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Styphnolobium japonicum

Styphnolobium japonicum

La Sofora del Giappone, conosciuta col nome di Acacia del Giappone (Styphnolobium japonicum (L.) Schott) è una specie arborea della famiglia delle Fabacee.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Fabales, Famiglia Fabaceae, Sottofamiglia Faboideae, Tribù Sophoreae e quindi al Genere Styphnolobium ed alla Specie S. japonicum.
È sinonimo il termine Sophora japonica L.

Etimologia –
Il termine Styphnolobium è il nome generico valido, ma ortograficamente errato per Stryphnolobium (dal greco στρυφνός stryphnós astringente e da λοβóς lobós guscio, siliqua): per il sapore allappante del legume o lomento maturo. L’epiteto specifico japonicum è legato alla sua presunta origine giapponese, anche se la sua origine è differente.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Sofora del Giappone è una specie mesofilo-termofila originaria della Cina e della Corea. Introdotto in Giappone in epoca molto remota, ha cominciato ad essere utilizzato in Europa nel Settecento come pianta ornamentale.

Descrizione –
Lo Styphnolobium japonicum è un albero che può raggiungere i 25 metri di altezza, con chioma espansa in orizzontale (pendula nella cv. Pendula. Il tronco è diritto o sinuoso, con una scorza grigio-bruna percorsa da solchi longitudinali. I rami, negli esemplari più giovani, sono di colore verde-brillante.
Le foglie sono decidue, picciolate, alterne, imparipennate, lunghe fino a 25 cm, con 7-13 segmenti ovato-acuti lunghi 5 cm, a margine intero, più chiari nella pagina inferiore.
Ha fiori ermafroditi, dal delicato profumo, di colore giallo o biancastro in infiorescenze racemose. Il frutto è un lomento cilindrico, strozzato fra i semi, prima verde quindi giallo-bruno, ricco di polpa trasparente; i semi sono globosi.

Coltivazione –
La Sofora del Giappone è una pianta che gradisce un clima non troppo rigido e suoli fertili. La pianta cresce abbastanza bene anche in luoghi parzialmente soleggiati ma per poter fiorire e portare a maturazione i semi predilige l’esposizione soleggiata e riparo dai venti. È una pianta che resiste al caldo e anche alle temperature rigide dell’inverno prossime ai -20°C.
Per quanto riguarda le esigenze del terreno, cresce senza problemi in qualunque tipo di suolo ma quello ideale è di medio impasto, ricco di sostanza organica e soprattutto ben drenato.
Per quanto riguarda gli apporti idrici, la Sofora si accontenta delle piogge ma va comunque irrigata in estate e nei periodi di prolungata siccità. Teme i ristagni prolungati e i terreni troppo compatti.
Per quanto riguarda gli apporti di elementi nutritivi, anche se non richiede concimazioni particolari, almeno una volta l’anno, in primavera, di consiglia di distribuire ai piedi della pianta della sostanza organica matura da interrare nei primi strati del terreno con una lavorazione molto superficiale.
Per quanto riguarda la moltiplicazione, la pianta si riproduce per seme ma alcune varietà possono essere propagate mediante margotta o per innesto e in questo caso come astone si utilizza la Sofora comune .
Se si decide di moltiplicare per seme, I semi secchi sono molto resistenti e, pertanto, prima di essere interrati vanno fatti ammollare per almeno un giorno in acqua bollente. I semi freschi, appena raccolti, invece hanno una più alta e più rapida capacità di germinazione.
Il periodo di semina più adatto è quello tra Marzo e Aprile, interrando i semi in un terriccio specifico, che va mantenuto costantemente umido fino alla comparsa dei germogli.
Per l’operazione di trapianto questa va effettuata in autunno in buche ben lavorate profonde e larghe e preferibilmente con tutori. La pianta di Sofora ottenuta da seme inizierà a fiorire dopo circa 30 anni.
La Sofora del Giappone non necessita di veri e propri interventi di potatura ma vanno comunque recisi di netto i rami secchi e e quelli danneggiati.

Usi e Tradizioni –
Lo Styphnolobium japonicum è stato utilizzato come pianta ornamentale per il pregevole fogliame, per la bellezza della fioritura e per l’eleganza del portamento. Questa specie è molto apprezzata per parchi e giardini (in particolare la cultivar “Pendula”), per il suo portamento maestoso. In generale viene utilizzato per ombreggiare giardini, viali, parchi, o in vasi di opportune dimensioni per decorare i terrazzi. Nelle zone asiatiche di origine, dai baccelli si estraggono pigmenti per colorare di giallo i tessuti. I semi di un’altra specie, la Sophora secundiflora contenenti alcaloidi, vengono usati come allucinogeni nei riti tribali delle popolazioni indigene degli U.S.A.. Il legno di Sophora japonica è denso, compatto e molto resistente, utilizzato per costruire oggetti di uso comune.
Da foglie e frutti si ricavano sostanze medicinali con proprietà diuretiche e depurative.
I suoi fiori contengono un principio attivo chiamato rutina (da cui si ricava la troxerutina), usato nella terapia della fragilità capillare.

Modalità di Preparazione –
La Sofora del Giappone, oltre che per scopi ornamentali e per alcuni utilizzi del suo legname, trova alcune applicazioni nel campo farmaceutico, soprattutto per l’utilizzo del suo principio attivo, la rutina, e per l’estrazione di coloranti gialli per tessuti.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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