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Riproduzione del Salice bianco

Riproduzione del Salice bianco

Il salice bianco (Salix alba L., 1753) è un albero della famiglia delle Salicacee originario dell’Europa e dell’Asia occidentale e centrale ed il cui nome deriva dallla tonalita biancastra della pagina inferiore delle foglie.

Habitat idoneo di riproduzione –
Il salice bianco è una pianta originaria di un areale compreso tra l’Europa, l’Asia occidentale ed il Nord Africa, dove è diffuso soprattutto nei luoghi umidi e lungo i corsi d’acqua fino a 1.000 metri di altitudine.
Il suo habitat tipico è quello dei suoli alluvionali, si trova facilmente nei boschi che crescono lungo i grandi fiumi ed è comune nei luoghi umidi.
In Europa è presente ad eccezione della Penisola Scandinava, Asia, Africa settentrionale, e per coltivazione, oggi, si trova naturalizzato in America settentrionale e nell’Estremo oriente.
In Italia è presente ovunque dal piano basale al quello montano.
La fioritura avviene contemporaneamente alla fogliazione a febbraio-marzo nelle zone più basse e si protrae fino ad aprile ad altitudini più elevate.

Propagazione –
Il salice bianco, oltre che crescere allo stato spontaneo, è presente nelle coltivazioni con diverse cultivar ed ibridi selezionati per uso forestale ed ornamentale.
Questa pianta è tipicamente eliofila e preferisce suoli freschi e profondi sulle rive di corsi d’acqua dal livello del mare sino oltre i 1000 metri di altitudine.
È una pianta molto resistente al freddo, in grado di tollerare temperature fino a circa -40 °C quando è in stato di dormienza.
È una pianta molto facile da coltivare, che vegeta nella maggior parte dei terreni, compresi i terreni umidi, mal drenati o allagati a intermittenza, anche se preferisce un terreno umido e pesante in posizione soleggiata e, raramente prospera in suoli gessosi o poveri e magri.
Inoltre è molto tollerante alla salsedine ed all’inquinamento atmosferico.
È una pianta a rapido accrescimento che si riproduce generalmente per via vegetativa, ma anche per seme.
È una pianta dioica con fiori maschili e femminili prodotti su piante separate. Se è necessario il seme, almeno una pianta di ciascun sesso deve crescere in ragionevole prossimità.
Il seme di salice è molto piccolo e leggero e ha una vitalità molto breve, spesso di pochi giorni, per cui va seminato in superficie non appena è maturo. nella semina in vivaio si consiglia di porre i semi in posizione moderatamente soleggiata, mantenendo il terreno umido. La germinazione è solitamente piuttosto rapida; una volta che le giovani piantine sono cresciute lo stretto necessario per essere maneggiate vanno poste in singoli vasi dove vengono fatte crescere per sviluppare l’apparato radicale e trapiantate il prima possibile.
La propagazione avviene anche agamicamente, tramite talee di legno maturo della crescita dell’anno in corso; talee di legno più maturo possono radicare in quasi qualsiasi momento dell’anno, sebbene il tardo autunno sia considerato il periodo migliore in quanto permette un migliore equilibrio di crescita delle radici e del fusto durante la primavera successiva.
Per via agamica possono essere utilizzati rami di legno più vecchio lunghi fino a 250 cm; questi vanno piantati in un vivaio riparato all’aperto o direttamente in pieno campo e pacciamati per evitare la crescita di erbe. In caso di trapianto questo va effettuato nell’autunno successivo.
Anche l’utilizzo di talee di legno semimaturo, prelevate dall’inizio alla metà dell’estate, danno risultati discreti.

Ecologia –
Il salice bianco, come tutti i salici, si trova solitamente in terreni umidi o poco drenati ai margini di stagni, laghi o fiumi. Le sue radici estese assorbono l’umidità da una vasta area circostante.
I salici bianchi sono a crescita rapida ma relativamente di breve durata, essendo suscettibili a diverse malattie. Queste malattie possono rappresentare un serio problema sugli alberi coltivati per legname o ornamento.
Forma facilmente vari ibridi naturali, tra cui quello con il Salix fragilis; l’ibrido viene chiamato Salix × rubens Schrank.
Il salice bianco viene utilizzato per consolidare i terreni di ripa e le pendici franose, ed il suo legno è leggero, non molto pregiato e viene utilizzato nell’industria cartaria. Utilizzato come combustibile brucia in fretta, producendo un buon calore per un tempo limitato. Il salice bianco era utilizzato come sostegno per le viti avendo una crescita veloce, le piante in circa 3/4 anni erano in grado di dare i primi pali, i rami piccoli non venivano usati per legare le viti in quanto ha un legno rigido e fragile. Mentre per legare le viti veniva e viene ancora usato il Salix viminalis dove i giovani rami (vinchi o vimini) vengono impiegati in agricoltura per legare le viti.
Inoltre sin dal passato erano ben note le sue proprietà mellifere. Il suo legno grazie alla sua tenacità e leggerezza veniva utilizzato dai Romani per costruire scudi. Nell’antica Grecia la corteccia del salice veniva utilizzata per le sue proprietà febbrifughe grazie alla presenza in esse del glucoside salicina usato anche come antimalarico.




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