Conifere
Conifere
Con il termine conifere, in botanica, si intende il gruppo più importante delle Gimnosperme,
comprendente pini, abeti, larici, ginepri, cipressi e sequoie, composto da alberi caratterizzati da semi portati da coni o strobili, foglie per lo più ad ago o a scaglia, legname spesso resinoso, omogeneo.
Il termine conifere è sinonimo di resinose, aghifoglie.
Le conifere, secondo la classificazione botanica ordinaria, rientrano nella Divisione Pinophyta.
Il nome della divisione corrente Pinophyta deriva dalle regole della classificazione scientifica che richiedono per la nomenclatura che i nomi delle gerarchie più alte siano basati sul nome del genere tipo, Pinus in questo caso. Prima di questo, la classificazione usava nomi come “Coniferophyta”, “Coniferales” o “Coniferae”.
Le conifere sono piante legnose e molte sono alberi, la maggioranza dei quali ha un tronco singolo con rami laterali. La misura delle conifere mature può variare da meno di un metro a oltre 100 metri. Gli esseri viventi più alti, più grossi, più massicci e antichi sono conifere. Il più alto è una sequoia della California (Sequoia sempervirens) alta 112,34 metri. Il più grosso è una sequoia gigante (Sequoiadendron giganteum), con un volume di 1486,9 metri cubici. Il più massiccio, con il tronco più largo in assoluto, è un Taxodium mucronatum con un diametro del tronco di 11,42 metri. Il più vecchio è un Pinus longaeva che ha 4700 anni.
Tra le caratteristiche più salienti delle conifere ricordiamo:
– in queste piante le foglie della maggior parte delle specie sono aghi lunghi e sottili, ma altre hanno foglie piatte a scaglie triangolari. Alcune, come nelle famiglie Araucariaceae e Podocarpaceae hanno foglie larghe. Nella maggioranza dei casi, le foglie sono disposte a spirale, con l’eccezione di molte delle Cupressaceae ed un genere delle Podocarpaceae (Nageia), dove sono disposte in paia opposte o in circoli di 3-4 foglie. In molte specie con foglie disposte in spirale la base della foglia è girata per presentare le foglie su un unico piano orizzontale, in modo da massimizzare la ricezione della luce solare. Gli stomi sono in linee o a toppe sulle foglie, possono essere chiusi quando è molto secco o freddo. Le foglie sono spesso di colore verde scuro, per assorbire il massimo d’energia solare alle alti latitudini o nella fitta ombra della foresta.
– nella grande maggioranza dei casi le conifere sono sempreverdi e le foglie possono rimanere per molti anni sulla pianta ma tre generi Larix, Taxodium e Metasequoia perdono le foglie d’autunno rimanendo spogli durante tutto l’inverno. In alcuni generi il fogliame giovanile appare differente da quello adulto.
– le conifere di solito sono piante monoiche, ma alcune sono sottodioiche o dioiche. I semi delle conifere si sviluppano in un cono protettivo chiamato strobilo. Gli strobili impiegano dai quattro mesi ai tre anni per raggiungere la maturità e possono variare da 2 mm a 600 mm in lunghezza. In alcuni casi, come nei generi Cedrus e Abies, il cono si disintegra, in altri casi si apre solamente per rilasciare i semi. Non tutti i coni sono duri e legnosi: in alcuni casi possiedono una parte carnosa che può essere utilizzata dagli uccelli per spandere i semi.