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Cydia splendana

Cydia splendana

La Carpocapsa delle castagne (Cydia splendana (Hübner, 1799)) è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Tortricoidea.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Animalia, Sottoregno Eumetazoa, Superphylum Protostomia, Phylum Arthropoda, Subphylum Tracheata, Superclasse Hexapoda, Classe Insecta, Sottoclasse Pterygota, Coorte Endopterygota, Superordine Oligoneoptera, Sezione Panorpoidea, Ordine Lepidoptera, Sottordine Glossata, Infraordine Heteroneura, Divisione Ditrysia, Superfamiglia Tortricoidea, Famiglia Tortricidae, Sottofamiglia Olethreutinae, Tribù Grapholitini e quindi al Genere Cydia ed alla Specie C. splendana.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Carpocapsa delle castagne è un insetto con una distribuzione sul continente europeo ed asiatico.
In Italia è presente su tutto il territorio ed in particolare nell’area corrispondente alla diffusione del castagno, anche se vive su noci, querce e faggi.

Morfologia –
La Cydia splendana si riconosce allo stadio adulto per avere le ali anteriori di colore grigio, marmorizzate di bruno e strie chiare; nella parte più distale si distingue una macchia ocellare che è delimitata in parte da una banda nerastra che si allarga sul lato posteriore dell’ala.
L’apertura alare oscilla tra 15 e 18 mm con i maschi leggermente più piccoli delle femmine.
Le uova sono di forma lenticolare, di dimensioni di 0,6 mm, prima bianche, per poi sviluppare un anello rossastro.
Le larve sono lunghe 12-16mm, hanno una colorazione biancastra e presentano la testa di colore bruno.

Attitudine e Ciclo biologico –
La Carpocapsa delle castagne trascorre l’inverno allo stadio di larva all’interno di un bozzolo bruno posto nel terreno.
L’insetto giunto nel periodo di giugno-luglio, si incrisalida per sfarfallare poi nella forma adulta a partire da luglio fino a settembre.
L’accoppiamento avviene dopo pochi giorni dallo sfarfallamento e le femmine ovidepongono normalmente sulle foglie e sui “ricci” delle castagne o, più raramente su noci, querce e faggi, un centinaio di uova che, in certi casi può arrivare fino a 300.
Le larve che nascono dopo circa 7-15 giorni dall’ovideposizione penetrano immediatamente nelle castagne effettuando un foro alla base del “riccio”.
In condizioni normali si ha la presenza di una larva per riccio ma in condizioni di elevata infestazioni si possono trovare fino a 2-3 che scavano gallerie, anche nei tessuti profondi, che man mano si riempiono di escrementi.
Le larve trascorrono circa un mese e mezzo all’interno delle castagne dove, raggiunta la maturità, forano la nucula e fuoriescono per interrarsi e costruire il bozzolo svernante. È possibile comunque che le larve trovino riparo negli anfratti della scorza svernando direttamente sulle piante ospiti.
Questo lepidottero compie una sola generazione all’anno.

Ruolo Ecologico –
La Cydia splendana è una farfalla attiva di notte che infesta castagne, noci e ghiande di querce e faggi.
II danno è determinato dalla stadio larvale dell’insetto che si nutre dei frutti e dalle gallerie nutrizionali scavate, sempre dalle larve che possono determinare la caduta precoce delle castagne.
Oltre alla cascola dei frutti il danno è determinato dal fatto che questi non possono essere commercializzati. I danni possono essere molto elevati e raggiungere in certi casi il 50% della produzione.
Per salvaguardare le piante dalle infestazioni della Cydia splendana è importante operare un monitoraggio, che consente di determinare la presenza di attacchi massivi, mediante trappole ai ferormoni.
Inoltre è bene raccogliere e distruggere le castagne cadute precocemente, per prevenire forti infestazioni nell’anno seguente.
L’adozione di interventi chimici è raramente giustificato, soprattutto per gli squilibri successivi che questi interventi provocano. Negli anni passati si usavano fosforganici nel caso di forti infestazioni.
Infine è consigliata, prima della conservazione delle castagne, la disinfestazione in acqua a 45 °C per circa 50 minuti e, successivamente, prima della fase di conservazione, è opportuno asciugare accuratamente i frutti per evitare l’instaurarsi di micopatie.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.



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