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Aythya nyroca

Aythya nyroca

La moretta tabaccata o moretta tabacca (Aythya nyroca, Guldenstadt 1770) è un uccello appartenente alla famiglia degli Anatidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Phylum Chordata,
Classe Aves,
Ordine Anseriformes,
Famiglia Anatidae,
Sottofamiglia Anatinae,
Tribù Aythyini,
Genere Aythya,
Specie A. nyroca.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La moretta tabaccata è un uccello migratore con areale di riproduzione che va da Est dalla penisola Iberica e dal Maghreb fino alla Mongolia occidentale e da sud all’Arabia, anche se ad ovest è ormai scarso e localizzato e localmente estirpato in alcuni paesi.
Queste anatre svernano in tutto il bacino del Mediterraneo e nel Mar Nero, un numero minore migra nell’Africa subsahariana attraverso la valle del Nilo. Gli uccelli orientali svernano nel sud e nel sud-est asiatico.
In Europa l’areale principale si ferma però in Ungheria e Polonia. In Italia è rara come specie nidificante (circa 70-100 coppie distribuite nelle principali zone umide dell’alto e basso Adriatico, Sicilia e Sardegna), mentre è più facile osservarla durante la migrazione o lo svernamento.
Il suo habitat di nidificazione sono le paludi e i laghi con acque profonde un metro o più.

Descrizione –
L’ Aythya nyroca è un uccello anseriformi con presenza di dimorfismo sessuale con una lunghezza totale che oscilla tra 38 e 43 cm ed un’apertura alare tra 62 e 69 cm.
Il maschio adulto presenta una colorazione castano carico con il dorso più scuro e l’occhio bianco. Il sottocoda bianco candido aiuta a distinguere questa specie dalla moretta eurasiatica.
Le femmine sono molto somiglianti ai maschi adulti in abito con la differenza del colore del capo, petto e fianchi, che hanno anche un accenno di larghe barrature più scure, che sono marroni, senza sfumature rossastre, e l’iride è scura.
I maschi in abito eclissale somigliano alle femmine ma conservano l’iride celeste azzurra. I giovani esemplari sono quasi indistinguibili dalle femmine.

Biologia –
L’ Aythya nyroca è un’anatra che nidifica in primavera inoltrata ed è, inoltre, una specie gregaria durante tutto l’anno.
L’habitat che frequenta è quello di acque non molto profonde e ricche di vegetazione palustre emersa che rendono spesso difficile l’individuazione di questi uccelli.
Risulta più facile infatti osservarla e riconoscerla quando è in volo.

Ruolo Ecologico –
L’ Aythya nyroca si nutre cercando il cibo sott’acqua ed esegue l’involo dopo una breve rincorsa sull’acqua. Inoltre spesso si nutre di notte e lo fa sia immergendosi sott’acqua per metà (facendo grandi schizzi) che immergendosi completamente.
L’alimentazione è rappresentata da piante acquatiche, insieme ad alcuni molluschi, insetti acquatici e piccoli pesci.
Questi uccelli gregari in inverno formano grandi stormi, spesso misti ad altre anatre tuffatrici, come morette eurasiatiche e moriglioni.
L’ Aythya nyroca è una delle specie protette dall’Agreement on the Conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds (AEWA) ed, inoltre, è elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE).
In Italia uno dei siti più importanti, zona AEWA d’eccellenza (anche se in Italia non ancora identificate e codificate), per lo stazionamento e per la nidificazione di quest’Anatide, era negli anni passati il Pantano Leone di Campobello di Mazara (TP) in Sicilia. Purtroppo il prosciugamento estivo dello stagno, Zona di Protezione Speciale ITA010031 (dovuto alla carente azione reale di tutela della Regione e del Comune), a decorrere dal 2010, ha compromesso la nidificazione e nel corso degli anni ha fatto registrare anche il declino dei soggetti presenti nelle altre “Zone Umide del Mazarese” (IBA 162).

Zone Umide che nel 2013, assieme al Lago Trasimeno e alla Foce del Simeto, sono state classificate d’importanza internazionale per lo svernamento di Aythya nyroca. Altri siti di rilevanza nazionale sono gli stagni Cuba, Longarini, Bruno, Baronello, Ciaramiraro e Morghella, tutti nelle province di Siracusa e Ragusa. I primi due pantani, fortunatamente, sono protetti dal 2013, essendo stati acquistati e tutelati dalla fondazione onlus tedesca Stiftung Pro Artenvielfalt (Fondazione Pro Biodiversità). Sfortunatamente, rimangono aperti all’attività venatoria, fortemente limitante e impattante per questa specie a rischio, le altre zone umide citate della Sicilia sud-orientale.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– C.Battisti, D. Taffon, F. Giucca, 2008. Atlante degli uccelli nidificanti, Gangemi Editore, Roma.
– L. Svensson, K.Mullarney, D. Zetterstrom, 1999. Guida agli uccelli d’Europa, Nord Africa e Vicino Oriente, Harper Collins Editore, Regno Unito.



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