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Cortinarius glaucopus

Cortinarius glaucopus

Il Cortinarius glaucopus (Cortinarius glaucopus (Schaeff.) Fr., 1838) è un fungo appartenente alla famiglia Cortinariaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Fungi, Divisione Basidiomycota, Sottodivisione Agaricomycotina, Classe Agaricomycetes, Sottoclasse Agaricomycetidae, Ordine Agaricales, Famiglia Cortinariaceae e quindi al Genere Cortinarius, al Sottogenere Bulbopodium ed alla Specie C. glauco pus.

Etimologia –
Il termine Cortinarius deriva da cortina: con una cortina, per i caratteristici residui del velo parziale dall’orlo del cappello allo stipite. L’epiteto specifico glaucopus proviene dal greco γλαυκός glaucós glauco e da πούς pús piede, gambo: dal gambo con carne azzurrina.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Cortinarius glaucopus è un fungo che vegeta nei boschi di conifere e misti, lo si ritrova preferibilmente in boschi di latifoglia con preferenza per Fagus sylvatica, ma viene rinvenuto anche sotto conifere in montagna, come abete bianco (Abies alba) e peccio (Picea excelsa). Il periodo di crescita è, anche in funzione dell’altimetria, tra l’estate e l’autunno.

Riconoscimento –
Il Cortinarius glaucopus si riconosce per il cappello, di dimensione di 5-12 cm, carnoso, convesso, poi espanso, con orlo leggermente involuto, con superficie viscida, ocraceo-rossiccia o bruno-olivacea, rivestita da fiocchi o fibrille più scure. Le lamelle non sono molto fitte e smarginate al gambo; lillà-bluastre, a maturazione color cannella. La carne è abbastanza soda, di colore bianco-giallastra o bluastra, inodore o con odore tenue, di farina e sapore dolciastro.
Al microscopio si notano delle spore finemente rugose o punteggiate, ellittico-amigdaliformi, ocra-rossastre o ruggine in massa.

Coltivazione –
Non si conoscono coltivazioni o tentativi del Cortinarius glaucopus.

Usi e Tradizioni –
Questo fungo un tempo era classificato in un gruppo di cortinari eduli ben noti con l’appellativo di “Phlegmacium”.
Discordanti sono i pareri sulla sua commestibilità: c’è chi lo classifica come fungo “buon commestibile” (B. Cetto, I funghi dal vero, 2008) mentre c’è chi lo classifica di commestibilità tra mediocre e, addirittura, la possibile tossicità. C’è chi individua in questo fungo un odore sgradevole da terroso a sudore e sapore mite.
Per altri ancora la commestibilità è molto buona. Comunque sia il Cortinarius glaucopus, anche se presenta una grossa variabilità (cosa che molto probabilmente determina questi pareri discordanti), senza tuttavia perdere però le sue caratteristiche morfologiche principali, rimane uno dei cortinari commestibili più apprezzati.

Modalità di Preparazione –
Questo fungo, per la consistenza della sua carne e la taglia che può raggiungere in certi casi, si presta molto bene ad essere essiccato o conservato sott’olio o sott’aceto.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Cetto B., 2008. I funghi dal vero, Saturnia, Trento.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.



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