Gnaphalium uliginosum
Gnaphalium uliginosum
La Canapicchia palustre o Gnafalio palustre (Gnaphalium uliginosum L., 1753) è una specie erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Asteridae,
Ordine Asterales,
Famiglia Asteraceae,
Sottofamiglia Asteroideae,
Tribù Gnaphalieae,
Genere Gnaphalium,
Specie G. uliginosum.
Sono sinonimi i seguenti termini:
– Filaginella uliginosa (L.) Opiz;
– Gnaphalium aquaticum Miller (1768);
– Gnaphalium laevissimum Schur (1866);
– Gnaphalium nudum Hoffm. ex J.F. Gmelin (1791);
– Gnaphalium pilulare Wahlenb. (1812);
– Gnaphalium ramosum Lam. (1779);
– Gnaphalium rossicum Kirp. (1959).
Etimologia –
Il termine Gnaphalium proviene da γναφάλλιον gnaphállion (da γνάφαλλον gnaphallon fiocco di lana), nome greco di questa pianta.
L’epiteto specifico uliginosum viene da ulígo-ulíginis umidità del terreno: piante dei luoghi umidi.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Canapicchia palustre è una pianta con area di origine Eurosiberiana ed Eurasiatica.
In Europa è presente in particolar modo nelle Alpi mentre sugli altri rilievi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei e Carpazi.
In Italia è presente in tutte le regioni.
Il suo habitat tipico è quello dei luoghi umidi (anche temporaneamente inondati) come margini dei stagni o prati umidi, sentieri boschivi, ma anche le colture. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.
Cresce ad altitudini fino a 900 m s.l.m. (raramente raggiunge i 1600 m s.l.m.).
Descrizione –
Gnaphalium uliginosum è una pianta annuale che si sviluppa tra 5 e 20 cm di altezza.
Presenta un gambo eretto dalla lanugine grigia o bianca, molto ramificato sin dalla base.
Le foglie che si restringono verso la base, sono spatolate-lineari, cotonose, a nervatura unica.
All’estremità dei rami porta dei glomeruli fiorali, da 3 a 10 capolini, raggruppati in spighe compatte e accorciate, circondate da brattee.
I fiori sono bianchi avvolti da scaglie d’un bruno pallido di aspetto cotonoso.
La fioritura avviene da Giugno ad Ottobre.
I frutti sono cipsele con achenio di circa 0,5 mm, ellittico, glabro, marrone scuro, sormontato da un pappo caduco di setole biancastre, capillari, lungo 1,5 mm.
Coltivazione –
La Canapicchia palustre è una pianta che predilige suoli poco arieggiati, umidi, ricchi d’elementi nutritivi, ma privi di calcare e a reazione da debolmente acida a fortemente acida. È una pianta indicatrice di suoli facili al ristagno ed all’acidificazione.
Questa pianta preferisce una posizione in pieno sole o, al limite, in ombra parziale.
La propagazione avviene per seme con semina nella tarda primavera in situ.
Ogni pianta produce da 100 a 500 semi.
Usi e Tradizioni –
La Canapicchia palustre è una pianta di cui non si conoscono usi alimentari mentre sono riportati alcuni impieghi medicinali.
Questa pianta è infatti poco utilizzata nell’erboristeria moderna, anche se occasionalmente viene assunta per le sue proprietà astringenti, antisettiche e anticatarrali.
L’intera pianta è antinfiammatoria, astringente, diaforetica e diuretica. Può anche avere effetti afrodisiaci e antidepressivi.
Secondo la medicina popolare Gnaphalium uliginosu possiede le seguenti proprietà medicamentose:
– antinfiammatoria (attenua uno stato infiammatorio);
– afrodisiaca (migliora le prestazioni sessuali);
– astringente (limita la secrezione dei liquidi);
– diaforetica (agevola la traspirazione cutanea);
– diuretica (facilita il rilascio dell’urina).
Tra gli altri usi si ricorda che da questa pianta si possono ottenere coloranti gialli e verdi.
Modalità di Preparazione –
Gnaphalium uliginoso è una pianta che viene utilizzato sia internamente che esternamente nel trattamento della laringite, catarro, vie respiratorie superiori e tonsillite, mentre in Russia è utilizzata nel trattamento dell’ipertensione.
La pianta va raccolta quando è in fiore e viene essiccata per un uso successivo.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.