Riproduzione del Frassino meridionale
Riproduzione del Frassino meridionale
Il frassino meridionale o frassino ossifillo (Fraxinus angustifolia Vahl, 1804) è un albero della famiglia delle Oleaceae che cresce in Europa meridionale.
Habitat idoneo di riproduzione –
Il Fraxinus angustifolia è una specie originaria dell’Europa centrale e meridionale, dell’Africa nord-occidentale e dell’Asia sud-occidentale.
Il suo areale di distribuzione è tipicamente nell’ Europa meridionale, dalla Francia e Portogallo fino all’Ucraina e Grecia, Asia occidentale, dalla Turchia all’Afghanistan e al Pakistan, i Nord Africa: Marocco, Algeria e Tunisia.
È presente in Italia in tutte le regioni.
Il suo habitat è quello dei luoghi rocciosi per lo più aridi in macchie, macchia decidua o in pineta e foresta mista; ad altitudini comprese mediamente tra 650 e 1.700.
Propagazione –
Il Fraxinus angustifolia è una pianta moderatamente resistente al freddo, in grado di tollerare temperature fino a circa -20 °C quando è dormiente.
Si tratta di piante che prediligono suoli profondi, anche argillosi, ed organici.
Di questa pianta esistono alcune varietà.
La propagazione può avvenire per seme che va raccolto verde, non appena è completamente sviluppato ma prima che si si asciughi sugli alberi. Va seminato immediatamente in un semenzaio non riscaldato.
Di solito germina in primavera ed il seme immagazzinato richiede un periodo di stratificazione a freddo ed inoltre è meglio seminare il prima possibile.
Le giovani piantine vanno poi poste in un vivaio di accrescimento per il loro primo inverno o, meglio ancora, per i primi due inverni. Il trapianto va poi effettuato in tarda primavera o all’inizio dell’estate dell’anno successivo.
Ecologia –
I boschi a Fraxinus angustifolia possono essere in contatto catenale con i boschi ripariali a pioppi e salici degli habitat 91E0* “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)” e 92A0 “Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba” e con boschi più termofili della classe Querco-Fagetea tra i quali i querceti dell’habitat 91AA* “Boschi orientali di quercia bianca” e Quercetea ilicis e con l’habitat 91F0 “Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)”.
Dal Fraxinus angustifolia, in un piccolo territorio siciliano compreso tra Castelbuono e Pollina (PA) si estrae la manna ed altrettanto si fa in poche piante presenti sulle montagne tra Cinisi e Terrasini (PA).
La manna è il prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di frassino del genere Fraxinus L. La manna è un essudato zuccherino costituito principalmente da mannite, acidi organici, acqua, glucosio, fruttosio, mucillagini, resine e composti azotati; una composizione qualitativa e quantitativa molto complessa fortemente influenzata dalla zona di provenienza, dall’esposizione, dalle caratteristiche chimico fisiche del terreno, dall’età delle piante e dall’andamento stagionale.