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Hesperis matronalis

Hesperis matronalis

La Violaciocca antoniana o Violaciocca matrona (Hesperis matronalis L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Brassicaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Capparales,
Famiglia Brassicaceae,
Genere Hesperis,
Specie H. matronalis.
In Italia sono presenti due sottospecie:
– Hesperis matronalis L. subsp. matronalis;
– Hesperis matronalis subsp. nivea (Baumg.) E.P. Perrier.

Etimologia –
Il termine Hesperis proviene dal greco ἑσπερίς hesperís vespertino, serotino: per la proprietà di questa pianta di emanare un intenso profumo nelle ore preserali e serali.
L’epiteto specifico matronalis viene da matrona donna sposata, per l’abitudine in uso fra le matrone romane di adornarsi i capelli con ghirlande di fiori di queste piante.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Hesperis matronalis è una pianta originaria dell’Eurasia e con distribuzione naturale centrata sulle regioni circostanti il Mar Nero, introdotta nei giardini viennesi dall’Asia Minore; in Italia arrivò dalla Francia; oggi la specie è presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d’Italia salvo che in Sardegna e forse Emilia-Romagna.
Il suo habitat naturale è quello dei boschi umidi e forre, nelle radure e ai margini freschi di boschi decidui, margine strade di collina con preferenza su terreni calcarei; da 0 a 1200 m s.l.m..

Descrizione –
La Violaciocca antoniana è una pianta erbacea perenne o bienne più o meno pubescente.
Presenta un fusto eretto, cilindrico, alto 50 – 90 cm, ramoso verso l’alto.
Le foglie basali sono alterne, leggermente irsute, picciolate, margine dentato o lirato (1 – 2 x 8 – 16 cm) e glandule sessili molto piccole; le cauline man mano più piccole, lanceolate con picciolo subnullo semiamplessicauli e con margine seghettato.
I fiori sono profumati, portati da racemi subcorimbosi, inizialmente molto densi e allungati dopo l’antesi. Il calice ha 4 sepali glabri, conniventi e appena più corti dell’unghia dei petali. I petali sono 4 a croce, spatolati di colore roseo-violetto con lembo ovale e patente di 1 cm circa; 6 stami e stimma diviso in 2 elementi.
I frutti sono delle silique di 30-80 x 1,5-3 mm, eretto-arcuate, torulose, generalmente glabre, valve arrotondate, stilo di 1,5-2,5 mm. Semi di 2-3,5 x 1,3 mm.

Coltivazione –
L’Hesperis matronalis è una specie coltivata da molto tempo e cresce meglio in pieno sole fino a mezz’ombra dove i terreni sono umidi con un buon drenaggio.
È una pianta facile a crescita veloce, ama i terreni leggermente umidi, ricchi e profondi e le esposizioni soleggiate. È poco longeva, ma ha la capacità di auto disseminarsi facilmente. Dopo la fioritura si recidono le infiorescenze. D’inverno perde la parte aerea, che ricompare a tarda primavera.
L’Hesperis matronalis si propaga per seme, ma alcune piante si propagano per talea o divisione dei cespi.
Sebbene questa pianta sia considerata molto attraente nella coltivazione ornamentale si è dimostrata una pianta invasiva in alcune aree del mondo come in Nord America.

Usi e Tradizioni –
L’Hesperis matronalis fu introdotta in Europa, proveniente dall’Asia Minore, nei giardini viennesi. In Italia arrivò attraverso la Francia.
Nel XIX sec. il fitoterapeuta Cazin sperimentò tutte le proprietà della pianta.
La specie da sempre ha incontrato il favore dei giardinieri per adornare le aiuole.
Queste piante sono biennali o perenni di breve durata, originarie dell’Eurasia e coltivate in molte altre aree del mondo per i loro attraenti fiori che sbocciano in primavera.
Le foglie giovani di questa pianta sono ricche di vitamina C e possono essere consumate in insalata e hanno un sapore leggermente amaro. I semi possono essere germogliati e mangiati anche in insalata.
L’infuso delle foglie possiede proprietà stimolanti, antidiarroiche,sudoripare, diuretiche ed espettoranti. Le foglie fresche sono rubefacenti.
I semi contengono un’alta percentuale di olio che però al gusto si presenta acre e amaro. Congela alla stessa temperatua dell’olio d’oliva.
Si può bere il succo della pianta, anche se di sapore acre, miscelato nel latte, oppure con il vino “dopo avervi fatto macerare le foglie”.
Il cataplasma fatto con le foglie porta a maturazione gli ascessi.

Modalità di Preparazione –
Le giovani foglie di questa pianta possono essere consumate in insalata, così come anche i semi che possono essere germogliati e mangiati anche in insalata.
Con le foglie si prepara un infuso, inoltre si può bere il succo della pianta, anche se di sapore acre, miscelato nel latte, oppure con il vino “dopo avervi fatto macerare le foglie”.
Con le foglie si può preparare un cataplasma fatto per far maturare gli ascessi.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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