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Abies nebrodensis

Abies nebrodensis

L’abete dei Nèbrodi, chiamato anche abete delle Madonie (Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei, 1908) è un albero che appartiene alla famiglia delle Pinaceae ed è endemico della Sicilia. Questo potrebbe essersi formato per speciazione durante l’inizio dell’ultimo periodo interglaciale.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico l’abete dei Nèbrodi appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Pinophyta, Classe Pinopsida, Ordine Pinales, Famiglia Pinaceae e quindi al Genere Abies ed alla Specie A. nebrodensis.

Etimologia –
Il termine Abies: [Pinaceae] proviene da Abies –tis, nome classico latino (Virgilio, Egloghe), derivato dalla radice sanscrita abh, cioè sgorgare (della resina). L’epiteto nebrodensis prende origine dei Monti delle Madonie che anticamente venivano chiamati Montagne Nebroidi (ma da non confondere con gli attuali Monti Nebrodi, ad oriente di queste).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Questa specie un tempo era endemica delle montagne della catena settentrionale sicula; poi dal 1900 Abies nebrodensis era stato considerato estinto. Fu ritrovato, nel 1957, nel Vallone Madonna degli Angeli (nel comune di Polizzi Generosa) sulle Madonie. Oggi sono sopravvissuti una trentina di esemplari, probabilmente per via dell’isolamento e alla minore competitività locale di altre specie più forti, come il faggio (Fagus sylvatica).

Descrizione –
Abies nebrodensis è un albero con portamento eretto o leggermente incurvato, che raggiunge i 10 – 15 m. Ha una chioma conico-piramidale, leggermente tarchiata, di un colore verde scuro. Si distingue anche per gli aghi che sono lunghi sino a 10 mm, rigidi e pungenti e le pigne che sono lunghe sino a 20 cm.

Coltivazione –
L’Abies nebrodensis è stato inserito nella lista delle 50 specie botaniche più minacciate del Mediterraneo; infatti è considerato dallo IUCN una specie in pericolo critico di estinzione e nel 2000, il Parco delle Madonie ha avviato un progetto LIFE Natura per la conservazione di questa specie. L’obiettivo è di salvaguardare la specie attraverso l’affidamento delle piantine di Abies nebrodensis. Così attualmente vi sono circa 3.000 esemplari di Abies nebrodensis coltivati in giardini botanici e arboreti specializzati, sia in Sicilia che in altre zone dell’Italia meridionale.

Usi e Tradizioni –
L’Abies nebrodensis è oggi destinato col solo obiettivo di preservare e perpetuare la specie. La maggior parte degli esemplari sopravvissuti cresce stentatamente su pendii sassosi e forse si sono sottratti al taglio proprio per le loro modeste dimensioni. Alcuni esemplari producono una certa percentuale di semi fertili con i quali periodicamente si procede alla coltivazione in vivaio e poi al trapianto. Il prof. Giovanni Ettore Mattei descrisse l’Abies nebrodensis, splendida conifera endemica della Sicilia da circa 9.000 anni. Il Ministero delle Poste, nel 1985, per la serie “Salvaguardiamo la Natura”, tra gli altri ha emesso un francobollo, da 500 lire, che rappresenta l’Abete dei Nebrodi.

Modalità di Preparazione –
Ovviamente dell’Abies nebrodensis non è consentito nessun utilizzo, se non quello di coltivazione per la conservazione e la preservazione di questa specie.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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