Picea asperata
Picea asperata
L’abete cinese (Picea asperata Mast., 1906) è una specie arborea appartenente alla famiglia delle Pinaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Pinophyta,
Classe Pinopsida,
Ordine Pinales,
Famiglia Pinaceae,
Genere Picea,
Specie P. asperata.
All’interno di questa specie si riconoscono le seguenti varietà:
– P. asperata Mast. var. asperata – presente nell’intero areale di origine.
– Picea asperata var. notabilis Rehder & E.H.Wilson – endemica del Sichuan occidentale;
– Picea asperata var. ponderosa Rehder & E.H.Wilson – rarissima varietà endemica del Balang Shan.
Etimologia –
Il termine picea è il nome latino del pino selvatico in Virgilio e Plinio.
L’epiteto specifico asperata viene da áspero, rendere ruvido, scabro, ineguale, aguzzare: probabilmente per le foglie scabre per la presenza di minuscole setole glandulose e con probabile riferimento alle punte aguzze delle foglie ma, sfortunatamente, Masters (1906) non diede il minimo riferimento a cosa si riferisse.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Picea asperata è una conifera originaria della Cina dove cresce nell’est della regione di Qinghai, Gansu, Sichuan, Ningxia (Helan Shan) e Sud Ovest di Shaanxi. La varietà tipo si trova in tutto questo intervallo, mentre la var. notabilis e var. ponderosa sono confinate nel Sichuan occidentale; la varietà ponderosa, in particolare, è conosciuta solo nella località tipo su Balang Shan (巴郎山).
Il suo habitat è quello delle zone di montagna tra 1500 e 3800 m di altitudine, tipicamente su suoli podzol in un clima continentale subalpino con precipitazioni annue inferiori a 500 mm. Si trova in popolamenti puri, per lo più sulle esposizioni settentrionali; talvolta in popolamenti misti con altre specie di Picea, Abies chensiensis, A. fargesii e Pinus tabuliformis. Nel Gansu cresce insieme ad Abies nephrolepis e il suo associato più comune arboreo è la Betula albo-sinensis. Vicino ai limiti occidentali del suo areale si sovrappone al simile P. crassifolia, mentre a est e nord-est i suoi analoghi ecologici sono, rispettivamente, P. meyeri e P. koraiensis.
Descrizione –
Picea asperata è una conifera che cresce fino a 45 m circa di altezza, con unico tronco diritto che può raggiungere 1 m di diametro e virgulti inizialmente di colore marrone-rossastro o giallo-marrone, poi marrone o grigio-marrone nel secondo o terzo anno; i pulvini sono rigidi, con una struttura glauca.
La corteccia è di colore grigio-marrone, solcata in ruvide e irregolari placche.
Ha foglie sono aghiformi, più o meno glauche, lunghe 1-2 cm, lineari, lievemente ricurve, quadrangolari-rombiche, con punte acute e lievemente pungenti; hanno stomi su entrambe le pagine, disposti in 4-8 linee. Le gemme vegetative sono coniche o ovoidali con punte coniche, resinose.
L’impollinazione avviene in maggio-giugno.
I coni femminili sono cilindrici, lunghi 5-16 cm e larghi 2,5-3,5 cm, inizialmente verdi, poi marroni chiari o marroni-rossastri a maturazione. I macrosporofilli sono obovati, con margine intero o dentellato, lunghi 2 cm. I semi, oboivali, maturano in settembre-ottobre, e sono lunghi 4 mm, con parte alata lunga 11 mm.
Coltivazione –
La Picea asperata è una conifera che vegeta in alta montagna, dai 1500 ai 3800 m di quota prediligendo suoli podzolici; il clima di riferimento è continentale, caratterizzato da inverni freddi e estati secche (precipitazioni annue inferiori ai 500 mm).
Resiste a temperature minime tra -23,2 °C e -17,8 °C.
Cresce in foreste prevalentemente pure nei versanti settentrionali, o miste in associazione con altre specie di Picea, nel sud del Gansu anche con Abies nephrolepis; tra le caducifoglie è prevalente l’associazione con Betula albo-sinensis.
Questa pianta per essere coltivata predilige suoli con abbondante umidità per le radici; se coltivata in zone più asciutte il terreno va mantenuto sufficientemente umido.
In generale, pertanto, vegeta bene in terreni umidi, freddi e poco profondi, ma non è molto resistente al vento se si trova in terreni poco profondi e tollera male l’ombra.
Dal punto di vista climatico cresce bene in alta montagna con clima freddo e secco.
Dal punto di vista pedologico preferisce un pH compreso tra 4 e 6.
È una pianta che non tollera l’inquinamento atmosferico.
Questa specie è stata piantata sperimentalmente in Europa come albero da legno.
La crescita dei giovani alberi è generalmente molto lenta a causa dei danni causati dalle gelate tardive primaverili; tuttavia, una volta che gli alberi superano i 2 metri (che possono richiedere 10 anni o più), la crescita aumenta e può essere abbastanza rapida con una media di 30 cm all’anno.
In alcune zone montuose, soprattutto su suoli granitici o poveri di basi, il tasso di crescita e la salute sono stati gravemente colpiti dall’avvelenamento da alluminio indotto dall’inquinamento da “piogge acide”.
La propagazione avviene per seme e la stratificazione migliora la germinazione per cui si consiglia di seminare tuttavia i semi freschi in autunno in un semenzaio non riscaldato. I semi, infatti, non devono essere lasciati seccare e devono essere conservati in un luogo fresco.
Si può propagare anche per talee ottenute da germogli terminali semi-maturi, lunghi 5 – 8 cm, nel periodo di agosto in zona ombreggiata. Queste vanno protette dal gelo e formano le radici in primavera.
Un’altra alternativa è quella di preparare delle talee di germogli terminali maturi, lunghi 5 – 10 cm, nel periodo di settembre/inizio autunno in semenzaio non riscaldato. Queste richiedono circa 12 mesi per radicare bene.
Le giovani piantine vanno trapiantate quando sono piuttosto piccole, tra 30 e 90 cm. Gli alberi più grandi radicano e crescono con difficoltà. Le giovani piantine vanno trapiantate, inoltre, all’inizio dell’estate dell’anno successivo.
Usi e Tradizioni –
L’abete cinese è una pianta utilizzata sia per il suo legno ma anche per fini alimentari mentre non sono noti usi medicinali.
Tra quelli alimentari si utilizzano i coni maschili giovani, crudi o cotti e usati come condimento.
Si utilizzano anche i coni femminili giovani, cotti. La parte centrale, quando arrostita, è dolce e sciropposa.
La corteccia interna viene essiccata, macinata in polvere e poi utilizzata come addensante in zuppe, ecc. o aggiunta ai cereali durante la preparazione del pane.
Di norma è, comunque, un alimento di emergenza in periodi di carestia.
I semi crudi, anche se commestibili, per via delle loro ridotte dimensioni non hanno un impiego pratico.
Dalle punte dei giovani germogli si può ricavare un tè rinfrescante, ricco di vitamina C.
Per quanto riguarda il suo legno, è morbido ma non molto forte e viene usato per l’edilizia, gli aerei, le traversine ferroviarie, i mobili e la fibra di legno.
Comunque è anche apprezzato per il suo utilizzo nell’industria della cellulosa per produrre carta.
Il tronco viene utilizzato per la produzione di resina.
Le radici, i rami e le foglie sono usati per produrre oli aromatici.
Questa conifera, storicamente, è stata un’importante specie legnosa all’interno del suo areale, il legno utilizzato principalmente per la pasta di legno e per l’edilizia.
Purtroppo, anche a causa de suo sfruttamento, ha visto diminuire le sue popolazioni e così la silvicoltura ha iniziato a sostituire i popolamenti naturali ma le piantagioni non sono ancora all’altezza della domanda.
Allo stato attuale la specie è valutata come “vulnerabile”, nella Lista rossa IUCN, a causa del declino dello stato della popolazione. Sebbene il disboscamento sia stato ufficialmente vietato dal 1998 nelle foreste di conifere della Cina occidentale, il divieto sembra non essere stato pienamente efficace e il declino continua (2013). La varietà notabilis è valutata come in pericolo, anche a causa del disboscamento e del declino dello stato della popolazione, ma in questo caso si verifica all’interno di un’area molto più ristretta. La varietà ponderosa è valutata come in pericolo critico per gli stessi motivi, ma in questo caso all’interno di un’area estremamente ristretta.
Modalità di Preparazione –
La Picea asperata è una conifera utilizzata prevalentemente per il suo legno ed il suo sfruttamento per l’industria cartaria e, in forma minore, in edilizia, riveste un importante ruolo economico in Cina; purtroppo con la conseguente deforestazione la pianta è sopravvissuta solo nelle località meno accessibili, e per questo motivo si sono resi necessari impianti artificiali, che tuttavia non sono in grado di soddisfare la domanda del mercato.
Esistono molte cultivar, in Europa e in America, derivate da semi collezionati all’inizio del ventesimo secolo da alcuni esploratori, commercializzate come alberi ornamentali.
Altri impieghi, ma minori, sono quelli alimentari dove si utilizzano i coni maschili giovani, crudi o cotti e usati come condimento o i coni femminili giovani, cotti.
La corteccia interna viene essiccata, macinata in polvere e poi utilizzata come addensante in zuppe, ecc. o aggiunta ai cereali durante la preparazione del pane.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto:
– https://inaturalist-open-data.s3.amazonaws.com/photos/111940795/original.jpg
– https://bisque.cyverse.org/image_service/image/00-XwaLfVnhUTUpekhqHD5aaU?resize=4000&format=jpeg
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.