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Come coltivare la okra in maniera biologica

Come coltivare la okra in maniera biologica

Per sapere come coltivare la okra in maniera biologica si tenga conto che questo è un ortaggio tropicale, molto diffuso in Brasile e in altri Paesi sudamericani ed orientali. Quest’ortaggio, conosciuto anche col nome di gombo, è conosciuto pure come quiabo in Brasile e bamiya in Egitto. Anche in Italia questa coltura può essere coltivata in condizioni climatiche a lei ottimali. Infatti viene coltivato anche nei Paesi dell’Europa orientale e in Italia, ove si registra il 90% di superficie coltivata in Sicilia.
L’okra (Abelmoschus esculentus (L.) Moench) è una malvacea che viene coltivata per i suoi baccelli lunghi e verdi.
Dal punto di vista climatico le condizioni migliori per coltivare l’okra sono ovviamente al sud, in quanto è una pianta che teme gelo e freddo.

L’esposizione per la sua coltivazione deve essere in pieno sole. Dal punto di vista pedologico si adatta bene a molti tipi di terreno purché ben drenati. Il terreno prima della piantagione va ben lavorato e dotato con apporti non elevati di letame maturo o compost.
Per la semina vi consigliamo la preparazione in semenzaio ed il trapianto; la prima operazione va fatta a marzo (con seme ad un paio di cm) ed il trapianto i pieno campo (con piantine di 8-10 cm) in pieno campo.
Per il sesto di impianto si tenga conto che si tratta di una pianta che può raggiungere anche i due metri di altezza; per questo motivo (onde evitare troppo ombreggiamento) bisogna porre le piante a 70-100 cm di distanza. Il reperimento del seme non è facile ma è reperibile on-line ma è riproducibile conservando alcuni baccelli per l’anno successivo.
Per le cure colturali si tenga conto che non necessita di sostegni, con qualche operazione leggera di sarchiatura alle infestanti (che non competono molto con questa pianta vigorosa). Per l’irrigazione non sono necessari grandi quantitativi di acqua; meglio operare poco e spesso (soprattutto in estate) e, se effettuate la pacciamatura, potete diminuire notevolmente gli apporti idrici e di sostanza organica.
Per la raccolta si tenga conto che il ciclo colturale ha un arco di tempo di 70-90 giorni e che i baccelli vanno raccolti teneri.
L’okra (o gombo) anche se si può mangiare anche crudo in insalata è una verdura da cucinare saltata in padella o al vapore ed ottima in piatti etnici come il cous cous. Il sapore del gombo ricorda per alcuni l’asparago o il carciofo. Tra le caratteristiche organolettiche dell’okra ricordiamo: vitamine (A, C, B6), calcio, zinco, potassio e acido folico.




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