Carthamus tinctorius
Carthamus tinctorius
Il Cartamo o zafferanone (Carthamus tinctorius L.) è una specie erbacea annuale della famiglia delle Asteraceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al Dominio Eukaryota, Regno Plantae, Divisione Magnoliophyta, Classe Magnoliopsida, Ordine Asterales, Famiglia Asteraceae, Sottofamiglia Cichorioideae, Tribù Cardueae, Sottotribù Centaureinae e quindi al Genere Carthamus ed alla Specie C. tinctorius.
Etimologia –
Il termine Carthamus proviene dall’ebraico quarthami tingere o dall’arabo kartam tintura (qortom tingere, zafferano) per la presenza di pigmenti gialli contenuti nei fiori di Carthamus tinctorius. L’epiteto specifico tinctorius viene da tíngo tingere: utilizzato per tingere stoffe.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Cartamo è una pianta annua di origine all’interno di un areale molto vasto che va dall’Asia continentale (Iran, Pakistan) all’Africa orientale (Sudan, Etiopia). Si tratta di una specie, spontanea e infestante, che cresce selvatica sia in climi continentali che caldi o costieri; viene anche coltivata, per estrarre l’olio di cartamo (dai semi) e, dai fiori, la cartamina: un colorante per cibi dall’aroma e dal sapore che ricorda un po’ quelli dello zafferano.
Descrizione –
Carthamus tinctorius è una specie annuale che può raggiungere un’altezza compresa tra 20 e 100 centimetri; presenta un fusto eretto ed abbondantemente ramificato. La radice principale è fittonante, quelle secondarie plagiotropiche. Ha foglie alterne e sessili, con quelle poste più in basso oblunghe e inermi, mentre quelle più alte sono spinose. Le infiorescenze sono dei capolini, costituiti da 20-100 fiori circondati da brattee involucrali, con una colorazione giallo arancio.
I frutti, detti comunemente “semi”, sono degli acheni, lucidi, ovoidali, con alto contenuto di olio (40-45%).
Coltivazione –
Per la sua coltivazione il cartamo ha bisogno di temperature abbastanza elevate durante tutte le fasi del ciclo biologico. È infatti una pianta longidiurna. Per quanto riguarda il terreno, si adatta anche a quelli argillosi purché siano dotati di buona struttura e privi di ristagni idrici, con pH neutro o sub alcalino; inoltre il Cartamo resiste abbastanza bene ai terreni salini.
Per quanto riguarda le esigenze idriche si tratta di una pianta che ha bisogno di molta acqua (soprattutto nella fase di maturazione) che riesce a procurarsi grazie all’apparato radicale molto sviluppato in profondità ma non sopporta l’elevata umidità dell’aria. Ha bisogno di terreni molto fertili con buone dotazioni di azoto e potassio. Si tratta di una tipica pianta da rinnovo a ciclo primaverile-estivo; se il clima è particolarmente favorevole può essere seminata in autunno.
Per quanto riguarda i dettagli della tecnica di coltivazione si rimanda alla seguente scheda.
Usi e Tradizioni –
Il Carthamus tinctorius è una pianta coltivata fin dall’antichità, sia in Egitto, Cina, bacino del Mediterraneo ed Etiopia. Oggi, il maggior produttore mondiale è l’India, seguono, con superfici decisamente inferiori, gli Stati Uniti e il Messico. In Europa è coltivata solo in Spagna e Portogallo.
Il cartamo ha importanza soprattutto come pianta oleifera; si tratta di un olio che si estrae dai semi; questi contengono il 60% in olio. L’olio contiene il 75% di acido omega 6 (acido linoleico) e vitamina K. L’olio di cartamo è utilizzato per produrre margarine speciali vitaminizzate. È indicato come rigenerativo della pelle.
Per quanto riguarda invece il suo utilizzo in pittura questo è piuttosto recente: si utilizza l’olio estratto dalla pianta per far essiccare lentamente i colori. Un vantaggio è che ammorbidisce e fluidifica i colori; inoltre, essendo solo debolmente paglierino e non essendo soggetto all’ingiallimento nel tempo, viene raccomandato per colori bianchi e colori molto tenui o tonalità pastello.
In cucina la polvere di cartamo può sostituire lo zafferano, anche se ha un sapore piuttosto lieve, mentre il colore è intenso. Viene inoltre utilizzato come coagulante a livello industriale. Questa spezia ha il potere di far coagulare il latte e rendere consistenti creme e budini.
Come colorante viene usato nella fabbricazione di belletti e rossetti. L’estratto di cartamo si sta diffondendo come colorante nei prodotti alimentari.
Nella tradizione popolare il Cartamo viene associato alle proprietà di prolungare vigore fisico, agilità mentale e attività sessuale.
Nel Medioevo, alle persone non più giovani, si somministrava ogni giorno un infuso di cartamo e la stessa usanza è ancora in auge in India e in Africa.
Il Cartamo o zafferanone viene utilizzato sia dall’antichità come pianta medicinale per le sue ottime proprietà sudorifere, diuretiche e antipiretiche, utili per abbassare la temperatura del corpo in caso di febbre, raffreddore e stati influenzali.
Inoltre, svolge un’efficace azione antinfiammatoria e antidolorifica, stimola la circolazione e l’attività del cuore, agisce a livello dell’utero, favorendo il flusso mestruale e alleviando i dolori mestruali e quelli associati alla menopausa. È, anche, indicato nella cura e nel trattamento dei disturbi del fegato, come epatite ed ittero.
La pianta di cartamo contiene un gran numero di principi attivi molto importanti, come i glucidi, i lipidi e la vitamina C. È estremamente ricca di vitamina K, che agevola la produzione di protrombina, un coadiuvante che agisce nei processi coagulazione del sangue e di osteocalina, una proteina che fa parte del tessuto osseo. L’elevato contenuto di questa vitamina conferisce, quindi, ai semi di cartamo un’azione coagulante e antitumorale, oltre che renderli preziosi alleati nella prevenzione dell’osteoporosi.
Recenti studi dell’Ohio State University, condotti su donne in sovrappeso, hanno, infine, dimostrato come il consumo di olio di cartamo sia in grado di abbassare i livelli di glucosio nel sangue, facendo diminuire la produzione di insulina. L’acido oleico e l’acido linoleico, inoltre, svolgono la funzione di acceleratori del metabolismo.
Modalità di Preparazione –
Il Cartamo ha importanti impieghi alimentari; viene utilizzato generalmente sotto forma di semi o di olio. I semi, che si possono trovare in negozi di alimentazione biologica e naturale, possono essere aggiunti a crudo nelle insalate oppure per dare più consistenza a yogurt e spuntini cremosi.
Inoltre il Cartamo, come detto, è spesso utilizzato come sostituto dello zafferano perché più economico, anche se ha un sapore più delicato. Inoltre, contribuisce, grazie a un enzima in esso contenuto, a rendere più denso il latte ed è perfetto per dare consistenza a creme e budini.
Ma l’utilizzo più massiccio del cartamo è maggiorente sotto forma di olio. Può essere utilizzato sia per cucinare, che consumato crudo, per condire insalate o carni. Inoltre, ha una forte resistenza all’ossidazione e all’irrancidimento e questa sua particolarità lo rende adatto per fritture che richiedono un’alta temperatura. Viene utilizzato, anche, per produrre margarine vegetali vitaminizzate e integratori naturali per chi soffre di carenze vitaminiche. Per la maggiore conservazione delle sue caratteristiche organolettiche bisogna ricercare quello spremuto a freddo.
Per preparare invece l’infuso, bisogna mettere a bagno 2 g di Cartamo in una tazza di acqua bollente, filtrare e bere con l’aggiunta di miele.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.