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Come produrre gli oli essenziali in maniera artigianale

Come produrre gli oli essenziali in maniera artigianale

Le piante aromatiche che contengono un elevato contenuto in oli essenziali sono soprattutto: Menta, Rosmarino, Lavanda, Timo, Salvia, Santoreggia, ecc.. L’estrazione degli oli essenziali può essere fatta anche in maniera artigianale, diciamo in casa, basta però avere alcune nozioni utili per effettuare l’operazione.
Onde evitare di fare operazioni con macchinari improvvisati (e che potrebbero risultare pericolosi e dare un prodotto scadente) è bene munirsi di un piccolo distillatore acquistabile nei negozi specializzati o su internet. Si tratta di distillatori di capacità di qualche litro e del costo contenuto (sotto i 200 euro). In linea di massima per ogni litro di capacità del distillatore ci vogliono 150 gr di parti verdi della pianta da distillare. Quindi se lavorate con un piccolo distillatore di due litri dovrete lavorare una massa di 300 gr di sostanza verde.

Il primo passo da fare è ovviamente il prelievo dei rametti e delle foglie, evitando quelli troppo legnosi e quelli ancora troppo teneri. Fatto il prelievo si opera un’ulteriore sgrossatura eliminando quelle parti di rametto basale che apporterebbero scarse quantità di olio essenziale. Ricordo che gli oli essenziali sono presenti sulla superficie delle foglie, quindi non sarà necessario sminuzzare il materiale vegetale per la distillazione ed è bene mantenere i rametti integri, per garantire un migliore è più omogeneo passaggio del vapore acqueo, evitando “l’effetto tappo” dovuto al compattamento della massa fogliare durante la distillazione.
Preparata la massa da distillare dobbiamo introdurre dell’acqua nel distillatore ed assicurarsi che la massa di rametti e foglie sia omogenea e non troppo concentrata in alcuni punti. A questo punto si chiude il distillatore ed iniziamo la fase di riscaldamento dell’acqua (a gas o elettrica a secondo del tipo di distillatore) e colleghiamo il refrigerante all’acqua corrente onde provocare il famoso effetto condensa. La distillazione inizia già a partire dai 40 °C ma entra a pieno regime intorno agli 80-90 °C; a questa temperatura si può diminuire il livello della fiamma (o della resistenza elettrica) e assicurarsi che la temperatura dell’acqua refrigerante si mantengano tiepide. Ricordo che da questa operazione si ottengono due prodotti: il distillato che raccoglierete in appositi contenitori di vetro (o cilindri graduati) e l’acqua aromatica che va comunque raccolta pure.
Dopo aver terminato la distillazione, bisogna separare l’olio essenziale dall’acqua aromatica, che per colore e densità sono facilmente distinguibili all’interno del cilindro di raccolta. Questa operazione va eseguita versando il contenuto del cilindro graduato all’interno di un imbuto separatore, lasciar riposare il tutto per qualche minuto ed aprire gradualmente il rubinetto dell’imbuto, facendo gocciolare prima l’acqua aromatica (idrolato) e poi in una apposita boccetta di vetro scuro l’olio essenziale. Prima dell’uso dell’olio essenziale è necessario un tempo di maturazione che stabilizzi il prodotto e la conservazione in bocette di vetro scuro lontano da fonti di calore.



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