Disseminazione
Disseminazione
Con il termine disseminazione, parola che proviene dal tardo latino disseminatio –onis, si intende l’operazione di disseminare, cioè la dispersione naturale di semi, frutti, conidî, spore, ecc., su un’area.
La disseminazione può essere operata dalla pianta con mezzi proprî (per es., dai frutti a deiscenza a scatto) o da varî agenti esterni.
La disseminazione è, comunque, un processo naturale che permette la dispersione dei semi, facilitando l’occupazione di nuovi territori, alla ricerca di condizioni ambientali più favorevoli, diminuendo la concorrenza tra le piante.
Esistono differenti meccanismi di disseminazione. Questo fenomeno prende qindi varie termini che sono:
– Autocoria o disseminazione attiva o autodisseminazione: effettuata dal frutto senza bisogno di energie esterne; nell’autodisseminazione si può verificare oltre alla caduta dei semi per gravità (disseminazione barocora) anche la loro espulsione a distanza (disseminazione bolocora) che è il fenomeno dei frutti a deiscenza esplosiva, causata dalla pressione idrostatica che si forma al loro interno nel momento della maturazione come in Cocomero asinino (Ecballium elaterium) o in Balsamina (Impatiens noli-tangere) che a maturità esplode al minimo urto, per una torsione delle valve su se stesse, lanciando i semi fino a 6 m di distanza.
– Idrocoria: con il termine idrocoria si intende la dispersione dei semi per mezzo dell’acqua effettuata da frutti o semi che sono in grado di galleggiare per un certo periodo. In questo caso la parte esterna del frutto è spesso impermeabile oppure contengono aria al loro interno come quelli del Cocos nucifera (noce di cocco) che possono navigare in mare per lunghi periodi e germinare quando trovano una spiaggia, altrettanto succede in quelli della Cakile maritima (ravastrello delle spiagge), brassicacea tipica dei litorali sabbiosi, dove il mericarpo inferiore del frutto a maturità si separa da quello superiore e in presenza di onde o altamarea viene trasportato dalle correnti, consentendo la colonizzazione di altre parti di spiaggia. Altre piante presentano escrescenze suberificate o induvie che facilitano il galleggiamento come le valve dei frutti del genere Rumex, che sono parti persistenti ed accrescenti del perianzio con un callo suberificato, o i semi del genere Hygrophila che hanno peli appressati che si rizzano al contatto con l’acqua e fungono da salvagente.
– Anemocoria: questo meccanismo provoca la dispersione per mezzo del vento con semi leggeri e di piccole dimensioni, dotati di strutture adatte al volo come le ali delle samare, il pappo degli acheni della Asteraceae, gli arilli trasformati in peli come nel Salix, o i peli dei semi delle Asclepiadaceae.
– Zoocoria: dispersione causata dagli animali, che si distingue, a sua volta in:
a) Endozoocoria: quando i frutti o i semi sono ingeriti dagli animali e liberati con le feci. In questo caso il frutto deve essere appettibile (frutti carnosi e semi succosi) e ben visibile (di colore rosso o nero) e il seme deve essere ben protetto dal tegumento atto attraversare indenne l’apparato digerente dell’animale, che con l’aggressione dei succhi gastrici faciliterà la germinazione dei semi una volta dispersi.
b) Epizoocoria: quando i frutti o i semi adericono alla superficie degli animali, con meccanismi di aggancio come peli uncinati (Xantium italicum, Cenchrus incertus), o superfici vischiose (bardana, avena, vischio) , e possono venir trasportati anche a notevoli distanze.
– Mirmecocoria; con questo meccanismo si intende la disseminazione effettuata dalle formiche che trasportano i semi nei formicai dove le larve consumano la sola appendice ricca di sostanze nutritive, l’elaiosoma, lasciando il seme intatto (Myrtus communis, Rhamnus alaternus).
– Glirocoria, disseminazione compiuta dai roditori che raccolgono e conservano i semi.
– Antropocoria, disseminazione che avviene quando i semi sono dispersi involontariamente dall’uomo.