Viola tricolor
Viola tricolor
La Viola del pensiero o Viola tricolore (Viola tricolor L.) è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Violaceae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Violales,
Famiglia Violaceae,
Genere Viola,
Specie V. tricolor.
Per questa specie, nel tempo sono stati attribuiti diversi sinonimi che sono:
– Mnemion elegans Spach;
– Mnemion sagotii (Jord.) Fourr.
– Mnemion sudeticum Fourr.;
– Mnemion tricolor (L.) Spach;
– Mnemion variatum (Jord.) Fourr.;
– Viola alpestris subsp. paulini Hayek;
– Viola ammotropha E.H.L.Krause;
– Viola banatica Kit.;
– Viola banatica Kit. ex Schult.;
– Viola bella Gren.;
– Viola bicolor Hoffm.;
– Viola calcarata Vill.;
– Viola calcarata subsp. grandiflora (L.) Nyman, 1878;
– Viola calcarata var. grandiflora (L.) Rouy & Foucaud, 1896;
– Viola cenisia Schangin;
– Viola confinis Jord.;
– Viola confinis Jord. ex Nyman;
– Viola curtisiae E.Forst.;
– Viola deminuta Schur;
– Viola derelicta Jord.;
– Viola flavida Jord.;
– Viola foucaudii Sav.;
– Viola garganica Strobl;
– Viola gracilis Martrin-Donos;
– Viola gracilis Martrin-Donos ex Nyman;
– Viola grandiflora L.;
– Viola kupffieri Klokov;
– Viola lepida Jord.;
– Viola leptoceras Schur;
– Viola lilascens Heldr.;
– Viola lilascens Heldr. ex Boiss.;
– Viola lloydii Jord.;
– Viola lloydii Jord. ex Boreau;
– Viola lutea var. sagotii (Jord.) Nyman, 1878;
– Viola lutea var. vivariensis (Jord.) Nyman, 1878;
– Viola maritima Spreng.;
– Viola maritima Spreng. ex Mert. & W.D.J.Koch;
– Viola media (DC.) Chaillet;
– Viola media (DC.) Chaillet ex Schult.;
– Viola meduanensis Boreau;
– Viola mentita Jord.;
– Viola micrantha Bertol.;
– Viola mucuzii Orph.;
– Viola mucuzii Orph. ex Nyman;
– Viola mutabilis Rochel;
– Viola occulta Otto;
– Viola olonnensis Genev.;
– Viola paillouxi Jord.;
– Viola pallescens Jord.;
– Viola parviflora Kit.;
– Viola parviflora Kit. ex Schult.;
– Viola peregrina Jord.;
– Viola peregrina Jord. ex Boreau;
– Viola perennis Vilm.;
– Viola perrobusta Borbás;
– Viola provostii Boreau;
– Viola pseudolutea Schur;
– Viola ruralis Jord.;
– Viola ruralis Jord. ex Boreau;
– Viola sabulosa (DC. ex Ging.) Boreau;
– Viola sagotii Jord.;
– Viola saxatilis var. vivariensis (Jord.) Gren., 1847;
– Viola soongorica Fisch.;
– Viola soongorica Fisch. ex Ledeb.;
– Viola subtilis Jord.;
– Viola symei Baker;
– Viola tenella Michx.;
– Viola tenella Muhl.;
– Viola tricolor f. tenella Farw.;
– Viola tricolor subsp. alpestris (DC.) Schinz & R.Keller, 1905;
– Viola tricolor subsp. grandiflora (L.) Berher, 1887;
– Viola tricolor subsp. ruralis (Jord. ex Boreau) Berher, 1887;
– Viola tricolor subsp. vivariensis (Jord.) Rouy & Foucaud, 1896;
– Viola tricolor var. alpestris DC.;
– Viola tricolor var. ammotropha Wittr.;
– Viola tricolor var. derelicta (Jord.) Nyman, 1878;
– Viola tricolor var. pallescens (Jord.) Nyman, 1878;
– Viola tricolor var. sabulosa DC.;
– Viola tricolor var. sabulosa DC. ex Ging.;
– Viola tricolor var. sagotii (Jord.) Gaut., 1898;
– Viola tricolor var. subalpina Latourr.;
– Viola tricolor var. vectensis N.H.Williams;
– Viola variata Jord.;
– Viola variegata Vuk.;
– Viola vectensis (F.N.Williams) Drabble;
– Viola versicolor Salisb.;
– Viola virgata Gren.;
– Viola vivariensis Jord..
All’interno di questa specie si riconoscono, inoltre, le seguenti sottospecie:
– Viola tricolor subsp. alpestris (Ging.) Ces.;
– Viola tricolor subsp. curtisii (E.Forst.) Syme;
– Viola tricolor subsp. faeroeënsis Becker;
– Viola tricolor subsp. maritima Schweigg. ex Clausen;
– Viola tricolor subsp. matutina (Klokov) Valentine;
– Viola tricolor subsp. polychroma (A.Kern.) Nyman;
– Viola tricolor subsp. saxatilis (F.W. Schmidt) Jan;
– Viola tricolor subsp. tricolor.
Etimologia –
Il termine Viola proviene dal greco ἴον íon viola, da un antico ϝίον fíon con lo stesso significato.
L’epiteto specifico tricolor viene da tris/tres tre e da cólor colore: per la presenza della corolla tricolore.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La Viola tricolor è una pianta perenne annuale o di breve durata, polimorfa a distribuzione eurasiatica, spesso confusa con V. arvensis. È una pianta molto comune in Europa, dove cresce allo stato selvatico e presente dalla Gran Bretagna, dalla Scandanavia a sud e ad est fino alla Corsica, all’Asia occidentale, alla Siberia, al Caucaso.
La pianta è stata introdotta in Nord America, dove si è diffusa.
È presente in Italia, con due sottospecie, in quasi tutte le regioni e con una distribuzione regionale piuttosto sparsa e limitata al settore alpino propriamente detto.
Il suo habitat è quello dei terreni coltivati e incolti, prati, ecc., principalmente su suoli acidi e neutri, dal livello del mare alla fascia montana superiore. È una delle specie da cui è stata ottenuta la viola del pensiero coltivata.
Descrizione –
La Viola tricolor è una piccola pianta erbacea, dal portamento rampicante, che raggiunge al massimo 15 cm di altezza, con fiori di circa 1,5 centimetri di diametro.
Ha una radice a rizoma da cui si dipartono radichette fini.
Il fusto è glabro, talvolta lanuginoso ed è ramificato. La pianta non ha rosetta fogliare alla base, a differenza di altre viole, come la Viola hirta.
Le foglie sono, al contrario, alterne; le inferiori con lamina da ovale a cuoriforme, picciolate e crenate: le superiori lanceolato-cuneate.
Le stipole sono spesso abbastanza sviluppate, almeno quelle delle foglie superiori. Queste stipole sono foderate a forma di palma.
I fiori sono solitari e laterali, portati su lunghi peduncoli. Appaiono su fusti aerei con internodi più o meno lunghi. I sepali non sono mai più grandi della corolla. È lungo da 10 a 25 mm. La corolla può essere viola, blu, gialla o bianca. Molto spesso può essere bicolore, giallo e viola. La forma tricolore, gialla, bianca e viola, è la più ricercata.
Fiorisce da aprile a settembre e le piante sono ermafrodite e autofertili, impollinate dalle api o dai bombi.
Il frutto è una capsula loculicida a tre valve, poco più corta dei sepali, con 6 costole longitudinali evidenti, ovoide o ellissoide, glabra, di 8-12 mm. Semi numerosi, obovoidi, di 1,4-1,7 x 0,7-0,9 mm, lisci di colore marrone. Eleosoma obliquo, ottuso, bianco.
Può produrre fino a 50 semi alla volta.
Coltivazione –
La Viola tricolor è una pianta molto variabile, da annuale a perenne che viene utilizzata anche allo stato selvatico per l’uso locale come cibo, medicina e fonte di colorante. A volte viene coltivata come ornamentale in giardino.
Per la sua coltivazione bisogna scegliere un terreno fresco, umido, ben drenato, ricco di humus, in ombra più o meno parziale e protetta dai venti caldi.
Dal punto di vista pedologico tollera i suoli di arenaria e calcare ma diventa clorotica se il pH è troppo alto; il pH ottimale è tra 6 e 6,5.
La propagazione avviene per seme. La semina va effettuata in autunno.
Si può moltiplicare anche per divisione in autunno o subito dopo la fioritura. Tuttavia è una pianta perenne di breve durata e la moltiplicazione per divisione ha poco senso.
Usi e Tradizioni –
La Viola del pensiero è una pianta conosciuta con tanti nomi, anche in funzione della zona dove cresce, ed alcuni nomi sono particolari come quello di: Suocera e nuora, utilizzato in alcune parti d’Italia.
Questa pianta È comune quasi ovunque nel continente eurasiatico, vicino al mare o nell’entroterra, ad altitudini comprese tra 0 e 2.700 metri.
Secondo la mitologia romana, questa pianta si trasformò dall’Amore all’ozio quando Cupido scoccò una delle sue frecce contro la devota imperiale. Poiché Cupido è il dio del desiderio, dell’affetto e dell’amore erotico, il succo del fiore ha ricevuto la caratteristica di agire come una pozione d’amore. Il suo nome si riferisce all’uso del fiore, in quanto è spesso usato per atti di pigrizia o viltà.
Secondo la mitologia greca, invece, Zeus si innamorò di una giovane donna di nome Io e provocò gelosia a sua moglie Hera. Trasformò la fanciulla in una giovenca e la tenne al pascolo ai suoi piedi. Per pietà della dieta di erbe a cui sottoponeva l’amato, fece produrre alla terra dei bei fiori che chiamò Io. Un’altra leggenda greca narra che i delicati fiori bianchi fossero adorati da Eros. Per inibire questo culto, Afrodite li ha colorati, il che ha portato alla colorazione tricolore.
Gli antichi Greci e Cinesi la usavano come medicina, e Celti e Romani ne facevano profumi.
Come suggeriscono alcuni dei suoi nomi, la Viola tricolor ha una lunga storia di utilizzo in erboristeria e medicina popolare, sia per epilessia, malattie della pelle ed eczema, sia per problemi respiratori come bronchite, asma e sintomi del raffreddore.
In generale è una pianta che è stata utilizzata sia per scopi alimentari, che medicinali e per altri sui.
In campo alimentare si utilizzano le giovani foglie e i boccioli dei fiori, crudi o cotti. Quando vengono aggiunti alle zuppe, le addensano più o meno allo stesso modo dell’okra.
Dalle foglie si può fare un tè.
I fiorellini attraenti vengono aggiunti alle insalate o usati come guarnizione.
La Viola tricolor ha una lunga storia in campo erboristico e un tempo era molto rinomata come trattamento per l’epilessia, l’asma, le malattie della pelle e un’ampia gamma di altri disturbi.
Nell’erboristeria moderna è utilizzata come un’erba purificante e viene assunta internamente nel trattamento di disturbi della pelle come l’eczema.
L’erba è anodina, antiasmatica, antinfiammatoria, cardiaca, emolliente, depurativa, diaforetica, diuretica, emolliente, espettorante, lassativa e vulneraria.
Essendo espettorante, trova impiego nel trattamento di vari disturbi al torace come bronchiti e pertosse, mentre la sua azione diuretica la rende utile nel trattamento di reumatismi, cistiti e difficoltà a urinare.
Applicata esternamente, viene utilizzata come unguento per il trattamento di eczemi e altri disturbi della pelle ed è utile anche in caso di reumatismi, enuresi notturna, ecc.
La radice è emetica.
Dall’intera pianta si ricava un rimedio omeopatico che viene usato nel trattamento delle eruzioni cutanee. Gli usi principali di questo rimedio sono per il trattamento dell’eczema nell’infanzia e dell’emissione notturna accompagnata da sogni molto vividi.
Tra le controindicazioni si riporta che un decotto della pianta provoca dermatiti in alcune persone.
Dal punto di vista biochimico la pianta, in particolare i fiori.
Da essa si estraggono vari carotenoidi: violaxantina, antheraxantina, luteina, zeaxantina e beta-carotene.
La pianta fresca contiene circa il 4,40% di saponine, il 10,26% di mucillagini, oltre a carotenoidi totali (8,45 mg/100 g di prodotto vegetale, espressi in β-carotene).
Le sue mucillagini per il 10% sono costituite da glucosio, galattosio, arabinosio e ramnosio, oltre a tannini, acido salicilico e suoi derivati.
Inoltre, sempre nella Viola tricolor, sono state rilevate anche antocianidine e cumarine, come l’umbelliferone.
Altre sostanze contenute sono agliconi: apigenina, crisoeriolo, isorhamnetina, kaempferolo, luteolina, quercetina e rutina.
Gli estratti della pianta sono antimicrobici.
I flavonoidi, come quercetina, luteolina e rutina, si sono rivelati utili nella profilassi e nel trattamento di problemi cardiovascolari, complicanze del diabete, infiammazioni, disturbi immunitari e problemi al fegato.
La Viola tricolor è una delle tante specie di piante viola contenenti ciclotidi. Questi piccoli peptidi si sono rivelati utili nello sviluppo di farmaci.
Molti ciclotidi trovati in Viola tricolor sono citotossici. Questa caratteristica significa che potrebbe essere usata per curare i tumori.
Tuttavia uno studio condotto per vedere i possibili effetti della Viola tricolor contro le cellule N2a del neuroblastoma, non ha mostrato cambiamenti significativi nelle cellule.
Tra gli altri usi si ricorda che i fiori sono stati usati anche per fare coloranti gialli, verdi e blu-verdi, mentre le foglie possono essere usate come tornasole.
Modalità di Preparazione –
La Viola tricolor è una pianta utilizzata da tempo remoto sia in campo medicinale che alimentare.
La pianta viene spesso raccolta da giugno ad agosto ed essiccata per un uso successivo.
In campo alimentare si utilizzano le giovani foglie e i boccioli dei fiori, crudi o cotti.
In campo erboristico si utilizza l’intera pianta secondo le necessità sopra descritte.
Guido Bissanti
Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– GBIF, the Global Biodiversity Information Facility.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.