Cucurbita pepo
Cucurbita pepo
La zucchina o zucchino (Cucurbita pepo L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Cucurbitales, Famiglia Cucurbitaceae e quindi al Genere Cucurbita ed alla Specie C. pepo.
Fanno parte della Cucurbita pepo alcune varietà queste sono:
– C. pepo subsp. pepo – zucche coltivate, zucchine, zucche arancioni;
– C. pepo subsp. ovifera var. ovifera – a cui appartengono la maggior parte delle zucche ornamentali;
– C. pepo subsp. ovifera var. Ozarkana – che sono delle popolazioni selvagge ancora presenti nella valle del Mississippi e nell’altopiano d’Ozark, negli Stati Uniti centrali;
– C. pepo subsp. ovifera var. texana – che sono le popolazioni selvagge del Texas;
– C. pepo subsp. fraterna – le popolazioni selvatiche del nord-est del Messico;
Etimologia –
Il termine Cucurbita è il nome latino della zucca, il quale, a sua volta, proviene dal sanscrito c’arbata curvata, rotonda.
L’epiteto specifico pepo deriva da pepo, peponis, nome latino del popone in Plinio & al.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La zucchina è una pianta annuale che venne importata in Europa intorno al 1500 dopo la scoperta dell’America la cui origine è collocata nell’America Centrale e più precisamente sugli altopiani del Messico.
Secondo alcuni autori la Cucurbita pepo è derivata dalla C. texana , mentre per altri la C. texana è semplicemente una forma selvaggia della C. pepo.
La Cucurbita pepo selvaggia si trova ancora nelle stesse aree della Cucurbita fraterna in Messico. Dal punto di vista genetico la C. pepo ha più somiglianze con la C. fraterna rispetto a C. texana. Tutti gli alleli della C. fraterna studiati si trovano anche nella C. pepo; cosa che fa presupporre che la C. fraterna sia la parente più vicina alla C. pepo. Per questo motivo la C. pepo, probabilmente, è una forma domestica precoce di C. fraterna.
Oggi la zucchina è coltivata in tutti i continenti dove ha una vasta gamma di usi, soprattutto per scopi alimentari.
Descrizione –
La zucchina è una specie erbacea con portamento cespuglioso e strisciante o rampicante, con grandi foglie di colore verde scuro e tomentose, ovvero ricoperte da una morbida e corta peluria.
I fiori sono di colore giallo – arancio, a forma di calice, mentre i frutti hanno diverse forme dovute alle cultivar introdotte dall’uomo. Possono essere più o meno lunghi, verde scuro o chiaro, tondi o lobati, con o senza striature.
Il frutto è un peponide, con forma, dimensioni, consistenza e colore esterno variabili, polpa compatta o acquosa gialla, arancione o bianca. All’interno troviamo numerosi semi di (10)12-25 x (3)8-12(17) mm, ovati, biancastri, con margine evidente.
Coltivazione –
La zucchina è una pianta che per poter crescere bene ha bisogno di clima mite ed in posizione soleggiata e ben aerata.
Dal punto di vista agronomico è una pianta da rinnovo che apre una rotazione triennale ed è consociabile con cipolle, fagioli rampicanti e lattuga.
Viene coltivata a partire da seme e questi si interrano direttamente a dimora da aprile a giugno, e comunque quando la temperatura, sia diurna sia notturna, si mantiene sopra i 20 °C. Se ne piantano 2 o 3 per ogni buchetta, in verticale nel terreno e con la parte più stretta rivolta verso il basso: un vaso lungo e profondo può ospitare una sola pianta. Per i giardinieri neofiti si consiglia di acquistare piantine già pronte.
Il suolo deve essere ben lavorato, profondo e di medio impasto, ben drenato per evitare ristagni d’acqua e ricchi di sostanze organiche. Per ottenere rendimenti adeguati e frutti di qualità in coltivazioni biologiche occorre distribuire quattro o cinque quintali di letame maturo per cento metri quadrati. Il letame dovrà essere interrato alla profondità media di quaranta centimetri.
Su terreni ben lavorati, se le piante sono sufficientemente distanziate (densità inferiore a 1,4 piante per metro quadrato) il rendimento può arrivare a 40-45 frutti per pianta anche se valori tipici sono piuttosto di 20-25 frutti per pianta.
Per la raccolta dei frutti, ad uso alimentare, bisogna intervenire nel periodo in cui hanno dimensioni ancora modeste (da otto a dieci settimane dalla semina). In effetti ad accrescimento completo il frutto presenta semi che per quantità e dimensione non lo rendono più commestibile.
Per la tecnica di coltivazione in biologico si può consultare la seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
La zucchina Si tratta di un ortaggio la cui coltivazione ha iniziato a diffondersi in Europa nel Sedicesimo Secolo. Per la sua facile produzione è stata a lungo un cibo destinato alle classi minori.
Si tratta di un ortaggio dal sapore neutro, delicato, indefinito, quasi acerbo. La si raccoglie ancora immatura, per cui mantiene un sapore neutro che gli ha permesso comunque di avere innumerevoli preparazioni culinarie.
Le zucchine hanno trovato nella gastronomia italiana un’autentica consacrazione in una serie infinita di magistrali varianti regionali. Il sapore neutro le rende molto versatili in cucina: la maggior parte delle ricette tradizionali ne prevede l’uso soprattutto come contorno, ma sono molto gustose anche crude, tagliate fini, in insalata.
Visto che la Cucurbita pepo nasce sugli altipiani del Messico – i primi a cucinarla furono gli aztechi ma la consacrazione è avvenuta proprio in Italia.
L’irresistibile ascesa della zucchetta viene anche dalla sua proverbiale leggerezza che ne ha fatto un sinonimo di alimentazione sana, rinfrescante, ipocalorica. Insomma di un mangiare giusto e pulito, condito di buone intenzioni. Gli zucchini sono ormai il simbolo di un ideale di salute, di equilibrio, diciamolo pure, di rinuncia. Fino all’accanimento pedagogico.
L’Italia è uno dei maggiori produttori europei di zucchine. Di esse si consumano i fiori quando sono ancora in boccio e i frutti tenerissimi, appena formati. Lo zucchino è diffuso in tutte le regioni, e specificatamente in Sicilia, Lazio, Piemonte, Veneto, Puglia, Toscana e Liguria.
Commercialmente si distinguono due tipologie fondamentali:
– zucchino chiaro, prodotto conosciuto sui mercati di Genova, Bologna e in alcune aree del Sud Italia, viene genericamente raccolto con il fiore. Può avere forma cilindrica tendente a formare una sfera in alcune tipologie locali o allungata;
– zucchino scuro, che per definizione è la tipologia più conosciuta in Lombardia e per l’esportazione; ha forma allungata, tinta verde scuro ed è raccolto senza fiore. I fiori sono parte edibile della pianta e possono essere impanati e fatti friggere.
La zucchina è ricca di acqua e con poche calorie, è una fonte di vitamine C e B9. L’alto contenuto di potassio e il basso contenuto di sodio le conferisce proprietà diuretiche.
Modalità di Preparazione –
La zucchina è un ortaggio i cui modi di utilizzo sono diversi a seconda delle forme e dimensioni: si possono utilizzare lessate o fritte dopo averle tagliate a fettine e impanate, altri ancora al forno.
Le zucchine entrano da sole o con altre verdure in varie preparazioni alimentari. Tra i primi compaiono a volte come condimento della pasta o come uno dei principali ingredienti del minestrone. Le zucchine finemente affettate possono anche venire cucinate in carpione e servite come antipasto.
Altre ricette prevedono la preparazione con uno spicchio d’aglio, un’idea di menta, un filo di extravergine, un cucchiaio di carne macinata, una spruzzata di mollica di pane, ecc.
Si può sposare con gli ingredienti più diversi, dolci e salati. Con l’orzo nei biscotti, con il limone nei muffin, con il cioccolato nelle girelle, con gli spaghettini di soya nel pollo alla cinese, con aglio e yogurt nel panbrioche ebraico.
Il fiore di zucca o fiore di zucchino (chiamato anche fiorillo), dal colore giallo-arancione, è molto utilizzato in campo culinario; per questo vengono utilizzati prevalentemente i fiori maschili quelli che hanno il gambo, chiamato peduncolo, sottile e che sono destinati, dopo l’impollinazione a seccare. Vengono pertanto colti quando sono ancora turgidi e usati generalmente fritti. Volendo usare i fiori femminili, ma già di maschili ve ne sono a sufficienza, si devono recidere con delicatezza, senza danneggiare l’ovario cui sono portati ove non danneggiarlo e così perderlo. Pertanto, come già detto il fiore si usa solitamente fritto, per ricavarne piatti come gli sciurilli napoletani o i fiori di zucca in pastella “alla romana”.
molto gustoso il panino con pesto di canapa e mandorle, zucchine alla griglia, semi di sesamo e chia, pomodorini, mandorle tostate siciliane, olio evo.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.