Protodioscina
Protodioscina
La protodioscina è una saponina steroidea, il cui termine nella nomenclatura ufficiale IUPAC è: (2S,3R,4R,5R,6S)-2-[(2R,3S,4S,5R,6R)-4-idrossi-2-(idrossimetil)-6-[[(1S,2S,4S,6R, 7S,8R,9S,12S,13R,16S)-6-idrossi-7,9,13-trimetil-6-[(3R)-3-metil-4-[(2R,3R,4S,5S,6R) -3,4,5-triidrossi-6-(idrossimetil)ossan-2-il]ossibutil]-5-ossopentaciclo[10.8.0.02,9.04,8.013,18]icos-18-en-16-il]ossi]- 5-[(2S,3R,4R,5R,6S)-3,4,5-triidrossi-6-metilossan-2-il]ossiossan-3-il]ossi-6-metilossan-3,4,5-triolo.
La protodioscina ha formula bruta o molecolare: C51H84O22.
Questa sostanza è una sostanza presente in un certo numero di specie vegetali, in particolare nelle famiglie Tribulus, Trigonella Dioscorea e Trillium, ed è meglio conosciuta come il presunto componente attivo della pianta afrodisiaca Tribulus terrestris.
Nell’estratto ottenuto dalle parti aeree di questa pianta si ricava, infatti, circa il 45% di questa sostanza.
La sostanza è in grado di incrementare la produzione endogena di testosterone, diidrotestosterone, ormone luteinizzante (LH), deidroepiandrosterone (DHEA) e deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S).
Gli esami farmacologici eseguiti sul Tribulus terrestris non hanno rilevato controindicazioni particolari tanto che in Italia, la vendita di T. terrestris non è soggetta ad alcun tipo di restrizione.
Ricerche in merito hanno dimostrato che gli estratti di T. terrestris standardizzati per il contenuto di protodioscina producono effetti proerettili in tessuti isolati e azione afrodisiaca in diverse specie animali.
Si pensa che la protodioscina raggiunga questo obiettivo principalmente provocando un aumento dell’immunoreattività del recettore degli androgeni, il che significa che aumenta la concentrazione dei recettori degli androgeni nelle cellule, facendo sì che l’organismo diventi più sensibile agli androgeni come il testosterone e il diidrotestosterone (DHT).
Pur nondimeno il meccanismo di questi effetti non è stato ancora chiaramente stabilito; negli studi in laboratorio su animali è stato dimostrato che la protodioscina innesca il rilascio di ossido nitrico nel tessuto del corpo cavernoso e produce anche aumenti statisticamente significativi dei livelli degli ormoni testosterone, diidrotestosterone e deidroepiandrosterone; tuttavia gli studi effettuati sugli esseri umani non sono riusciti a dimostrare l’efficacia, per cui il suo uso rimane controverso e dibattuto.
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