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Bromelia balansae

Bromelia balansae

La Bromelia di Balansa (Bromelia balansae Mez, 1891) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Sottodivisione Magnoliophytina,
Classe Liliopsida,
Sottoclasse Zingiberidae,
Ordine Bromeliales,
Famiglia Bromeliaceae,
Sottofamiglia Bromelioideae.
Sono sinonimi i termini:
– Bromelia argentina Baker;
– Bromelia balansae f. balansae;
– Bromelia balansae f. tricolor (M.B.Foster) L.B.Sm.;
– Bromelia balansae var. tricolor M.B.Foster;
– Karatas guianensis Baker;
– Karatas guianensis Hort.
All’interno di questa specie viene riconosciuta la seguente forma:
– Bromelia balansae f. tricolor.

Etimologia –
Il termine Bromelia è il nome proposto dal missionario, botanico ed esploratore francese Charles Plumier (1646-1704) in onore del medico e botanico svedese Olaf Bromel (Bromelius, 1639-1705), nome ripreso successivamente da Linneo.
L’epiteto specifico balansae è stato dato in onore del botanico ed esploratore francese Benedict Balansa (1825-1891) nato a Narbonne nel 1825, che compì numerosi viaggi di collezionismo per il Muséum national d’Histoire naturelle di Parigi.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Bromelia balansae è una pianta originaria dell’America Meridionale tropicale e con precisione di un areale che comprende l’Argentina, il Brasile, la Colombia, la Bolivia e il Paraguay.
Il suo habitat è quello delle aree semiaride insieme ad altre xerofite, dove cresce ad altitudini comprese tra circa 50 metri e 900 metri.

Descrizione –
La Bromelia balansae è una specie erbacea sempreverde, simile all’ananas, che cresce fino a 2 metri di altezza quando è in fiore.
È una pianta monocarpica, acaule, formata da una rosetta di numerose foglie lineari, rigide, con colorazione verde superiormente e grigio-verde inferiormente; le foglie sono lunghe fino ad 1,5 m e larghe 3 cm, assottigliate e con una lunga spina all’apice; i margini delle foglie sono muniti di robuste spine taglienti e ricurve lunghe 5 mm.
Prima della fioritura le foglie centrali assumono un colore rosso cinabro brillante.
Lo scapo floreale viene prodotto al centro della rosetta; questo è corto e robusto, ed è ricoperto da un denso tomento bianco e da brattee simili alle foglie, di colore rosso cinabro brillante, e termina con una infiorescenza composta; l’infiorescenza è formata da più spighe che si dipartono da un asse centrale, pressoché cilindrica, del diametro di circa 9 cm e lunghezza 18-20 cm, costituita da brattee piegate all’indietro di colore dal rosa al rosso, bordate da robuste spine e con un fitto tomento bianco alla base.
Queste brattee hanno una lunghezza che va diminuendo verso l’apice fino ad avere, quelle superiori, più corte dei fiori.
I fiori sono lunghi 4-5 cm; hanno i petali, di colore violetto bordato di bianco, lunghi circa 2,5 cm.
Dopo la fecondazione si formano dei frutti di forma ovoidale, di colore verde che diventa giallo arancio a maturità; i frutti hanno un diametro di 2 cm e una lunghezza circa 4,5 cm; sono eduli.
I frutti presentano numerosi semi piatti, larghi 5 mm, e di colore nerastro.

Coltivazione –
La Bromelia balansae è una pianta perenne, sempreverde, che produce spesso colonie dense, che si diffondono mediante stoloni sotterranei.
La pianta viene raccolta allo stato selvatico per la sua fibra, utilizzata principalmente localmente. Non c’è dubbio che con macchinari adeguati la preparazione di questa fibra potrebbe diventare un’industria commerciale nei paesi in cui viene coltivata, soprattutto in Argentina.
Sono piante che non tollerano molto il gelo, mostrando danni alle foglie a temperature di -2 °C e sopportando temperature minime fino a -9°C.
Per questo motivo è adatta ad essere coltivata nei climi tropicali e subtropicali semi-aridi ed anche di tipo mediterraneo, in pieno sole e su suoli anche poveri, ma particolarmente drenanti, essendo soggetta a marciumi per ristagno d’acqua, specie in presenza di basse temperature.
Questa pianta si può riprodurre per seme, per divisione e tramite i robusti stoloni sotterranei che produce.
È la bromelia più comunemente coltivata e può essere utilizzata come recinzione grazie alla sua crescita ampia e rapida. Cresce in pieno sole ed è più adatta per la coltivazione all’aperto.

Usi e Tradizioni –
La Bromelia balansae è una pianta conosciuta con vari nomi comuni, tra cui: heart of flame (inglese); caraguatá, gravatá, gravatá-de-Balansa (portoghese); caraguatá, chaguar, macambira (spagnolo); bromelie (tedesco).
Malgrado la decorativa infiorescenza è una specie relativamente poco coltivata a causa delle dimensioni e delle robuste spine che la caratterizzano, tanto da essere utilizzata, in particolare nelle zone di origine, per formare efficaci barriere difensive.
La sua collocazione ideale, dal punto di vista ornamentale, è in grandi giardini pietrosi ed aridi dove va in ogni caso curata attentamente la sua collocazione, predisponendo eventualmente opportuni ostacoli per limitarne l’espansione, visto che le piante mature accestiscono velocemente e si allargano, tramite i lunghi stoloni sotterranei, riuscendo a colonizzare ampi spazi.
Questa pianta trova impiego nelle zone di origine per uso alimentare.
In queste aree i frutti sono consumati localmente tal quali o come succo.
La polpa ed il succo dei frutti sono utilizzati nella medicina tradizionale e le robuste fibre che si ricavano dalle foglie sono impiegate per realizzare corde, canestri ed oggetti di artigianato.

Modalità di Preparazione –
La Bromelia balansae è una pianta utilizzata soprattutto nelle aree di origine sia per uso alimentare che medicinale o per altri utilizzi.
I frutti sono consumati localmente sia freschi che per ricavarne dei succhi.
Tra gli altri usi si ricorda che dalle foglie si ricava una fibra morbida e setosa; questa è di media resistenza, assomiglia alla fibra di ananas (Ananas comosus) e si ottiene in lunghezze di 120 – 180 cm. Viene usata per produrre cordami grezzi, sacchi, ecc.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/64879818/original.jpeg
https://oxalis.br.fgov.be/images/BR0/000/035/056/164/BR0000035056164.jpg

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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