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Equisetum fluviatile

Equisetum fluviatile

L’ Equiseto fluviatile o Equiseto dei fiumi (Equisetum fluviatile L.) è una felce acquatica appartenente alla famiglia delle Equisetaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pteridophyta,
Classe Polypodiopsida,
Sottoclasse Equisetidae,
Ordine Equisetales,
Famiglia Equisetaceae,
Genere Equisetum,
Specie E. fluviatile.
Sono sinonimi i termini:
– Equisetum heliocharis Ehrh.;
– Equisetum limosum L..

Etimologia –
Il termine Equisetum proviene dal genitivo di équus cavallo e da sétum setola, crine: che ricorda i crini della coda di cavallo.
L’epiteto specifico fluviatile viene da fluvius fiume, corso d’acqua: dei fiumi o corsi d’acqua.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Equiseto fluviatile è una felce delle regioni artiche e temperate dell’Europa, tra cui Gran Bretagna, del Nord America e dell’Asia, con vasta distribuzione circumboreale.
In Italia è presente in quasi tutte le regioni ad esclusione delle isole e di Puglia e Basilicata, in cui le poche segnalazioni note sono ritenute erronee.
Il suo habitat è quello delle acque stagnanti, lungo le risorgive, i bordi dei fossati, dal livello del mare a circa 1800 m.

Descrizione –
L’ Equisetum fluviatile è una pianta erbacea, perenne e rizomatosa, che cresce fino a 100 cm di altezza.
Il fusto è cavo, con nodi dai quali si dipartono sottili ramificazioni, con guaine fogliari lunghe fino ad un centimetro. Questa specie ha la più grande cavità centrale tra gli equiseti, con l’80% del diametro del fusto tipicamente cavo.
Questa pianta si riproduce sia per via sessuale, attraverso spore, che preferenzialmente per via vegetativa, tramite i rizomi.
I fusti fertili, che portano gli sporangi al cui interno vengono prodotte le spore, compaiono di norma nel periodo tra maggio e agosto. Questi terminano con strobili bruni, ottusi all’apice, di circa 3 cm e spuntano prima dei fusti sterili che portano solo rami verticillati a funzione fotosintetica.

Coltivazione –
L’ Equiseto fluviatile è una pianta che cresce allo stato spontaneo, anche se sempre più raramente; non teme il gelo e sopporta temperature invernali fino a -35°C.
Preferisce un terreno umido con un pH compreso tra 6,5 e 7,5 ed ha un apparato radicale profondo e penetrante che, in certi casi, può essere invasivo.
Se coltivato in giardino si conservano al meglio piantandolo in un grande contenitore affondato nel terreno.
Si riproduce sia per spore che è meglio raccogliere non appena sono mature in primavera e seminare immediatamente in superficie su un composto sterile. In questo caso bisogna mantenere il terreno umido e trapiantare poi in vaso non appena le piante sono abbastanza grandi da poter essere maneggiate. In ogni caso se le piante sono posizionate in luogo adatto si diffondono molto liberamente, anche per rizoma, e non hanno bisogno di alcuna assistenza.
Questa pianta è un’ottima tappezzante da laghetto, dove può vivere immersa fino a 20 cm, in posizione soleggiata o a mezz’ombra.

Usi e Tradizioni –
Un tempo, i fusti di Equisetum fluviatile, che sono fortemente silicizzati, venivano utilizzati come abrasivo per pulire il legno e il rame.
Questa pianta può avere un uso commestibile, usata come sostituta degli asparagi, anche se non è né appetibile né nutriente, anche se le radici contengono un amido nutriente. Tra l’altro si consiglia cautela in quanto grandi quantità della pianta possono essere tossiche. Questo perché contiene l’enzima tiaminasi, una sostanza che può privare il corpo del complesso vitaminico B. In piccole quantità questo enzima non danneggerà le persone che seguono una dieta adeguata e ricca di vitamina B, anche se grandi quantità possono causare gravi problemi di salute. L’enzima viene distrutto dal calore o dall’essiccazione completa, quindi la cottura della pianta rimuoverà la tiaminasi. La pianta contiene anche acido equisetico.
Gli equiseti hanno una chimica insolita rispetto alla maggior parte delle altre piante. Sono ricchi di silice, contengono diversi alcaloidi (inclusa la nicotina) e vari minerali. La pianta è emostatica.
Si consiglia comunque di non raccogliere l’ Equisetum fluviatile in quanto questa pianta è nella lista rossa IUCN delle piante minacciate.

Modalità di Preparazione –
Dell’ Equiseto fluviatile si usano i fusti sterili, sono più attivi quando sono freschi ma possono anche essere essiccati e talvolta si usano le ceneri della pianta. questi vanno raccolti in primavera (con le raccomandazioni di cui sopra).
Un decotto applicato esternamente è emostatico e fermerà il sanguinamento delle ferite e accelera la guarigione.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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