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Mappa geografica del Cile

Mappa geografica del Cile

Il Cile è uno Stato situato nell’estremo sudovest del continente americano con una popolazione di 17.910.000 abitanti.
Il Cile si estende su un lungo e stretto lembo di terra tra l’Oceano Pacifico e la Cordigliera delle Ande, con una superficie totale di 765.625 km², comprensiva di territori insulari nell’Oceano Pacifico delle Isole Juan Fernández, Sala y Gómez, Isole Desventuradas e l’Isola di Pasqua.
La capitale del Cile è Santiago del Cile, con una popolazione di 6.158.080 abitanti.
Il Paese è seriamente minacciato dal riscaldamento globale e dall’inizio degli anni ’90 ha perso almeno il 37% delle sue risorse idriche.

Geografia –
Da un punto di vista geografico il Cile confina a Nord con il Perù, ad Est con la Bolivia e l’Argentina e a Sud con lo stretto di Drake. È il paese di forma più allungata al mondo, coprendo una distanza da Nord a Sud (senza la parte antartica) di circa 4.300 km, mentre la distanza media da est a ovest è solamente di 180 km.
Questo Paese è situato in un’area compresa nella cintura di fuoco e ad elevato rischio sismico a causa dei movimenti di subduzione della placca di Nazca contro la placca sudamericana. Alla fine del paleozoico il territorio dell’attuale Cile era una depressione marina che iniziò a sollevarsi verso la fine del mesozoico a causa dello scontro fra la placca di Nazca e quella sudamericana, scontro dal quale originò la cordigliera delle Ande. I successivi movimenti di assestamento e di erosione hanno dato ai rilievi la forma attuale.
Inoltre fanno parte del Cile alcuni territori insulari nell’Oceano Pacifico, come l’Isola di Pasqua e le Isole Juan Fernández, avanza inoltre rivendicazioni per una zona dell’Antartide.
Il Cile, per il suo sviluppo e la sua estensione longitudinale viene solitamente suddiviso in cinque regioni geografiche:
– l’estremo settentrione, chiamato Norte Grande;
– il centro-settentrione, chiamato Norte Chico;
– la zona centrale, chiamata Zona central;
– l’area meridionale, chiamata Zona sur;
– l’estremo meridione, chiamato Zona austral.

Clima –
Come detto, per via del suo sviluppo longitudinale, il Cile è caratterizzato danotevoli differenze climatiche tra le varie regioni del nord, del centro e del sud del paese. Le regioni del nord del Cile, quasi interamente desertiche, sono tra le più aride del mondo. Nelle regioni centrali invece le temperature sono di tipo mediterraneo, con estati fresche e inverni miti. Infine le regioni del sud sono caratterizzate dalla grande piovosità, dal freddo intenso e dai forti venti, in particolar modo nelle zone della Patagonia cilena.
Questa variazione climatica determina anche situazioni ambientali ed ecologiche molto diversificate. In Cile la tutela delle aree protette è gestita tramite il Sistema de áreas silvestres protegidas por el Estado (Sistema delle aree protette dello Stato – SNASPE), istituito nel 1984 e amministrato dalla Corporación Nacional Forestal (CONAF) e che comprende una superficie di circa 146.000 km², pari a circa il 20% del territorio del Cile.
Il sistema comprende tre tipologie di aree protette, allo stato attuale (2017) vi sono 36 Parchi Nazionali, 49 Riserve Nazionali e 16 Monumenti Naturali.

Flora –
Anche se la flora del Cile non costituisce la più straordinaria varietà e biodiversità dell’America del sud, tuttavia questa conta in ogni modo specie vegetali interessanti.
Nel nord del Paese, i cactus, che circondano le oasi, vedono proliferare un’infinità di frutti tropicali, dal pompelmo al melone, dalla fragola alla guaiava, dall’ananas al limone. Quest’ultimo rappresenta l’ingrediente fondamentale per preparare la più famosa bevanda cilena, il celebre pisco.
Tornando alla flora spontanea il Cile possiede vaste foreste, ma con poche varietà di alberi, a causa della forte presenza di suolo composto di rocce vulcaniche; la deforestazione, tuttavia sta fortemente spogliando il paesaggio non compreso nelle aree protette.
L’ albero più comune è l’Araucaria, tipica delle zone vulcaniche, che deve il proprio nome al popolo indigeno degli Araucani; nelle zone desertiche è possibile trovare anche varie tipologie di cactus, tra le quali il “candelabro”, che può superare i 7 metri. Il fiore nazionale del Cile è il Copihue.

Fauna –
La fauna locale è rappresentata da un’ampia biodiversità quanto la varietà dei paesaggi.
La fauna cilena propone varie specie, dagli uccelli ( guarda il nandù), alle diverse tipologie di camelidi, (lama e vigogne), viscachas (specie di grosse lepri dalle orecchie piccole e code da scoiattolo), foche e balene, la cui caccia è proibita per legge.
Il cigno dal collo nero è una delle specie che si trova nel santuario de la naturaleza “Carlos Andwandter”.
Prima che la impresa di cellulosa Celco avviasse la produzione nel 2004 erano presenti 8000 esemplari, oggi si riducono a poco più di un centinaio. La causa principale è la scomparasa dell’alimento base di questi animali, un’alga (luchecillo) presente nella palude.
Nelle acque dell’Oceano Pacifico, navigando in Patagonia o attraversando il celebre stretto di Magellano, si può avere la fortuna e il piacere di scorgere i delfini, che seguono le imbarcazioni, e le balene. Sempre per quanto riguarda la fauna marina, il Cile accoglie numerose specie quali otarie, leoni marini, foche e pinguini; questi ultimi possono essere ammirati sull’Isola di La Maddalena, a 35 chilometri a nord di Punta Arenas. Ogni anno circa 150 000 esemplari si aggiungono a questa impressionante colonia, annoverata tra le più grandi del mondo.
Sulla terra, tra le centinaia di specie di uccelli, innumerevoli fenicotteri rosa popolano il deserto di Atacama. Vale la pena osservarli mentre si specchiano nei laghi e nelle lagune. É uno spettacolo meraviglioso. Più tradizionalmente, sulla terra si incrociano, durante il percorso, numerosi esemplari di lama, alpaca e vigogna. Sebbene siano molto più rari, è possibile osservare dei cincillà, la cui specie, cacciata per la pelliccia, è, purtroppo, in via di estinzione.

Guido Bissanti




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