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Come coltivare il tabacco

Come coltivare il tabacco

Il tabacco (Nicotiana tabacum L.) è una pianta perenne a foglia corta della famiglia delle Solanacee, originario delle zone tropicali e subtropicali dell’America e poi importato successivamente nel vecchio continente ed in tutto il mondo. Un’altra specie, la Nicotiana rustica è molto meno coltivata perché molto forte; un tempo veniva impiegata come insetticida. In questa scheda vediamo coltivare il tabacco considerando che dopo il 1971 la coltivazione e la vendita sono state liberalizzate in Italia. I tipi di tabacco sono davvero moltissimi e variano a seconda della cultivar; a secondo delle loro caratteristiche si può fare una classificazione di ordine merceologico. I tabacchi possono essere così: Tabacchi chiari, Curati all’aria, Curati al sole, Curati a fuoco, Tabacchi scuri, Curati all’aria e Curati a fuoco diretto.
Per la coltivazione del tabacco bisogna conoscere attentamente ad una qualità legata al contenuto e bilanciamento di una serie di prodotti chimici all’interno della foglia. La qualità del tabacco è influenzata da vari composti, tra cui: carboidrati, composti azotati, pigmenti, polifenoli, elementi minerali, resine ed oli essenziali. Mentre per le caratteristiche legate Altri caratteri importanti sono: contenuto in nicotina (forza), umidità, dimensione e forma della foglia, combustibilità, gusto e aroma. Il tabacco, essendo una pianta di origine sub-tropicale, per vegetare preferisce giornate brevi, con temperatura di almeno 15 °C per germinare e circa 25-30 °C per crescere e fiorire. Per la coltivazione del tabacco in Italia è pertanto importante effettuarla solo nel periodo primavera-estate. Le condizioni invece pedologiche e di esigenze idriche dipendono dalle varietà che vogliamo coltivare. Vediamole in sintesi:

Tabacchi scuri curati a fuoco diretto; questi preferiscono terreni argillosi, pesanti e fertili, alte temperature e moderate precipitazioni.
Tabacchi orientali curati al sole: vogliono terreni con scarsa fertilità, ciottolosi e poco profondi, assenza di piogge durante il periodo di raccolta e cura.
Tabacchi chiari curati al fuoco indiretto: hanno bisogno di terreni sciolti, con bassa fertilità organica, grande quantità di piogge e apporti d’acqua tramite irrigazione.
Tabacchi chiari curati all’aria: non devono andare incontro a stress idrici e prediligono i terreni profondi, fertili, di medio impasto e con buona aerazione.
Tabacchi scuri (adatti a sigari e pipa): vogliono terreni pesanti, con buona dotazione di sostanza organica.
Per la preparazione della coltivazione, il terreno va arato a 30-40 cm di profondità, nel periodo estivo o, al massimo, nell’autunno precedente al trapianto; dopodiché vanno eseguite delle erpicature invernali e primaverili per affinare il terreno. Per il trapianto bisogna attendere che la temperatura media si assesti sopra i 15 °C (tra aprile e giungo secondo la latitudine) e questa operazione viene eseguita oggi a macchina, per motivi economici. Terminato il trapianto si irriga prontamente per sostenere un buon attecchimento. Altra tecnica fondamentale per la qualità del tabacco è la cimatura (soprattutto sui Kentucky e Virginia): bisogna spuntare lo stelo in modo da favorire l’accumulo delle sostanze di riserva (la nicotina), su un minor numero di foglie, che avranno una crescita più vigorosa. Questa operazione si esegue a mano (per piccole superfici) o con apposite macchine. La fase più delicata è poi la maturazione. Per capire la maturità fogliare dobbiamo avere: una colorazione verde chiaro del lembo; marmorizzazioni giallastre internervali, iniziando dall’apice e dai bordi della foglia che si estendono verso il centro; incurvamento verso il basso dell’apice e dei margini fogliari; inturgidimento delle foglie per l’accumulo di amido (se si piegano si rompono con una frattura netta e rettilinea); la foglia si distacca facilmente dallo stelo e si libera una resina che rende la foglia vischiosa al tatto emanando un intenso odore.
La raccolta può essere eseguita in vari modi: a pianta intera; tagliando le piante alla base dello stelo e lasciandole appassire in terra per qualche ora; a foglie, tagliando le foglie a seconda del grado di maturazione; mista, tagliando le foglie basse e di media altezza all’inizio e raccogliendo le foglie apicali senza preoccuparsi del loro grado di maturazione, successivamente.
Il tabacco può andare incontro a varie avversità, sia in vivaio (che possono decimare le piantine) che in pieno campo. In vivaio soprattutto marciumi delle piantine (Pythium spp., Rhizoctonia solani, Colletotrichum spp.) e marciume radicale (Thiela­viopsis basicola). In pieno campo: marciume radicale, orobanche, ed insetti come le nottue, elateridi, e, purtroppo tra quelle più temute, per i danni ingenti, la grandine.




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