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Areca triandra

Areca triandra

La palma areca selvatica (Areca triandra Roxb. ex Buch.-Ham.) è una specie arbustiva con fusti simili al bambù appartenente alla famiglia delle Arecaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Liliopsida,
Sottoclasse Arecidae,
Ordine Arecales,
Famiglia Arecaceae,
Sottofamiglia Arecoideae,
Tribù Areceae,
Sottotribù Arecinae,
Genere Areca,
Specie A. triandra.
Sono sinonimi i termini:
– Areca alicae W.Hill;
– Areca alicae W.Hill ex F.Muell.;
– Areca aliceae W.Hill;
– Areca aliceae W.Hill ex F.Muell.;
– Areca borneensis Becc.;
– Areca humilis Blanco;
– Areca humilis Blanco ex H.Wendl.;
– Areca laxa Buch.-Ham.;
– Areca nagensis Griff.;
– Areca polystachya (Miq.) H.Wendl.;
– Areca triandra var. bancana Scheff.;
– Areca triandra var. laxa (Buch.-Ham.) Becc.;
– Areca triandra var. nagensis (Griff.) Becc.;
– Nenga nagensis (Griff.) Scheff.;
– Ptychosperma polystachyum Miq..

Etimologia –
Il termine Areca deriva da areek, nome comune di queste palme utilizzato nelle coste del Malabar, regione del sud-ovest dell’India.
L’epiteto specifico triandra deriva dal greco treís, tre, e andrós, maschio, in riferimento al fiore maschile che ha tre stami.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’Areca triandra è una palma originaria di un areale che comprende: India, Bangladesh, Cambogia, Laos, Birmania, Tailandia, Vietnam, Malesia, Indonesia e Filippine. Secondo quanto riferito, è anche naturalizzata a Panama e nel sud della Cina. Inoltre allo stato selvatico, si trova comunemente nella foresta litoranea nel sud-est asiatico.
Il suo habitat è quello del sottobosco della foresta alluvionale di bassa quota, spesso ai margini della vegetazione.

Descrizione –
L’Areca triandra è una palma monoica multicaule con fusti, simili a quelli del bambù, raggruppati che raggiungono 1,5-4 (-7) m di altezza; questi sono sottili, di colore grigio-verde e 3-5 cm di diametro, solcati da anelli evidenti che sono le cicatrici delle foglie cadute e con radici aeree.
Le foglie sono pennate, leggermente pendenti, lunghe 1-1,8 m, con guaine ad asse rigonfio, con chioma verde e picciolo sottile; foglioline lunghe 0,3-1 m, larghe 3,5-5 cm.
Le infiorescenze sono di 15-30 × 5-15 cm; con un profilo lungo 30 cm. I fiori maschili sono color crema con un forte profumo di limone, lunghi 2,5 mm; quelli femminili sono globosi, color crema, lunghe 7,5 mm. I fiori sono molto profumati e sono raggruppati nelle classiche triadi (un fiore femminile tra due maschili).
Il frutto è lungo 2,5 cm, con punta prominente a forma di punta, a maturazione è di colore arancione o scarlatto.
La pianta fiorisce quasi tutto l’anno e i frutti raggiungono la maturazione dopo circa 7,5 mesi dall’impollinazione.

Coltivazione –
L’Areca triandra è una palma sempreverde che viene raccolta in natura come alimento e fonte di materiali. A volte viene coltivata come pianta ornamentale per le sue indubbie doti estetiche ed è molto diffusa in coltivazione nei paesi tropicali.
Questa palma è considerata una delle poche specie del genere Areca capace di sostenere temperature minime intorno allo zero. In letteratura sono riportati casi di piante sopravvissute all’esposizione a -2,5 °C, anche se occasionalmente e per tempi brevissimi.
Per la coltivazione si ricorda che gli esemplari giovani preferiscono una posizione in ombra totale o parziale, in quanto le foglie bruciano facilmente se esposte al sole. Gli esemplari adulti sono in grado di sopportare una parziale esposizione al sole se coltivate in ambienti molto umidi e con grande disponibilità di acqua.
Questa palma, per le sue caratteristiche, è molto coltivata come pianta da interni per le dimensioni contenute e per i bassi requisiti in termini di luminosità, tuttavia in ambienti chiusi occorre fare attenzione agli attacchi del ragnetto rosso che può compromettere la salute delle foglie e dell’intera pianta.
In pieno campo può essere coltivata anche in zone subtropicali, dove come detto, può tollerare gelate leggere.
Dal punto di vista pedologico preferisce un terreno umido ma ben drenato; la pianta può fiorire quasi tutto l’anno, il frutto impiega circa 7,5 mesi per maturare.
La pianta può formare ibridi altamente sterili con Areca catechu, e può essere utile nei programmi di allevamento.
Si riproduce molto facilmente per seme che, se fresco, germina in appena un mese. In alternativa si può riprodurre per via vegetativa, rimuovendo i polloni che nascono alla base di quelle adulte e che radicano poi facilmente.
È una pianta con tasso di accrescimento veloce.

Usi e Tradizioni –
L’Areca triandra fu descritta da Roxb. ex Buch.-Ham. e pubblicata in Memoirs of the Wernerian Natural History Society nell’anno 1824.
Nei luoghi di origine questa palma è caratterizzata da molteplici utilizzazioni.
Nell’uso alimentare il germoglio apicale, spesso chiamato cavolo di palma, è commestibile.
Tuttavia la raccolta di questa gemma porta alla morte del fusto perché la pianta non è in grado di formare rami laterali. Se la pianta ha una forma con fusto solitario, ciò significa ovviamente la morte della pianta.
I semi sono talvolta usati come succedanei di quelli della palma areca (Areca catechu).
Il seme crudo ha blande proprietà narcotiche, è molto usato in alcune zone dei tropici come masticatorio, essendo mescolato con le foglie di una pianta di peperone (Piper betle), una gomma e, spesso, lime. Si ricorda che i semi di betel contengono tannini e alcaloidi: questi stimolano il flusso di saliva, accelerano il battito cardiaco e la sudorazione, sopprimono la fame e offrono una protezione positiva contro i vermi intestinali; a queste proprietà si aggiungono quelle dei semi di Areca triandra, che come quelli di Areca catechu, contengono tannini e alcaloidi e quindi accelerano il ritmo cardiaco e abbassano il senso di fame. Inoltre anche questi offrono una buona protezione contro i parassiti intestinali.
Non si conoscono invece impieghi medicinali.
Tra gli altri usi si ricorda che i fusti e le foglie trovano localmente impiego per la costruzione di capanne.

Modalità di Preparazione –
La Areca triandra, in campo alimentare, è conosciuta soprattutto per le sue foglie che vengono tradizionalmente utilizzate per preparare una miscela di betel, un masticatorio popolare in molte culture asiatiche.
L’utilizzo di questa palma nella preparazione del betel coinvolge anche altri ingredienti come la noce di areca, la foglia di betel ed altri.
Per preparare il betel si utilizzano le foglie della palma che vengono raccolte e pulite. Solitamente vengono utilizzate le foglie più giovani, che sono di colore verde brillante.
La miscela viene poi masticata. La calce presente nella miscela ha la funzione di attivare i principi attivi presenti nella noce di areca. Il succo rosso che viene prodotto dalla masticazione viene sputato, poiché può macchiare i denti e le superfici circostanti.
Tuttavia bisogna notare che l’uso del betel può avere effetti negativi sulla salute. L’uso eccessivo può causare dipendenza, problemi dentali, macchie sui denti e disturbi gastrointestinali. Inoltre l’uso è stata collegato a un aumento del rischio di cancro alla bocca e ad altre condizioni mediche. Pertanto, è consigliabile utilizzare il betel con moderazione o evitare del tutto il suo consumo.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.

Fonte foto:
https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/231374830/original.jpeg
http://mediaphoto.mnhn.fr/media/1441309319432Y7wyICwOhTLHzo1A

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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