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Abarema cochliocarpos

Abarema cochliocarpos

Il Barbatimão (Abarema cochliocarpos (Gomes) Barneby & J.W.Grimes) è una specie arborea della famiglia delle Fabaceae.

Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Plantae,
Divisione Magnoliophyta,
Classe Magnoliopsida,
Ordine Fabales,
Famiglia Fabaceae,
Sottofamiglia Mimosoideae,
Tribù Ingeae,
Genere Abarema,
Specie A. cochliocarpos
Sono sinonimi i termini:
– Abarema Cochliacarpos (Gomes) Barneby & J.W.Grimes (probabile errore di trascrizione);
– Feuilleea cochlocarpa (Gomes) Kuntze;
– Inga nandinaefolia DC.;
– Mimosa cochliocarpos Gomes;
– Mimosa vago Vell.
– Pithecellobium avaremotemo Mart.;
– Pithecellobium cochliocarpum (Gomes) J.F.Macbr.

Etimologia –
Il termine Abarema deriva probabilmente dal nome vernacolare locale di questa pianta sudamericana.
L’epiteto specifico cochliocarpos deriva dal latino cochli, a sua volta proveniente dal greco kochlos, una specie di crostacei, forse in riferimento alla forma dei frutti e dal greco καρπός cioè “frutto”.

Distribuzione Geografica ed Habitat –
Il Barbatimão è una pianta endemica del Brasile, dove è possibile trovarlo ad Alagoas, Bahia, Paraíba, Pernambuco, Rio de Janeiro, Rio Grande do Norte e São Paulo.
Il suo habitat naturale è quello della foresta costiera atlantica, in aree di savana anche in zone più elevate dove può trovarsi fino ad un’altitudine di 1.100 metri s.l.m..

Descrizione –
L’ Abarema cochliocarpos è una pianta che cresce in forma di arbusto o piccolo albero che può raggiungere un’altezza di circa 8 metri.
Di questa pianta esistono due varietà, una che cresce nelle aree costiere ed una che cresce nelle aree più interne.
La varietà costiera può superare i 10 metri di altezza, mentre quella delle aree interne è alta fino a 4 metri e ha volantini più piccoli che hanno una consistenza più dura.
Le foglie sono di forma ovale, opposte, di colore verde intenso.
I fiori sono di colore bianco giallognolo con stami lunghi di colore bianco.
Il frutto è un baccello di forma ricurva, di colore scuro violaceo che contiene all’interno mediamente 6-10 semi.

Coltivazione –
L’ Abarema cochliocarpos è una pianta che cresce allo stato spontaneo nelle zone costiere in habitat boschivi e su substrati sabbiosi. Nell’entroterra può essere trovato invece nella macchia, nella savana ed in habitat disturbati.
Purtroppo questa specie rientra in quelle minacciate sia per la perdita dell’habitat, a causo degli sfruttamenti agricoli che per l’estrazione di ferro a cielo aperto; tuttavia, l’albero si trova in diverse aree protette ed è relativamente diffuso.
Questa specie ha una relazione simbiotica con alcuni batteri del suolo, questi batteri formano noduli sulle radici e fissano l’azoto atmosferico. Parte di questo azoto viene utilizzato dalla pianta in crescita, ma può anche essere utilizzato da altre piante che crescono nelle vicinanze.
La propagazione può avvenire per seme.

Usi e Tradizioni –
Il nome della specie è talvolta scritto Abarema Cochliacarpos, probabilmente per un errore di trascrizione.
La corteccia dell’albero viene impiegata come una medicina popolare e comunemente usata in Brasile, dove viene raccolta in natura per essere utilizzata sia come medicinale che come fonte di materiali.
Di norma gli estratti della corteccia di questa pianta sono usati nella medicina tradizionale brasiliana come antisettico, antinfiammatorio e antidolorifico e per curare le ferite.
Per uso medicinale si usa il legno di questa pianta che viene polverizzato e utilizzato nella medicina domestica per curare le ulcere indolenti.
La corteccia è analgesica, antinfiammatoria, antisettica e astringente.
Dalla corteccia si ottiene un decotto che è spesso usato in Brasile nel trattamento di ferite, emorragie, emorroidi, leucorrea, diarrea e varie altre condizioni.
Può essere usato esternamente e si applica come detersivo per curare ferite, emorroidi, ecc., e come gocce per curare la congiuntivite.
Si consiglia una certa cautela nell’uso di questa pianta poiché la corteccia è tossica a dosi elevate.
La corteccia si è dimostrata efficace nel trattamento delle ulcere gastriche e della gastrite, oltre ad avere spiccati effetti gastroprotettivi e proprietà cicatrizzanti.
È stato dimostrato che un estratto acquoso della corteccia riduce le lesioni gastriche dovute all’alcol.
Un estratto idroalcolico della corteccia ha mostrato attività antimicrobica.
L’etanolo e gli estratti acquosi ottenuti dalla corteccia possiedono entrambi sostanze attive con spiccate proprietà antinocicettive – mentre entrambi erano efficaci, l’estratto metanolo era più efficace dell’estratto acquoso. Tali effetti farmacologici confermano e giustificano, almeno in parte, l’uso popolare di questa pianta per curare processi dolorosi.
Inoltre alcuni saggi sviluppati con gli estratti cicloesanici, acetonici ed etanolici della corteccia di Abarema cochliocarpos hanno mostrato attività antibatterica alle concentrazioni 100, 50, 25, 12, 5 e 6,25 mg/mL contro ceppi Gram-positivi di Staphylococcus intermedius e Bacillus spp.
Abarema cochliocarpos possiede anche un potenziale farmacologico contro i batteri Gram-positivi, principalmente del genere Staphylococcus, e può essere sfruttata in future ricerche per ottenere composti bioattivi ad azione antibatterica.
Oltre agli impieghi medicinali questa pianta riveste interesse in ambito agroforestale.
Questa specie fissa infatti l’azoto atmosferico ed è una pioniera naturale, crescendo in aree aperte e disturbate e creando condizioni adatte all’introduzione di altre piante forestali. In Brasile viene utilizzata nel recupero di aree degradate.
Tra gli altri usi si ricorda che dal legno si ottiene una gomma simile alla gomma arabica mentre i baccelli sono una fonte di tannini.
Le ceneri del legno sono una buona fonte di potassio e possono essere utilizzate per fare il sapone.
Il legno è di colore bianco ed è eccellente per varie realizzazioni.
Tuttavia per il suo sfruttamento e per la riduzione del suo habitat l’albero è stato classificato come “vulnerabile” nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate (2011).

Modalità di Preparazione –
L’ Abarema cochliocarpos è una pianta di cui si utilizza prevalentemente la corteccia per scopi medicinali.
Dalla corteccia si ottiene un decotto che viene utilizzato nel trattamento di ferite, emorragie, emorroidi, leucorrea, diarrea e varie altre condizioni. Questo può essere usato esternamente e si applica come detersivo per curare ferite, emorroidi, ecc., e come gocce per curare la congiuntivite.
Dalla corteccia si può ottenere un estratto idroalcolico che possiede attività antimicrobica.

Guido Bissanti

Fonti
– Acta Plantarum – Flora delle Regioni italiane.
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Useful Tropical Plants Database.
– Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (a cura di), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora, Palombi Editore.
– Pignatti S., 1982. Flora d’Italia, Edagricole, Bologna.
– Treben M., 2000. La Salute dalla Farmacia del Signore, Consigli ed esperienze con le erbe medicinali, Ennsthaler Editore.
Fonte foto: http://www.plantillustrations.org/illustration.php?id_illustration=166325

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, non rappresentano in alcun modo prescrizione di tipo medico; si declina pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.




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