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Ips typographus

Ips typographus

Il bostrico tipografo o bostrico dell’abete rosso (Ips typographus Linnaeus, 1758) è un insetto appartenente alla famiglia dei Curculionidae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Ramo Bilateria,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Tracheata,
Superclasse Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Endopterygota,
Superordine Oligoneoptera,
Sezione Coleopteroidea,
Ordine Coleoptera,
Sottordine Polyphaga,
Infraordine Cucujiformia,
Superfamiglia Curculionoidea,
Famiglia Curculionidae,
Sottofamiglia Scolytinae,
Tribù Ipini,
Genere Ips,
Specie I. typographus.
Sono sinonimi i termini:
– Bostrichus 8dentatus G.J.Billberg, 1820;
– Bostrichus octo-dentatus L.Gyllenhal, 1813;
– Bostrichus octodentatus Paykull & G.de, 1800;
– Bostrichus typographus (C.Linnaeus, 1758);
– Dermestes typographus C.Linnaeus, 1758;
– Tomicus typographus (C.Linnaeus, 1758).

Distribuzione Geografica ed Habitat –
L’ Ips typographus è un coleottero originario delle foreste di conifere dell’Asia settentrionale e dell’Europa; da questa zona di origine si è successivamente diffuso anche nelle piantagioni di abeti in Europa occidentale, negli Stati Uniti ed anche in Giappone.
La sua presenza è riportata nei seguenti Paesi: Francia, Svizzera, Svezia, Norvegia, Estonia, Germania, Finlandia, Polonia, Belgio, Austria, Russia, Giappone, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Italia, Danimarca, Lussemburgo, Regno Unito, Lituania, Slovacchia, Corea, Lettonia, Slovenia, Messico, Ucraina, Bulgaria, Bielorussia, Spagna, Portogallo, Romania e Stati Uniti.
Si tratta di un insetto considerato molto pericoloso, che colpisce principalmente gli abeti rossi (Picea abies), ma attacca anche Picea orientalis, Picea jezoensis, e le specie dei generi Pinus e Abies.
Si sono verificate gravi infestazioni in diversi paesi, inclusi Italia, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Norvegia.

Morfologia –
L’ Ips typographus è un coleottero che allo stadio adulto è caratterizzato da un corpo breve, della lunghezza tra 4,2 e 5,5 mm, di forma approssimativamente cilindrica, che presenta delle dentellature sulla parte posteriore, il colore varia dal nero al marrone o al rossiccio e il corpo è ricoperto da peli giallognoli sui lati e sul fronte.
Le larve si presentano con un corpo biancastro e capo arancione; sono apode e lunghe 5 mm prima di impuparsi. Inoltre sono endofitiche e xilofaghe.
Le pupe sono di un colore bianco cereo e lunghe circa 4 mm.

Attitudine e Ciclo biologico –
L’ Ips typographus è in grado di volare fino a 4 km per trovare del legno adatto per riprodursi. Il periodo della riproduzione incomincia all’inizio della primavera , in funzione comunque delle condizioni climatiche, e i maschi costruiscono una “camera nuziale” sotto alla corteccia degli alberi ospiti, procedendo quindi ad emettere feromoni che attraggono fino a quattro femmine. Le femmine appena arrivate iniziano a scavare delle gallerie che si dipartono dalla camera, in ciascuna delle quali vengono deposte circa 50 uova.
Il periodo di deposizione delle uova si può protrarre anche per tre settimane, e le prime arrivano a schiudersi anche prima che le ultime vengano deposte.
Appena nate le larve iniziano a nutrirsi del legno, scavando ulteriori gallerie (sempre sotto la corteccia) che si diramano da quella di partenza, andando a formare un disegno da cui deriva il nome di questo insetto xilofago.
Quando le larve arrivano a maturità si impupano nella zona terminale delle gallerie:
I giovani adulti, che emergono dall’involucro della pupa, continuano a nutrirsi del legno per un certo periodo, uscendo dalla corteccia tramite dei buchi larghi 2-3 mm. questo insetto compie, di norma, due generazioni all’anno; se la seconda generazione non riesce a maturare prima dell’arrivo dell’inverno, può terminare il processo la primavera seguente; anche gli adulti svernano, generalmente rifugiandosi nei detriti organici nei pressi dell’albero, oppure anche sotto la corteccia dell’albero stesso.

Ruolo Ecologico –
L’Ips typographus, durante il suo ciclo biologico, scava delle tipiche gallerie nel legno, con un’architettura caratteristica e visibili sul legno sotto la corteccia.
In condizioni di infestazioni elevate gli aghi delle piante colpite diventano di colore giallognolo e quindi rossiccio-marroncine, per poi cadere nel giro di alcune settimane, partendo da quelli più in cima; inoltre la presenza di questo coleottero può essere rilevata dalla presenza degli escrementi che lascia negli anfratti della corteccia, dei buchi di uscita dell’adulto e di accumuli di resina espulsi dalla corteccia.
Questo bostrico, di norma, si riproduce nel legno malato o già morto, ad esempio alberi caduti, ceppi o tronchi tagliati; tuttavia durante un’infestazione elevata colpisce anche gli alberi sani, e nei casi più gravi, o in concomitanza con altri tipi di danno preesistenti (come incendi, tempeste e guerre), questo insetto può portare alla morte di intere foreste. Inoltre, insieme ad altri insetti xilofagi che si nutrono della corteccia, è un vettore del fungo Ceratocystis polonica e di funghi del genere Ophiostoma, che contribuiscono, a loro volta, a deteriorare il legno.
In generale, quando le infestazioni sono elevate, il danno è determinato sia dagli adulti che dalle larve ed in certi casi può essere anche molto grave. Le piante colpite manifestano un evidente deperimento con clorosi, arrossamenti e disseccamento di parte del cimale.
Il contenimento e la lotta contro questo coleottero si basa su attente ed efficaci misure di rimozione degli alberi colpiti e di pulizia del materiale riproduttivo costituito daalberi deboli o caduti, tronchi con corteccia, ecc., prima che la nuova generazione di adulti emerga dalla corteccia.
Tra le tecniche di difesa contro l’Ips typographus si consigliano quelle basate sulla lotta biologica che può essere condotta tramite cattura massale, utilizzando apposite trappole a finestra tipo Theyson, attivate con il feromone d’aggregazione sessuale.
Tra i prodotti consentiti in agricoltura biologica, inoltre, risulta efficace il fungo entomopatogeno Beauveria bassiana, il quale però risulta di difficile applicazione su aree estese e per la difficoltà di raggiungere il parassita all’interno dei tronchi.
Sono funzionali anche le tecniche per rafforzare gli alberi, nonché trappole ai feromoni o cosiddetti “alberi-trappola”.
Inoltre si ricorda che tra i predatori naturali di questo coleottero figura il Thanasimus formicarius.

Guido Bissanti

Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.

Fonte foto:
https://www.artportalen.se/MediaLibrary/2022/6/30aa5fad-6297-4b07-b7d9-32de42daa6bd_image.jpg



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