in assenza di disturbi, trova utilizzo ai fini del consolidamento di terreni franosi.
Il suo legno può essere utilizzato per la realizzazione di strumenti musicali.