Cacopsylla pyri
Cacopsylla pyri
La psilla comune del pero (Cacopsylla pyri, Linnaeus) è un insetto appartenente alla famiglia dei Psyllidae.
Sistematica –
Dal punto di vista sistematico appartiene al:
Dominio Eukaryota,
Regno Animalia,
Sottoregno Eumetazoa,
Ramo Bilateria,
Phylum Arthropoda,
Subphylum Hexapoda,
Classe Insecta,
Sottoclasse Pterygota,
Coorte Exopterygota,
Subcoorte Neoptera,
Superordine Paraneoptera,
Sezione Rhynchotoidea,
Ordine Rhynchota,
Sottordine Homoptera,
Sezione Sternorrhyncha,
Superfamiglia Psylloidea,
Famiglia Psyllidae,
Sottofamiglia Psyllinae,
Genere Cacopsylla,
Specie C. pyri.
È sinonimo il termine:
– Psylla pyri Linnaeus.
Distribuzione Geografica ed Habitat –
La psilla comune del pero è un insetto presente in tutta Europa in Scandinavia e in Asia. Raro un tempo in Gran Bretagna ma adesso diventato molto più comune, soprattutto nel sud-est del paese.
Questo insetto, inoltre è stato introdotto accidentalmente in Nord America, osservato nel Connecticut nel 1832 e arrivato nello Stato di Washington nel 1939, diventando presto un grave parassita delle pere nel nord-ovest del Pacifico.
La Cacopsylla pyri è uno dei più importanti fitofagi del pero; tra l’altro a causa dei numerosi interventi chimici, la sua pericolosità è aumentata, riducendo l’efficacia degli antagonisti naturali di questo insetto. Non è, comunque, considerato un insetto dannoso negli agrosistemi condotti con la difesa integrata, la quale ha favorito una ripresa dei nemici naturali della Psilla.
Questo insetto colonizza i germogli, le foglie giovani, i giovani rami e, talvolta, anche i frutti del pero.
Morfologia –
La psilla comune del pero, allo stadio adulto, è un piccolo insetto lungo circa 2,5-3 mm; ha una colorazione ocra, nocciola o brunastra, a seconda dello stadio della forma considerata (gli svernanti sono più scuri); le ali sono trasparenti e sono posizionate a tetto spiovente sul corpo.
Le neanidi, poco mobili, hanno un aspetto completamente diverso dagli adulti. Queste hanno un forma appiattita, di colore giallastro-arancio, nella prima età, per divenire sempre più scure con la crescita fino a divenire bruno-nerastre (ninfe); le neanidi presentano due tipiche espansioni laterali.
Gli stadi giovanili della Cacopsylla pyri si ricoprono di abbondante melata che assume la funzione di protezione.
Le uova sono di colore giallo-arancio, allungate e con una formazione appuntita, che serve per attaccare l’uovo ai tessuti, ad un’estremità, mentre dall’altra parte vi è una coda.
Attitudine e Ciclo biologico –
La Cacopsylla pyri, soprattutto nelle forme giovanili, colonizza i germogli, le giovani foglie, i giovani rami e, più raramente, i giovani frutti; su tutti gli organi si notano i vari stadi giovanili ricoperti di melata che imbratta abbondantemente gli organi stessi.
Si hanno così danni diretti ed indiretti:
– i danni diretti sono conseguenti alle punture di nutrizione che provocano deformazioni ed arresti vegetativi, con piccole necrosi localizzate sui germogli e sulle giovani foglie;
– quelli indiretti sono provocati dalla presenza di abbondante melata che ricopre le forme giovanili; questa, come già detto in altre occasioni, provoca danni direttamente, perché determina asfissia degli organi verdi, ed indirettamente, per l’effetto lente sui tessuti vegetali in quanto concentra i raggi solari e determina scottature. Inoltre la presenza di melata deprezza i frutti e rende meno efficaci i trattamenti, specialmente contro le forme giovanili molto protette; infine, la sulla melata si insediano funghi saprofiti, come le fumaggini, che diminuiscono il rendimento fotosintetico, alterando ancor più i metabolismi della pianta.
Si ricorda, inoltre, che la Cacopsylla pyri è il vettore di una grave malattia, la Moria del Pero, sostenuta da un Fitoplasma trasmesso dalle punture trofiche della Psilla stessa.
Dal punto di vista del ciclo biologico questo insetto sverna allo stadio di adulto in diversi ricoveri del frutteto.
Alla fine dell’inverno riprende l’attività iniziando a pungere le gemme ancora chiuse, in questa fase non provoca danni.
Con l’aumentare delle temperature inizia l’ovideposizione; il periodo corrisponde quando le temperature cominciano a stabilizzarsi su valori di circa 10 °C nel periodo di marzo-aprile.
Le uova vengono deposte negli anfratti della scorza, sui rametti o sotto le gemme.
Da queste uova nasce la 1a generazione che si protrae da aprile a maggio.
A seguire si possono avere fino a 5 generazioni secondo il seguente schema:
– 2a generazione, tra maggio e giugno;
– 3a generazione, tra fine giugno e luglio;
– 4a generazione, in piena estate (agosto);
– in alcune condizioni climatiche ed ambientali favorevoli si può avere una 5a generazione tra fine estate e inizi dell’autunno (settembre).
Nel periodo estivo si ha inoltre una sovrapposizione delle generazioni ed in certe condizioni si possono avere fino a 6-7 generazioni all’anno.
Ruolo Ecologico –
Come detto la Cacopsylla pyri è uno dei più importanti fitofagi del pero. Inoltre negli ultimi tempi, con l’aumento della frequenza degli interventi chimici, la sua pericolosità è andata aumentando, specialmente con l’impiego di principi attivi a largo spettro di azione, che hanno gradualmente ridotto le popolazioni dei nemici naturali di questo insetto.
Tale situazione era divenuta alquanto grave negli anni ’70-’80, periodo in cui si era creata, proprio per gli interventi massicci ed indiscriminati di quegli anni, una situazione di estrema pericolosità anche in considerazione dell’insorgenza di popolazioni di Cacopsylla pyri resistenti a certi prodotti chimici.
Negli ultimi tempi, con l’approfondimento degli studi sulle biocenosi parassitarie, con le nuove conoscenze legate all’agroecologia ed alle nuove tecniche di lotta integrata, la Cacopsylla pyri sta gradualmente ritornando a dinamiche di popolazioni meno invasive.
Infatti la riduzione del numero degli interventi e l’utilizzazione di prodotti mirati, e non più a largo spettro di azione, ha favorito il ripristino ed il mantenimento di popolazioni di nemici naturali (metodo protettivo) che coadiuvano il controllo delle popolazioni di Cacopsylla pyri.
Se a questo aggiungiamo le ultime tecniche di agroecologia, l’impiego crescente di consociazioni, anche di tipo arboreo, e la diminuzione delle specializzazioni colturali, si comprende come nel giro di qualche anno il problema di questo insetto potrebbe rientrare nella normalità.
Attualmente si eseguono ancora degli interventi secondo il metodo della lotta guidata ed integrata con trattamenti effettuati solo al superamento della soglia e monitornando la presenza dei nemici naturali della C. pyri.
Orientativamente le soglie di’intervento sono:
– trattamenti, in presenza di melate o danni, sui frutti fino a metà giugno;
– trattare, sempre in presenza di melate o danni, in rapporto fra il N° di getti infestanti da Psilla e da Antocoridi, che deve essere pari a 5:1; se superiore, si interviene (dalla metà di giugno in poi).
Inoltre le tecniche di lotta prevedono:
– in presenza di uova, con ovicidi (Diflubenzuron, Teflubenzuron) o Oli bianchi, in primavera-estate;
– in presenza di neanidi, con Abamectina, preceduta da trattamenti di lavaggio con detergenti e acqua, entro la fine di maggio.
Ricordiamo che questi interventi vengono eseguiti con l’utilizzo di prodotti a ristretto spettro d’azione anche per altri fitofagi del pero, per evitare danni ai nemici naturali della C. pyri; ad esempio si utilizzano prodotti biologici come Bacillus thuringiensis, in sostituzione ai prodotti chimici.
Ricordiamo che la strada futura migliore sarà quella della perfetto riequilibrio delle popolazioni di questo insetto sia in rapporto ai predatori che al grado di infestazione di piante di pero.
Per fare questo bisogna conoscere i suoi nemici naturali che sono:
– Rincoti Antocoridi, genere Anthocoris (nemoralis e nemorum), predatori di tutti gli stadi di Psilla; genere Orius, predatori di neanidi ed adulti di Psilla; gli Antocoridi compiono 2-3 generazioni all’anno e svernano come adulti;
– Ditteri Sirfidi e Cecidomidi;
– Neurotteri Crisopidi, Rincoti Miridi e Nabidi;
– Prionomitus mitratus, Imenottero parassitoide degli stadi preimmaginali della Psilla.
Il riequilibrio delle dinamiche di popolazione della Cacopsylla pyri si può raggiungere però solo ad un cambio di impostazione dei sistemi produttivi, uscendo dal criterio delle specializzazioni ed attuando modelli consociativi in cui più piante, concorrono sia all’equilibrio ecologico ma anche alla redditualità aziendale.
Guido Bissanti
Fonti
– Wikipedia, l’enciclopedia libera.
– Russo G., 1976. Entomologia Agraria. Parte Speciale. Liguori Editore, Napoli.
– Pollini A., 2002. Manuale di entomologia applicata. Edagricole, Bologna.
– Tremblay E., 1997. Entomologia applicata. Liguori Editore, Napoli.