Eziolamento
Eziolamento
Il termine eziolamento è un termine di etimo incerto che, probabilmente, deriva dal francese étiolé, participio passato di étioler «far deperire e scolorire una pianta tenendola al buio».
L’eziolamento è quindi un processo per il quale le piante Angiosperme subiscono alterazioni a causa della mancanza di luce.
Tali piante, per la conseguente assenza di clorofilla, risultano di colore sbiadito giallastro (un sintomo noto come clorosi), con lo sviluppo di foglie più piccole. Inoltre, l’attività delle auxine – altra conseguenza della mancanza di luce – causa un allungamento del fusto in maniera anomala, che determina a sua volta l’aumentare della normale distanza tra gli internodi. Ne derivano notevoli inconvenienti, nel caso delle piante coltivate troppo fitte, quale l’allettamento dei cereali.
L’eziolamento è, pertanto, il fenomeno che si manifesta nelle piante, per insufficienza o mancanza di luce, che a causa della ridotta o assente attività fotosintetica, presentano schiarimento e imbianchimento delle parti verdi, crescita ridotta, allungamento degli internodi e scarsi tessuti meccanici di sostegno.
L’eziolamento è, inoltre, una pratica che viene usata come tecnica agronomica al fine di favorire l’emissione di radici avventizie.