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Glossario Ecologico

Talea

Talea

Con il termine di talea si intende una porzione di una pianta che, appositamente tagliata e messa in un substrato fertile è in grado di rigenerare perfettamente la pianta di provenienza.
La riproduzione di una pianta, partendo dalla talea, è una riproduzione agamica, ottenuta cioè senza l’ausilio della fase riproduttiva.
La propagazione per talea è una tecnica possibile, che avviene anche in natura, e che è resa possibile dalle grandi proprietà rigenerative dei vegetali, in particolare quella di differenziare il tessuto radicale dal tessuto indifferenziato (meristematico) che si trova in sottilissimi strati sottoepidermici in varie parti della pianta.
Nel regno vegetale, infatti, le cellule sono totipotenti e in grado di rigenerare parti perdute molto meglio che nel regno animale.
Le talee possono avere diversa consistenza e provenire da differenti parti della pianta.
In generale i segmenti di fusto giovani e verdi sono detti erbacei e possiedono maggiore vitalità rispetto a quelli legnosi: in particolare, le talee apicali, dunque quelle provviste di apici germinativi, si distinguono per un tenore più alto di auxina rispetto a semplici segmenti tagliati sia dalla parte superiore che da quella inferiore.
Per ottenere una talea erbacea di fusto, questa viene tagliata poco al di sotto dell’attaccatura del picciolo di una foglia (internodo), dunque in corrispondenza del punto in cui in genere si sviluppano più radici. In questa procedura la foglia situata presso il taglio viene eliminata dalla talea.
È comunque anche abbastanza comune l’attecchimento di talee più legnose, dotate di ampie riserve di sostanze di scorta e poco o nessun fogliame. Questa tecnica è usata ad esempio nel caso di diverse specie arboree.
A seconda da dove vengono prelevate le porzioni di pianta che devono essere riprodotte si distinguono quattro tipi di talea:
1. Talea Erbacea;
2. Talea Legnosa;
3. Talea di Radice;
4. Talea di Cactus.

– Talea Erbacea: la talea erbacea si ottiene a fine inverno o in primavera, prelevando una porzione apicale di ramo, oppure un piccolo rametto, cercando di conservare un “piede”, ovvero una piccola parte della scorza del ramo a cui la tale era attaccata. In genere le talee erbacee sono molto indicate nel caso di piante erbacee, di piante perenni, o di piante vivaci, e anche per i piccoli arbusti; meno indicate nel caso di alberi o arbusti di grandi dimensioni, in questo caso infatti i giovani germogli hanno in genere poche sostanze nutritive immagazzinate nei loro tessuti e sono in grado di vivere per pochissimo tempo se separati dalla pianta madre.

– Talea Legnosa: le talee legnose, a sua volta si possono distinguere il talee legnose e talee semilegnose. Le talee semilegnose si ottengono in estate, prelevando porzioni di ramo giovani, ma già parzialmente lignificate, tagliando appena al di sotto di un nodo; questo tipo di talee si prelevano da alberi e arbusti e possono essere apicali, ovvero comprendere la cima di un ramo, che va prontamente tagliata, per evitare un eccessivo sviluppo in altezza della talea; oppure talee semilegnose di fusto, che cioè comprendono una porzione di ramo che conta alcuni nodi. Queste talee sono in genere lunghe 10-15 cm, se ne possono produrre alcune tagliando dalla pianta un singolo ramo, da dividere in seguito in porzioni; si interrano per alcuni centimetri, inserendo nel composto di radicazione almeno un nodo, punto da cui si svilupperanno le nuove radici. Prima di interrare la talea è bene asportare le foglie nella parte bassa, per almeno un terzo della lunghezza della talea.
Le talee legnose si ottengono in autunno o alla fine dell’inverno, prelevando porzioni di rami dell’anno precedente, quindi non da rami eccessivamente vecchi; le talee devono essere lunghe 10-15 cm, o poco più; è bene levare una piccola porzione di corteccia dalla parte bassa del rametto, per favorire la radicazione; in genere si levano le foglie nella parte bassa della talea, alle foglie restanti si asporta la metà esterna. Questo tipo di talea si pratica con le piante ad alto fusto o con alcuni arbusti.
– Talea di Radice: questo tipo di talea si lavora a fine inverno, o all’inizio della primavera, prelevando una porzione di radice, comprendente un apice radicale, e interrandola poco profondamente; questo tipo di talea è indicata solo con alcune piante, in genere è comunque un metodo poco utilizzato.
– Talea di Cactus: a questa categoria appartengono le talee ottenute da cactus e piante succulente che radicano con grande facilità, tanto che questo metodo di propagazione spesso viene utilizzato nel caso di piante malate, dalle quali si asportano le parti sane, che si fanno radicare in modo da ottenere nuove piante, repliche perfette della pianta madre. In generale prima di porre a radicare una talea di pianta succulenta, che può essere di foglia, di fusto, di ramo, ecc., è bene farla asciugare per alcune ore, in modo che la superficie di taglio, essendo asciutta, consenta una maggiore probabilità di radicazione.




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