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Syzygium paniculatum

Syzygium paniculatum

La ciliegia magenta (Syzygium paniculatum Gaertn., 1788) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Myrtaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Sottoregno Tracheobionta,
Superdivisione Spermatophyta,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Sottoclasse Rosidae,
Ordine Myrtales,
Famiglia Myrtaceae,
Sottofamiglia Myrtoideae,
Tribù Syzygieae,
Genere Syzygium,
Specie S. paniculatum.
Sono sinonimi i termini:
– Eugenia paniculata (Gaertn.) Britten, 1899;
– Eugenia rheedioides Standl. & Steyerm., 1944.

Etimologia –
Il termine Syzygium proviene dal greco σύζῠγος sýzygos accoppiato, unito, appaiato: in riferimento alle foglie accoppiate.
L’epiteto specifico paniculatum viene da panícula pannocchia: con infiorescenze a pannocchia.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Syzygium paniculatum è una pianta da fiore originaria del Nuovo Galles del Sud, in Australia, che poi è stato diffuso anche in altri Paesi.
È presente anche in Italia.
Il suo habitat naturale è quello dei suoli prevalentemente sabbiosi, in limitato numero di esemplari, nelle foreste pluviali costiere subtropicali o dune stabilizzate in prossimità del mare.

Descrizione –
Il Syzygium paniculatum è una pianta che cresce in forma arbustiva o arborea fino a 15 (20) m di altezza.
La chioma è costituita da una corona densa e piramidale.
Il tronco può avere un diametro fino a 35 cm.
Le foglie sono lunghe 3-9 cm e larghe 1,5-3 cm, opposte, semplici e leggermente obovate, si assottigliano alla base della foglia; hanno un colore verde scuro e lucide sulla pagina superiore, più chiare su quella inferiore. Le foglie giovani sono di colore rosso-bronzo.
Presenta delle infiorescenze terminali cimose o a pannocchia con fiori dai petali bianco crema, lunghi circa 5 mm, e numerosi stami bianchi, lunghi 8-15 mm, che sono la parte più appariscente del fiore.
I frutti sono delle bacche carnose globose od ovoidi, con un diametro di 2-2,5 cm; sono di colore magenta, rosso o porpora, raramente bianco ed hanno un sapore leggermente acidulo.
All’interno è presente un solo seme, solitamente poliembrionico.

Coltivazione –
Il Syzygium paniculatum è un arbusto sempreverde o un piccolo albero a crescita lenta.
Il frutto commestibile viene talvolta raccolto in natura, sebbene non sia molto apprezzato.
L’albero è comunemente coltivato come siepe e ornamentale.
Questa pianta cresce nelle aree da temperate calde a tropicali dell’Australia. Si tratta di una specie non è molto resistente al freddo, sopportando temperature fino a circa -3 °C.
Per questo motivo è una pianta coltivabile in pieno sole o parziale ombra nelle zone a clima tropicale, subtropicale e temperato caldo.
Non è particolarmente esigente in fatto di suolo e può resistere a periodi di secco.
Dal punto di vista pedologico preferisce un terreno sabbioso, ma cresce in qualsiasi terreno buono e ben drenato, inoltre le piante tollerano i terreni poveri.
Viene comunemente coltivata nell’Australia orientale e altrove.
La riproduzione avviene per talea di ramo dell’anno e per seme; quest’ultimo deve essere messo a dimora prima possibile, avendo una bassa durata di germinabilità, in substrato con 50% di sabbia grossolana o agriperlite, mantenuto umido, ad una temperatura di 20-22 °C; la germinazione è solitamente lenta.

Usi e Tradizioni –
Il Syzygium paniculatum è una pianta comunemente coltivata nell’Australia orientale e altrove.
È conosciuto con vari nomi comuni tra cui: australian brush-cherry, brush cherry, australian water-pear, magenta cherry, magenta lilly pilly, scrub cherry (inglese); jambinho, jambinho-roxo, jambinho-rosa, jambo-da-Austrália (portoghese); cereza magenta (spagnolo); kirschmyrte (tedesco).
Il Syzygium Paniculatum viene comunemente confuso con il Syzygium australe, il ciliegio a spazzola.
Il libro del 1889 “The Useful Native Plants of Australia” registra che il sinonimo Eugenia myrtifolia aveva nomi comuni tra cui ciliegia arbustiva e mirto nativo. Si precisava inoltre che Il succo rosso del frutto di quest’albero è simile nelle sue proprietà a quello dell’uva rossa. Contiene acido tartarico libero, cremor tartaro, zucchero e sostanze coloranti rosse molto sensibili all’azione degli acidi e degli alcali.
Per fermentazione si ottiene un vino dotato di bouquet. La sostanza colorante, solubile in alcool ed etere-alcool, ma non in etere puro, viene precipitata con acetato di piombo, decolorata mediante agenti riducenti, e riprende il suo colore rosso all’esposizione a l’aria, proprio come la cartina di tornasole e il colore rosso del vino.
Questa pianta è, più che altro, nota per i suoi frutti selvatici, commestibili, dal sapore piacevolmente aspro, simile alla mela, che vengono consumati freschi o cotti in marmellate.
Tuttavia più che per i suoi frutti, che vengono consumati freschi o utilizzati per confezionare marmellate, è impiegata a scopi ornamentali, come esemplare isolato o in gruppo, per alberature stradali e per barriere e bordure formali e informali, per la bellezza del fogliame e per la sua adattabilità ad essere potata in varie forme, e per questo impiegata anche nell’arte topiaria; esistono inoltre varietà a portamento nano ed a foglie variegate. Spesso è utilizzata in vaso, variamente sagomata, per la decorazione di patii e terrazze.
Tra gli altri usi si ricordano quelli agroforestali.
Queste piante sono ampiamente utilizzate per la copertura e per fornire riparo dal vento anche in aree fuori dall’Australia.
Dal punto di vista ecologico questa pianta è in pericolo di estinzione, con il serio rischio di scomparire dall’ambiente naturale, entro uno o due decenni se l’attuale utilizzo del territorio continua.

Modalità di Preparazione –
Il Syzygium paniculatum è una pianta nota per il frutto selvatico dal gradevole sapore acidulo simile a quello della mela. Questo si consuma fresco o cotto in marmellate.
I frutti sono croccanti e molto succosi, i frutti aromatici rosa-viola vengono spesso consumati per dissetare.
Hanno polpa succulenta, carnosa, di sapore leggermente dolce.
Inoltre per fermentazione si ottiene un vino dotato di bouquet.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/68529046/original.jpeg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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